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Hitman Absolution

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Avatar di andymonza

a cura di andymonza

Pubblicato il 10/06/2011 alle 00:00
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Los Angeles – Gocce di pioggia sferzano un’ampia vetrata. Fuori, una Chigaco spettrale, avvolta dalle nubi nere, rischiarata solo dai flash dei lampi. Per qualche istante tutto sembra immobile, il silenzio interrotto solo dal ticchettare dell’acquazzone. Poi d’improvviso la vetrata va in mille pezzi, sfondata da un’esile figura vestita di tutto punto, che rotola elegantemente sul pavimento e si rialza, come se nulla fosse. L’agente 47 è tornato in scena sul palco dell’E3 2011 appena chiusosi a Los Angeles, presentato dai ragazzi di Square Enix ed IO Interactive con una demo ricca di spunti interessanti. Ecco le nostre impressioni.

Killer in fugaC’è un killer in città, uno di quelli famosi, con un curriculum che gli garantirebbe un giro nella camera a gas in almeno 38 stati. Si dice che si nasconda nella vecchia biblioteca civica, e che anche solo per tentare di prenderlo sia necessario un piccolo esercito. E’ così che nel cuore della notte una ventina di agenti del Chicago Police Department sfondano l’ingresso principale del vasto edificio e cominciano a perlustrarlo palmo a palmo. Con la calma che da sempre lo contraddistingue, l’Agente 47 li osserva dall’alto di una balconata interna, studiando attentamente i loro movimenti, ascoltando le loro battutacce da induriti sbirri di strada. Quando li vede armeggiare con la scatola dei fusibili nel tentativo di ripristinare la luce, un piano comincia a formarsi nella sua mente. Si muove di copertura in copertura, silenzioso ed invisibile, si cala fino al piano terra e comincia lentamente a farsi strada verso il quadro elettrico, ormai ripristinato. Non appena gli agenti si spostano nella sala grande della biblioteca, il killer sabota il fusibile, togliendo nuovamente la luce a tutto l’edificio, evento seguito da un fiume d’imprecazioni da parte del più alto in grado, che intima ad un agente di rimettere le cose a posto. Vediamo a questo punto in azione una novità assoluta per il gameplay, nota come modalità Instinct: alla pressione di un tasto, i colori a schermo si desaturano, permettendo al giocatore di vedere gli inseguitori anche attraverso le pareti. Ancor più interessanti le strisce luminose che si stendono ai loro piedi, le quali permettono di intuire la loro prossima destinazione. Uno strumento tattico interessante, giustificato a livello narrativo dall’intenzione di permettere al giocatore di osservare l’ambiente dagli stessi occhi dell’Agente 47, il cui addestramento gli permette di utilizzare ben più della vista per tenere d’occhio i suoi inseguitori. Le eliminazioni silenziose che seguono ci hanno permesso di notare un’ulteriore interessante novità, ovvero la possibilità di raccogliere strumenti di uso comune sparsi per le ambientazioni ed utilizzarli a mò di armi improvvisate, come il cavo elettrico dimenticato sul pavimento saldamente stretto intorno alla gola di un ignaro poliziotto. Molto interessante anche il lavoro svolto sull’intelligenza artificiale, sfruttando una tecnologia proprietaria battezzata Intelligence Spectrum: quest’ultima fa sì che invece che seguire pattern di pattuglia ed azione/reazione predefiniti, gli NPC reagiscano dinamicamente al contesto, adattandovisi rapidamente. I percorsi di pattuglia risultano quindi imprevedibili, rendendo la pianificazione sì necessaria, ma non più infallibile.

Punto di svoltaGli agenti si raccolgono in una delle ali della biblioteca per fare il punto della situazione, ancora ignari che le loro fila sono state già lievemente sfoltite. L’Agente 47 li osserva da dietro una scaffalatura, abbastanza vicino da poter studiare la loro disposizione a semicerchio. Impugnando saldamente l’arma sottratta all’ultimo poliziotto messo fuori gioco, il killer decide di passare all’azione: si avvicina di soppiatto ad uno dei tecnici unitisi alla squadra e lo afferra alle spalle, facendone uno scudo umano. In pochi secondi si trova decine di pistole puntate contro, mentre il malcapitato lo scongiura di liberarlo. Arretra velocemente, tenendo sotto tiro gli esitanti poliziotti da sopra la spalla del tecnico. Si sposta in un’altra stanza, e si libera dello scudo con un secco colpo alla tempia. Gli sbirri aprono immediatamente il fuoco, ma l’Agente 47 è già sulla prima rampa di scale, intenzionato a raggiungere il tetto. Il sistema di coperture torna utile per eliminare i più veloci tra gli inseguitori, dopodiché la fuga continua, rampa dopo rampa. Il sottofondo musicale esplode letteralmente, un’imponente tappeto di archi che non può non ricordare la recente colonna sonora di Inception. Un accompagnamento degno per la fuga tra i tetti che segue subito dopo, con un elicottero a dare nuovamente la caccia all’Agente 47, mentre gameplay e brevissime cut scene elevano la cifra stilistica della sequenza, facendone un mix di assoluto spessore hollywoodiano. Il killer riesce finalmente a liberarsi del riflettore del velivolo passando per un attico abbandonato, e si trova di nuovo alle spalle di un poliziotto: dopo averlo messo fuori gioco, lo spoglia dell’uniforme (una funzione che si renderà disponibile abbondantemente durante il gioco, a detta degli sviluppatori) e si incammina verso le scale antincendio. Si infila nel primo appartamento che trova, ignaro di quanto lo aspetti all’interno: evidentemente abitato da ex figli dei fiori, lo spazioso flat si trova nel caos più totale, tra disordine generale ed enormi piante di marjuhana ovunque. Troppo presi dal commentare la massiccia presenza di polizia, i residenti non si rendono conto della presenza del killer, un siparietto umoristico che spezza in maniera del tutto inattesa la tensione dell’inseguimento. L’Agente 47 procede fino ad una camera, apre la porta e si trova faccia a faccia con uno degli inquilini, intento a fumare da un gigantesco “bong”. Prima ancora che l’imbarazzo si rompa, due sbirri fanno irruzione, riconoscendo immediatamente il killer. Strappato alle mani del “fattone”, anche il bong si trasforma immediatamente in un’arma impropria, ed i due poliziotti si trovano immediatamente al tappeto. Senza farsi prendere dal panico, l’Agente 47 scende per le scale fino all’atrio del palazzo, purtroppo completamente occupato dagli sbirri. Il killer riesce a tenersi a debita distanza da tutti, finché altri agenti non si incamminano nella sua direzione: alla pressione di un tasto, il killer si gira verso un tavolo con ciambelle e caffè e ne addenta una, togliendosi così dalla linea dello sguardo dei poliziotti. Una meccanica che ci ha ricordato la mimetizzazione di Assassin’s Creed, che avrà una grande importanza durante la maggior parte delle situazioni di gioco. Un ultimo passo verso l’uscita e 47 è finalmente libero, si incammina tra la folla, un puntino mentre la telecamera si allontana sempre più, e la colonna sonora ci regala un ultimo splendido climax.

– Tecnicamente ottimo

– Colonna sonora eccezionale

– Gameplay promettente

Spettacolare e molto ben orchestrata, la presentazione di Hitman Absolution presso l’E3 2011 ci ha colpito con una sequenza di gameplay notevole quanto a contenuti e spettacolarità. I valori produttivi, dalla grafica, alla colonna sonora, all’ottimo doppiaggio in lingua originale, sembrano molto alti, confermando come questo ritorno dell’Agente 47 rappresenti un tassello di grande importanza nella line up Square Enix. Data comunque la natura free roaming del titolo e la scarsità di materiale a disposizione al momento, l’entusiasmo di questo first look dovrà essere presto supportato con nuovo materiale. Di certo si tratta di un titolo da seguire assolutamente, come sempre su queste pagine. Rimanete con noi.

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