Anteprima

NBA 2K15

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a cura di Hybr1d

NBA 2K14 è stato a mani basse una delle grandi sorprese della scorsa stagione. Tutti eravamo coscienti della bravura di Visual Concepts e 2K nello sviluppare titoli cestistici, ma quello che ci siamo trovati a stringere tra le mani un anno addietro aveva dell’incredibile, sia dal punto di vista tecnico, sia sul fronte del gameplay. Nonostante le tanto sbandierate esclusive tripla A di Sony e Microsoft, NBA è stato in grado di portarsi a casa oltre 70 riconoscimenti, affermandosi come miglior simulazione sportiva, seppur non priva di difetti. A differenza dell’anno scorso, con NBA 2K15 gli sviluppatori hanno avuto modo di concentrarsi esclusivamente sulla next gen, affinando ulteriormente quanto di buono visto nell’ultimo capitolo e mettendo una pezza a tutte quelle imperfezioni che erano emerse nel corso dei mesi dopo il lancio. 
Palla in movimento
Nonostante si giochi solamente cinque contro cinque, il basket è molto più di altri uno sport di squadra. Le recenti stagioni hanno dimostrato che non basta portare affermati campioni sotto la stessa effige per vincere facile, perché, sulla lunga distanza, i campionati si vincono con il lavoro e lo sforzo collettivo di chi sta in campo e di chi sta fuori. Chi è appassionato di palla a spicchi avrà sentito più di una volta un ritornello che recita più o meno così: con l’attacco si riempiono i seggiolini, con la difesa si vincono i titoli. Ed è proprio dal comportamento dei giocatori in campo in attacco e in difesa che è partita l’opera di affinamento di NBA 2K15. Nelle fasi di non possesso, sono state riviste le animazioni inerenti alle rotazioni e ai repentini movimenti di palla, adesso molto più numerose, fluide e realistiche, così come il posizionamento dei giocatori che tendono ad eseguire chiusure più realistiche e tempestive. A livello di intelligenza artificiale collettiva, sono stati ricreati schemi specifici per ogni squadra, in modo da rendere più realistico il comportamento in campo in base alla mentalità e alle direttive dell’allenatore nella realtà. La difesa è più attenta ed efficace, mentre in fase di attacco i giocatori controllati dall’intelligenza artificiale sono più attivi e responsivi alle nostre giocate, creando spazi e tagliando in mezzo permettendoci di creare azioni più realistiche e appaganti. 
Il cambiamento più significativo è senza dubbio quello relativo al nuovo sistema di tiro, pesantemente rivisto con l’obiettivo di premiare azioni ben costruite e tiri eseguiti con i giusto tempismo. Molte volte in passato capitava che nonostante un’ottima azione offensiva, la palla arrivasse a un bravo tiratore, per esempio Ray Allen libero sul vertice del perimetro, che invece di sganciare la bomba sbagliava malamente colpendo il ferro, pur dopo una giusta esecuzione del tiro. Questo capitava perché il vecchio sistema non teneva adeguatamente in considerazione una serie di parametri come appunto la posizione del giocatore, la marcatura, il tempismo nel rilascio della palla e la postura del corpo durante il tiro. Ora una barra blu ai piedi del giocatore ci segnala con maggior precisione quando è il momento per tirare, modificando la “finestra di probabilità” in base a tutti i fattori elencati precedentemente. Dopo averlo provato con mano al termine della presentazione, il nuovo sistema di tiro è sembrato funzionare a meraviglia, ma soltanto una prova approfondita modificando IA e difficoltà potranno darci ulteriori certezze.
Sempre più Europa
Proseguendo sulla strada intrapresa l’anno scorso, NBA 2K15 avrà nel roster oltre venti squadre di Eurolega che andranno a differenziarsi da quelle americane per mentalità di gioco, nonché per i diversi set di regole utilizzati in partita. Per plasmare al meglio i due differenti stili di intendere il basket sono stati interpellati coach del calibro di Ettore Messina e Greg Popovich, sottolineando quanto la spinta verso la simulazione e il realismo siano vitali per i ragazzi di Visual Concepts. A livello di modalità non abbiamo avuto molte conferme, ma solo alcune informazioni su una My Career completamente rinnovata e la modalità My GM con qualche succosa novità. Tra queste troviamo il sistema degli infortuni, che è stato migliorato sensibilmente assegnando una durata prefissata agli infortuni dei vari giocatori. Potremo decidere a nostra discrezione quando iniziare a impiegare nuovamente un giocatore infortunato, rischiando facendolo scendere in campo prima del tempo in occasione di una partita cruciale per il proseguo della stagione, oppure decidendo di tenerlo a riposo per tutto il tempo necessario. Inoltre, anche una volta guarito, il corpo manterrà memoria dell’infortunio, rendendo il giocatore più esposto a ulteriori problemi nella stessa parte del corpo (ad esempio il ginocchio destro). 
Dal punto di vista tecnico, NBA 2K15 si riconferma un titolo eccelso, sia per quanto riguarda il realismo dei singoli giocatori, sia per l’atmosfera ricreata all’interno dei palazzetti. Le animazioni dei volti, i rivoli di sudore che corrono lungo il volto, le divise che ondeggiano negli uno contro uno, sono letteralmente una gioia per gli occhi. Ogni giocatore è riprodotto in maniera certosina, con tanto di tatuaggi, movenze ed esultanze tipiche della controparte reale, accrescendo ulteriormente il senso di coinvolgimento e appagamento pad alla mano. 

– Nuovo sistema di tiro

– Simulazione ai massimi livelli

– Comparto tecnico straordinario

Manca poco più di un mese al prossimo 10 ottobre e non vediamo letteralmente l’ora di mettere le mani sul nuovo NBA 2K15. È bastata una fugace prova in occasione della GamesCom per renderci conto dell’ulteriore passo in avanti compiuto dai ragazzi di Visual Concept durante questo anno di sviluppo: a un gameplay profondo e simulativo vanno ad unirsi una realizzazione tecnica pregevole e un livello di dettaglio e realismo senza precedenti. Tutto fa presagire a un bis del successo dell’anno passato.

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