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Lords of the Fallen

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Editor

Pubblicato il 11/06/2014 alle 00:00
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Dopo circa un’ora passata in compagnia del promettente Lords of the Fallen, possiamo affermare con certezza che i punti in comune con la serie “Souls” di From Software sono molti di più di quanto credessimo. A dire la verità, l’opera di CI Games sembra più un capitolo apocrifo di Dark Souls, con l’unica differenza che si tratta di un titolo meno oscuro e più vicino a un fantasy di stampo classico. Rispetto ai video gameplay usciti in rete ultimamente, la nostra prova ha evidenziato un ritmo di gioco molto ragionato e a tratti anche lento, a dimostrazione del fatto che la strategia durante i combattimenti gioca un ruolo fondamentale nell’avanzamento lungo gli scenari.

Il Signore dei Caduti
La sezione che abbiamo provato partiva da uno stretto corridoio che si apriva in una sorta di piccola arena circolare dove ci attendevano due nemici. Al centro, un fossato coperto da alcune traballanti assi di legno faceva comprendere sin da subito la possibilità di interagire con lo scenario. La trappola poteva essere attivata calpestando una pedana nascosta dietro un pilastro, ma poteva anche rimanere lì fin quando il bestione che avremmo incontrato poco dopo non ci fosse finito sopra con tutto il suo peso. Sostanzialmente, potevamo decidere se attirare i due nemici base nel baratro, o giocare un brutto scherzo a un mostro ben più coriaceo e difficile da abbattere. A questo proposito, bisogna anche dire che in Lords of the Fallen c’è pure la possibilità di scegliere un armamentario differente a seconda del tipo di nemico che si sta per affrontare. Se ad esempio coi nemici più agili e meno potenti è indicato imbracciare una lama sottile, penetrante e facile da maneggiare, con quelli più grossi è meglio equipaggiare un grosso martello. Quest’ultimo è senz’altro più lento, ma la potenza degli attacchi è assicurata. Tuttavia potrebbe non bastare, perché il più delle volte diventa vitale riuscire a sbilanciare chi ci sta di fronte usando l’attacco con lo scudo. Persino la mappatura dei comandi è praticamente identica ai Dark Souls,come a volerne rimarcare l’efficacia. È possibile schivare i colpi rotolando, usare attacchi leggeri o potenti, parare, bere le poche pozioni per ripristinare parte dell’energia e – indovinate un po’ – anche ritornare nella zona in cui si è morti per recuperare l’esperienza perduta. Non è ad ogni modo il caso di scordare che non c’è un punto esatto in cui poter riprendere ciò che si è perso: l’area è quella, ma trovare l’esatta ubicazione da cui poter interagire non è affatto immediato. E, come se non bastasse, c’è un’inesorabile percentuale che, una volta arrivata allo 0%, fa sparire ogni cosa, con buona pace di chi aveva faticato tanto per ottenere i punti necessari per migliorare le statistiche del proprio personaggio.

Calma e sangue freddo
Lords of the Fallen ha un sistema di combattimento ottimamente calcolato, strutturato alla grande e davvero poco permissivo. Prendete alla leggera anche lo scontro apparentemente più semplice, e sarete condannati a una morte pressoché certa. Bisogna costantemente tenere sott’occhio la barra della stamina, altrimenti c’è il rischio di rimanere come dei fessi mentre si viene attaccati; ci sono anche delle pozioni che per un breve arco temporale aumentano la rigenerazione della suddetta barra, ma bisogna ovviamente fare molta economia e sfruttarle nei momenti in cui ce n’è realmente bisogno. Non c’è una vera e propria classe da scegliere, ma il giocatore potrà plasmare il proprio personaggio a seconda dello stile di combattimento che utilizzerà nel corso dell’avventura. Proprio per questo, si possono usare fin da subito anche le magie, che sono regolate dal mana. Sono intercambiabili, ma selezionarle significa automaticamente rinunciare allo scudo, a dimostrazione del fatto che la componente tattica assume un ruolo primario sia durante le fasi preparatorie, sia durante i veri e propri combattimenti. Le situazioni diventano davvero complicate quando i nemici crescono in numero, costringendo il giocatore a battere in ritirata per affrontare uno alla volta i mostri. 
Dopo essere morti almeno una decina di volte negli stessi corridoi, siamo riusciti ad arrivare al boss di fine sezione, che non siamo riusciti a battere in nessun modo. Bisognava rotolare continuamente da una parte all’altra per evitare degli impatti tremendi, e poi scegliere il tempo giusto per sbilanciarlo col nostro scudo. Avere fretta, naturalmente, significava ripetere all’infinito la stessa sezione, pertanto ci siamo armati di pazienza e abbiamo cercato di studiare attentamente i suoi pattern di attacco. Nonostante ciò, il boss era molto più forte di noi, e possiamo ammettere senza troppi problemi che Lords of the Fallen ha qualche problema di troppo nel bilanciamento degli scontri. E non solo coi boss. Nonostante si potesse cambiare al volo l’armamentario e condizionare lo stile di combattimento, il titolo di CI Games si è rivelato forse un po’ troppo punitivo, al limite del frustrante. 
Tecnicamente siamo su livelli buoni ma non di certo esaltanti, con qualche problemino di troppo soprattutto per quanto riguarda l’aliasing. Il gioco uscirà nel 2015 solo su PC, Xbox One e PS4, e ha tutte le carte in regole per potersi affermare come uno dei concorrenti più agguerriti per contendere lo scettro all’immenso Dark Souls. Manca ancora qualcosa, ma il tempo per correggere il tiro c’è. E il gioco di CI Games ha un potenziale davvero notevole.

– Sistema di combattimento tecnicissimo

– Ricalca tutte le caratteristiche della serie Souls

– Ostico, complesso e dannatamente convincente

Lords of the Fallen deve alla serie Souls molto più di quanto pensassimo. Il ritmo è grossomodo lo stesso e gli scontri offrono tantissimi spunti tattici, forse anche più di quelli visti nella serie di From Software. Va limata l’intelligenza artificiale e vanno sistemate alcune incertezze anche dal punto di vista tecnico, ma il team di sviluppo polacco è decisamente sulla buona strada. Abbiate un occhio di riguardo per questo gioco: potrebbe rivelarsi una perla per tutti gli amanti dei titoli ostici a tema fantasy.

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