Anteprima

Project Highrise

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a cura di Matteo Bussani

Il mondo dei gestionali è sempre stato ad appannaggio dei giocatori PC, con rarissime eccezioni, dato che l’infinita quantità di elementi da tenere sotto controllo e la necessità di combinazioni di tasti avanzate, precludeva ogni tipo di approccio tramite controller. Ultimamente però, con l’ampliamento del pubblico mobile si è fatta avanti una fetta di giochi che, riprendendo meccaniche storiche del genere si è premurato di trasformarle in altre ben più semplici da attuare, ma non meno appaganti: Fallout Shelter è esattamente uno di questi titoli, Project Highrise è invece un gestionale per aspiranti palazzinari senza scrupoli che ha assistito al processo inverso. Si sono recuperati gli elementi coinvolgenti del format semplificato per reinserirli in un gestionale PC, di quelli a tratti articolati, che omaggia la vecchia scuola e che in modalità difficile non è indulgente sugli errori del giocatore occasionale.
Palazzinari della domenica
Se le mire espansionistiche di un gestionale sono solitamente relative alla crescita di una nazione o allo sviluppo di una propria città, questa volta siamo chiamati a essere dei veri e propri palazzinari, con l’unico obiettivo di creare un ecosistema formato palazzo, costituito da uffici, servizi, appartamenti e in grado di portare, si spera, tanti tanti soldi. Il gioco come già intuito dal paragone con Shelter, è un gestionale bidimensionale, dove all’interno di uno spazio predefinito di 40 tiles orizzontali per 70 verticali potremo costruire il nostro palazzo. Le dimensioni, gli scopi e come effettivamente lo gestiremo sono tutti elementi che dovremo decidere in piena autonomia. La sensazione però, dopo un paio di partite, è che si abbia un buon margine di manovra, ma tutto fuorchè illimitato; si possono decidere le proporzioni del rapporto fra uffici e appartamenti e in che modo costruire il palazzo, ma per proseguire nella partita sono comunque sempre necessarie le stesse sequenze di gioco. 
Non si può stare mai fermi
Si può costruire un palazzo interamente costituito da uffici oppure puntare su appartamenti di lusso. Rimane comunque necessaria una gestione equilibrata e varia, dato che gli impiegati in breve potrebbero lamentare una mancanza di attività ristorative o viceversa, e gli inquilini delle abitazioni, qualora ci sia troppo viavai potrebbero andarsene in men che non si dica e a quel punto sarà davvero difficile riuscire a ristabilire la situazione. Costruire un nuovo piano di uffici vorrà dire, tra le altre cose, allestire tutte le strutture adibite alla fornitura, per esempio, di corrente elettrica o acqua potabile, per non parlare delle stanze per i rifiuti, unica speranza per liberare le case dall’inevitabile immondizia che verrà a crearsi. 
Mai una giusta
A interrompere il flusso dei nostri introiti, basati principalmente sull’affitto di questi spazi, ci saranno imprevisti vari, come la rottura dell’ascensore o del quadro elettrico. Eventi principalmente occasionali, ma comunque fastidiosi e ovviamente da risolvere per non inceppare l’infallibile macchina da soldi che abbiamo messo in piedi. A spingerci sempre più in là con la crescita della nostra struttura non ci sarà solo la nostra sete di guadagno placata dagli affitti bensì quella generata dai possibili contratti. In poche parole una serie di milestone da raggiungere per sbloccare soldi facili nonché altri obiettivi. Il ciclo, sebbene all’inizio dia l’impressione di essere un po’ lento dopo una prima decina di minuti di gioco diventa veramente vizioso, e risulta difficile abbandonare la partita perché si ha sempre l’idea di aver dimenticato qualcosa di importante da fare. Ad aggiungere ulteriore coinvolgimento è stata inserita una piccola emoticon azzurra e sorridente, denominata Buzz. Questa indica un particolare successo di una nostra scelta costruttiva tra i frequentatori della palazzina, ovviamente più ne avremo più ci sentiremo soddisfatti del nostro operato. 

– efficacemente solido

– difficoltà scalabile

Project Highrise è un gioco che non cerca di fare niente di nuovo o di complesso, semplicemente ripropone meccaniche rodate nel genere nella forma di un gestionale immediato e divertente, ma al contempo dal livello di difficoltà scalabile che si adatta a neofiti e a esperti. Questi ultimi infatti, nel caso in cui si trovassero alla ricerca di un gioco per staccare un attimo dai soliti capisaldi del genere, potrebbero trovare in questo titolo un simpatico passatempo. Convinti che la build provata sia quella definitiva, o poco ci manca, non ci aspettamo grossi cambiamenti in vista dell’uscita del gioco fissata in un non meglio precisato periodo estivo.