I primi due DLC di Dark Souls sono stati una bella deviazione dalla campagna principale. Il gioco originale resta uno dei migliori dell’anno, ma era strutturalmente diverso dal predecessore, meno labirintico e più ramificato, ed è per questo che Crown of the Iron King e Crown of the Sunken King sono stati così apprezzati: rappresentavano un ritorno alle radici, DLC con mappe elaborate e persino più impegnativi della campagna primaria, ognuno con una trovata unica capace di far spremere le meningi al giocatore.
I primi due capitoli delle corone, insomma, sono stati un successo, tuttavia manca quello più importante, la conclusione della trilogia, che dovrebbe regalare ai giocatori nuove sorprese legate al background del titolo e stupirli con altre novità interessanti. Ecco, al TGS Crown of the Ivory King (questo il nome dell’ultima espansione) è stato mostrato, e altro che stupore. Questo DLC cambia la formula al punto da sembrar quasi un esperimento.
Sangue e neve
La nuova location sarà questa volta raggiungibile dallo Shrine of Winter, dal quale verrete trasportati in una distesa innevata percorsa da gelidi venti. Il clima qui non serve semplicemente a creare delle splendide ambientazioni glaciali, ha un effetto diretto sull’esperienza, perché gli sviluppatori hanno inserito cambiamenti climatici improvvisi nel gioco. Le tempeste di neve, ad esempio, portano la visibilità quasi a zero, dando a tutti i nemici la possibilità di attaccarvi non visti o di colpirvi di sorpresa spuntando da luoghi apparentemente tranquilli (i soldati nascosti nella cenere di Crown of the Iron King dovrebbero darvi un’idea). Vi sono persino oggetti e forzieri congelati tra le mappe, probabilmente ottenibili una volta scatenato un aumento di temperatura. Come farlo, al momento, non ci è ancora dato saperlo.
L’elemento più significativo dell’espansione non sembra però essere la neve, bensì l’introduzione dei seguaci, npc neutrali controllati dall’intelligenza artificiale che, se avvicinati durante l’avanzamento, aiuteranno il giocatore contro un boss particolarmente difficoltoso. Se tanto ci dà tanto, From ha tirato fuori dal cappello una bestia così poderosa da non poter esser sconfitta in singolo, e non l’ha neppure lasciata da sola. Nel DLC è infatti possibile combattere da subito contro un mostro invisibile, praticamente imbattibile senza l’oggetto necessario a farlo comparire, e gli sviluppatori hanno rivelato la presenza di un’altra zona dopo l’ottenimento della corona, pensata per essere affrontata in compagnia di altri giocatori. Insomma, una sorta di trovata “alla Dragon’s Dogma”, con boss da affrontare in gruppo perché troppo brutali in solitudine. Certo, conosciamo bene anche i giocatori del titolo From, facendo parte dell’allegro gruppetto, quindi ci aspettiamo molte run di abilissimi guerrieri decisi a finir tutto senza aiuti.
Ultima chicca: la raccolta delle tre corone dovrebbe donare al giocatore “qualcosa di molto figo” stando alle parole degli sviluppatori. Basterà tornare da Vendrick. Forse sarà un potere speciale estremamente utile? Un set di armatura poderoso? Difficile prevederlo, ma non vediamo l’ora di scoprirlo.
Chiudiamo precisando che l’area del terzo DLC dovrebbe essere la più estesa vista finora, e che la diversificazione dei nemici è lodevole anche in questo caso. Maghi fastidiosissimi dalla distanza, cavalli demoniaci congelati che caricano a testa bassa, cavalieri non morti induriti dal freddo… ce n’è per tutti i gusti. Preparate la sciarpa, si va a giocare nella neve.
– Interessanti novità legate al clima e ai seguaci
– La conclusione della trilogia
– Ancora più difficile
I primi due DLC di Dark Souls 2 ci hanno brutalizzato, e la cosa ci è piaciuta un sacco. Questo è il bello del titolo From, scatena un sano masochismo videoludico in chi lo affronta, portando a volere sempre più sfide, sempre più difficoltà e sempre più trovate geniali. Crown of the Ivory King promette di essere più cattivo, complicato e ricco di idee geniali dei suoi predecessori, quindi non ci resta che aspettarlo a braccia aperte. Siamo pronti, forse.