Guildford – Plants vs Zombies: Garden Warfare ha fatto girare più di una testa al momento della sua presentazione. Inizialmente il gioco pareva essere quasi una parodia, ma le prove successive hanno sottolineato come il progetto fosse dannatamente reale, e persino molto divertente nella sua semplicità. Siamo quindi volati di recente a Guildford, in Inghilterra, allo scopo di recensire il gioco dopo una lunga sessione in compagnia degli sviluppatori. Per la review dovrete aspettare ancora qualche giorno, ma le nostre impressioni a pelle ve le possiamo descrivere immediatamente. Carne non morta al fuoco ce n’è molta, tuttavia per ovvie ragioni vi sveleremo solo una minima parte di ciò che abbiamo visto quest’oggi. Voi sappiate solo una cosa: se siete fan del marchio, potreste convertirvi alla sua nuova formula più velocemente di quanto crediate.

Pollice verdeLa base è semplice: questo è principalmente uno sparatutto a squadre, dove da una parte si interpretano le piante che abbiamo imparato a coltivare e amare nel gioco originale, mentre dall’altra si prende il controllo di uno sparuto quanto bizzarro gruppo di non morti. Le classi per parte sono quattro, e il gameplay è piuttosto asimmetrico. Se è vero che da entrambe le parti vi sono classi capaci di ricoprire ruoli specifici, non si può certo dire che i due schieramenti combattano alla stessa maniera, visto che le abilità sono diversificate al punto da portare a gestire ogni scelta in modo completamente unico. Per una descrizione più dettagliata ci sarà la recensione, dobbiamo ribadirlo, vi sveliamo però subito che le piante e gli zombie offensivi e di supporto non mancano, e che ogni professione ha tre abilità a disposizione, che vengono sbloccate rapidamente completando qualche facile obiettivo predefinito. E’ chiaro che il gameplay non è bilanciato attorno agli scontri uno contro uno o al semplice deathmatch tutto velocità e offensiva. Avere un team dotato di almeno un esponente di ogni classe ci è parso indispensabile, visto che queste coprono a vicenda i punti deboli delle altre. Giocando qualche partita abbiamo anche potuto apprezzare un generale affinamento delle meccaniche di shooting, che ci erano sembrate uno dei principali punti deboli della produzione e ora si difendono degnamente, anche perché molte delle armi in game richiedono una certa abilità per piazzare i colpi, nonostante la velocità base dei personaggi sia tutt’altro che supersonica.


Le piante a volte crescono molto in frettaDurante una breve intervista con il simpatico Gary Clay, servita più a chiarire qualche dubbio che a raccogliere informazioni precise sul titolo (anche perché la prova diretta è durata un bel po’ di ore), abbiamo peraltro scoperto che ci sono piani per supportare lo streaming via Twitch e creare tornei o sfide periodiche online per la community, in modo da favorire la competitività dei gruppi. C’è anche una modalità cooperativa nel titolo, con tanto di survival mode locale in splitscreen, ma manca all’appello una campagna in singolo, pare per il poco tempo a disposizione. Inserirla sarebbe piaciuto agli sviluppatori stando alle parole di Gary, ma il team composto da una quarantina di membri (pochi se paragonati a quelli di grossi studi) e i tempi stretti hanno portato Popcap a concentrarsi sull’online. Siamo comunque rimasti stupiti dalla pulizia e stabilità del prodotto, nonostante una prova a porte chiuse lasci il tempo che trova. Per assicurarci che tutto funzioni senza sbalzi abbiamo intenzione di fare un test “casereccio” dei server di Origin prima dell’uscita, nel caso abbiate qualche dubbio a riguardo.Lodevolissimo il comparto tecnico, che pur non facendo gridare al miracolo vanta una cura impeccabile per i dettagli e tanto carisma. Insomma, le stramberie dell’opera originaria sono rimaste anche dopo questa trasformazione, e si mantengono in tante chicche viste qua e là tra le modalità.
– Divertente e accessibile, ma non privo di profondità
– Mappe ben strutturate
– Coloratissimo e ricco di carisma
La prova di Plants vs Zombies. Garden Warfare ci ha divertito, e piacevolmente colpito in molti aspetti. Pur non potendo scendere nel dettaglio, già da ora siamo in grado di assicurarvi che sì, è un titolo piacevole e divertente, e sì, mantiene lo spirito dell’originale più di quanto si possa pensare. Siete curiosi di sapere una volta per tutte come è andata la trasformazione in shooter a squadre del marchio? Non vi resta che aspettare la nostra review, che apparirà a breve sulla home del sito.