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Age of Empires IV | Recensione – A tu per tu con la Storia

Age of Empires IV è un capitolo pronto a far breccia nei cuori degli appassionati degli RTS??

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Age of Empires IV
  • Sviluppatore: Relic Entertainment
  • Produttore: Xbox Game Studios
  • Distributore: Microsoft
  • Piattaforme: PC , XSX
  • Generi: Gestionale , Strategico
  • Data di uscita: 28 ottobre 2021 - 22 agosto 2023 (Xbox Series X|S)

In origine il focus era la progressione delle prime civiltà dall’età della pietra all’età del ferro, per poi passare alle numerose sfaccettature belliche del medioevo, fino ad arrivare alla colonizzazione europea delle Americhe. Tre macro-contesti storici saggiamente utilizzati da Ensemble Studios per realizzare quei tre capitoli della saga di Age of Empires che – tra il 1997 e il 2005 – hanno raccolto sotto lo stendardo di Microsoft uno stuolo incredibilmente numeroso di appassionati degli strategici in tempo reale.

Un trittico di produzioni rimaste nel cuore dei videogiocatori che negli ultimi anni il colosso di casa Redmond ha riportato in auge attraverso delle remastered realizzate dalla collaborazione di Forgotten Empires e Tantalus Media, rinvigorendone il comparto tecnico e non solo.

Le Definitive Edition del primo, secondo e terzo capitolo, avevano il chiaro obiettivo di preparare il mercato per la pubblicazione di Age of Empires IV, stimolando l’interesse di un’importante fetta di utenza, principalmente neofiti, raggiungibili grazie al fenomeno Xbox Game Pass. Ovviamente senza dimenticarsi dei videogiocatori storici di vecchia data che hanno macinato ore e ore sui loro vecchi assemblati.

Dopo una lunga attesa, abbiamo finalmente messo le mani su un codice Steam del nuovo quarto capitolo addentrandoci nella visione dei talentuosi ragazzi di Relic Entertainment, scelti oculatamente da Microsoft per tenere le redini di questo incredibile progetto. Age of Empires IV riesce, insomma, a tenere alta la testa davanti ai suoi predecessori e a un pubblico estremamente esigente come quello proveniente dal mondo degli RTS?

La risposta, lo anticipiamo, è assolutamente positiva, ma con alcune dovute considerazioni figlie di piccoli compromessi necessari per mettere tutti d’accordo.

Ritorno al passato

Che Age of Empires IV dovesse raccogliere la pesante eredità lasciata soprattutto dal secondo capitolo lo si evince fin dalla scelta dello stesso periodo storico, con la riproposizione di quel medioevo teatro di innumerevoli battaglie così come della nascita o caduta di regni e dinastie in tutto il mondo.

L'ultimo lavoro del team canadese cerca, da un lato, di rimanere fortemente ancorato alla tradizione degli RTS, mentre dall’altro propone piccole variazioni che ne modernizzano il gameplay per renderlo più appetibile ai neofiti.

Una scelta che si evince fin dall’ingresso nel menù di gioco dove – oltre alla riproposizione dell’inconfondibile colonna sonora che ha reso grande il brand – troviamo un’interfaccia più chiara e snella, suddivisa in compartimenti ben delineati che aiuta a decidere se cimentarsi nell’esperienza per giocatore singolo, tra campagne e schermaglie offline, o nei match online contro altri giocatori reali.

Il tutto, introducendo una rinnovata sezione che tiene traccia dei progressi del giocatore attraverso piccole sfide giornaliere, punti esperienza; un accenno a un sistema di progressione che sottintende la voglia di stimolare a giocare ad Age of Empires IV costantemente nel tempo, provandone ogni sfaccettatura.

Focalizzandoci in prima battuta sulle quattro campagne disponibili al day-one per altrettante fazioni, rispetto alle otto presenti, vogliamo rassicurarvi sull’impegno profuso dal team di sviluppo per ottenere un risultato qualitativamente all’altezza delle aspettative.

Se per Age of Empires II si era trovato un certo equilibrio tra racconto storico accademico e romanzato – attraverso dialoghi diretti dei vari eroi principali impersonati – e in Age of Empires III si era tentata la strada del racconto più narrativo, con questo quarto capitolo si opta per una strada totalmente focalizzata su una cronaca molto più accademica e ricercata, figlia di un’esposizione puntuale volta a scoprire usanze e tradizioni della fazione impersonata.

Completare le missioni delle varie campagne di Age of Empires IV permette, infatti, di sbloccare dei piccoli documentari – proprio come quello diventato famoso sull’utilizzo del trabucco – che coinvolgono esperti e riprese degne dei bei tempi di History Channel.

Sapevate che il trotto tipico dei cavalli mongoli era un tratto distintivo utile per mantenere la fatica al minimo e permettere ai guerrieri di riposare in sella senza troppi problemi? E che le cotte di maglia delle armature presentavano numerosi rivestimenti in metallo che sacrificavano la mobilità laterale? Oppure che le balestre presentavano un laccio in cuoio all’estremità utile per far pressione con il piede e tendere meglio la corda? Queste e altre interessanti nozioni vengono scoperte con il passare delle ore e non possono che far la gioia sia dei più appassionati di storia sia dei semplici curiosi.

Contenutisticamente, per quanto riguarda le campagne giocabili, parliamo di un totale di oltre 30 missioni, suddivise tra l’invasione da parte dei Normanni dell’Inghilterra dal 1066, la successiva Guerra dei cent’anni, l’orda mongola di Gengis Khan e la nascita della super potenza rusiana. Il tutto avviene attraversando circa cinque secoli di storia, con un susseguirsi di obiettivi estremamente variegati pur mantenendo una formula abbastanza classica per il genere.

Ci siamo ritrovati a rivivere assedi dalle vaste proporzioni, concentrarci sulla crescita di più insediamenti con la raccolta di specifiche risorse oppure creare imboscate mirate centellinando le truppe, spesso gestendo alcuni obiettivi secondari e opzionali – e divertendoci a più riprese.

Merito soprattutto di un’IA nemica già a difficoltà normale capace di metterci i bastoni tra le ruote. Completare ciascuna missione porterà via dai 20 ai 40 minuti, a seconda proprio della difficoltà scelta, e considerando il valore delle storie proposte speriamo di vedere il prima possibile delle campagne legate alle fazioni restanti e altrettanto di spessore.

Non manca nemmeno una sezione denominata “L’arte della guerra”, adibita a tutorial attraverso obiettivi mirati per i novizi utile per prendere confidenza con le varie meccaniche di gioco, in attesa anche su questo fronte di vedere nuove sfide come battaglie storiche o pre-impostate, per incentivare il ritorno dell’utenza già nel breve-medio periodo.

Il rischio di stufarsi dopo aver completato le quattro campagne rimane e va ridotto il più possibile, e il supporto alle mod promesso per il 2022 può essere un ottimo espediente per evitarlo.

Controlla il tuo esercito con un click

Come anticipato il gameplay di Age of Empires IV non si discosta molto dalle sue origini e riconferma tutte quelle meccaniche tipiche del buon RTS con delle piccole e intriganti migliorie. Una scelta condivisa in larga parte, utile a soppesare alcune incertezze sul piano quantitativo che potrebbero fare un po’ storcere il naso a tutti quelli abituati al mare di contenuti disponibili nella Definitive Edition di Age of Empires II.

Basandoci sul ritorno della classica schermaglia, si comincia con un piccolo centro abitato e una manciata di popolani per raccogliere risorse – classico oro, legno, pietra e cibo – per avanzare tra le quattro epoche disponibili ed avere la possibilità di ottenere edifici e unità sempre più forti.

Il bilanciamento tra micro-gestione del proprio insediamento e guida delle truppe sul campo di battaglia è ciò che ha da sempre contraddistinto il brand di riferimento negli anni, e non poteva che essere anche un nodo fondamentale di Age of Empires IV . Il focus del progetto di Relic Entertainment è quello di ottenere un approccio immediato, capace di premiare i giocatori più attenti a ogni minuzia senza dimenticarsi di intrattenere chi preferisce giocarci per puro svago e a cervello spento.

Da evidenziare, inoltre, un’interfaccia di gioco più snella e pulita che non sacrifica la mole di informazioni da tenere sott’occhio – dove apprezziamo particolarmente la scelta di tenere traccia del numero di abitanti dedicati alla raccolta di una specifica risorsa o di un’altra, oltre alla classica segnalazione dei popolani che non stanno facendo niente e attendono qualche nuovo ordine.

Parlando delle otto civiltà presenti al day one si tratta di fazioni discretamente variegate sia sul piano degli edifici, contraddistinti da bonus differenti a seconda dell’origine, sia delle unità, con una manciata di truppe speciali a seconda del caso – come gli archi lunghi inglesi, gli arcieri a cavallo dei mongoli o i cammelli della Dinastia abbasside.

Una scelta che, almeno in parte, compensa un quantitativo sommario non eccelso di truppe di terra, relegate a una manciata di riferimenti generici per ogni categoria piuttosto scarna quali picchieri, spadaccini, arcieri e balestrieri, oltre alla cavalleria. Tornano anche le unità navali e sotto questo frangente abbiamo una varietà più marcata, permettendo di creare delle flotte variegate in grado di dar filo da torcere a ogni nemico.

Abbiamo invece apprezzato anche di più il ventaglio di possibilità legato alle costruzioni difensive, attraverso avamposti e torri potenziabili in più modi, e con le cinte di mura in pietra finalmente percorribili dalle unità da tiro per avere una maggior gittata sugli assalitori; situazioni che durante gli scontri si traducono in una maggiore spettacolarizzazione degli assedi tra catapulte, arcieri e soldati che cercano di sfruttare qualche torre per invadere le postazioni nemiche, sempre al netto di un po’ di confusione che va a crearsi quando vengono schierati gli eserciti più numerosi.

Buon lavoro anche sul fronte del bilanciamento delle varie unità di Age of Empires IV, dove finalmente non abbiamo delle catapulte letali per le truppe o dei monaci troppo efficaci nel curare, mentre nelle partite online preoccupa l’eccessivo utilizzo degli arcieri a cavallo per la loro destrezza e velocità smisurata che può creare un po’ di frustrazione.

Al netto delle unità speciali menzionate, o un aspetto estetico degli edifici peculiare che rispecchia l’origine della civiltà selezionata, scegliere una fazione rispetto a un'altra permette di variare l’approccio alle partite, indipendentemente che siano schermaglie offline o contro altri giocatori reali.

La Dinastia abbaside, ad esempio, fa riferimento a maggiori bonus tecnologici che migliorano danni e resistenza delle unità se saggiamente sviluppati, i mongoli possono spostare i propri edifici costantemente in cerca di risorse sfruttando la natura più nomade, mentre i cinesi hanno dalla loro l’utilizzo della polvere da sparo per i primi fucili e cannoni; sarà impossibile non avere una fazione preferita, attraverso uno schema che differenzia le partite con una certa imprevedibilità a seconda delle molteplici combinazioni possibili.

La vita del castello

Tecnicamente parlando, il lavoro svolto dai ragazzi di Relic Entertainment convince su più fronti. Age of Empires IV fa un salto grafico in avanti incredibile paragonato ai suoi predecessori, e lo si denota nel livello delle texture dei vari edifici, nei dettagli di svariate armature, o nelle animazioni utilizzate per le costruzioni.

I requisiti d’accesso sono tutto sommato permissivi – parliamo di una tipologia di gioco dove viene valorizzata una combinazione più moderna di processore e scheda madre, piuttosto della mera scheda grafica – e con la nostra configurazione aggiornata tra RTX 3070 e processore i7 di decima generazione abbiamo mantenuto tutti i dettagli al massimo con il 4K attivo e un frame rate ancorato ai 60 fps senza eccessivi problemi, se non durante alcuni scontri più numerosi.

Ottima la resa delle mappe di gioco tra vegetazione e fauna di livello, mentre per le risorse di oro e pietra è inspiegabile l’aver dedicato meno attenzione a livello di densità poligonale, se proprio dobbiamo essere puntigliosi.

Da segnalare, poi, qualche problema legato al pathfinding, riscontrabile quando si selezionano eserciti più numerosi per attraversare ponti, strettoie o passi di montagna, ingaggiando anche battaglia con qualche nemico ben posizionato.

Buona, infine, la stabilità dei server online, dove poter cercare match che variano dall’ 1vs1 fino al 4vs4 o cooperare contro l’IA, in un ventaglio di possibilità piuttosto classico e che riflette quanto emerge nelle limitate opzioni disponibili per la schermaglia offline.

Se volete cimentarvi nel battaglie di Age of Empires IV gratuitamente potete sottoscrivere un abbonamento a Xbox Game Pass tramite questo link Amazon.

Voto Recensione di Age of Empires IV - Recensione


8.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Campagne divertenti e impostate come dei documentari interattivi

  • Le civiltà disponibili sono ben differenziate, soprattutto nella micro gestione degli insediamenti

  • Finalmente gli assedi cominciano ad essere più sfaccettati

  • Tecnicamente solido e bello da vedere

Contro

  • Avremmo preferito più opzioni per le truppe di terra, sia speciali sia standard

  • Il caos delle battaglie rimane una costante con gli eserciti più numerosi, disincentivando i giocatori che prediligono un assalto più ragionato

  • Qualche problema legato al pathfinding

Commento

Age of Empires IV è la naturale evoluzione – seppur con alcuni limiti – di quel secondo capitolo uscito nel lontano 1999 e rimasto ancora impresso nella mente di moltissimi appassionati. Un prodotto confezionato con alcune migliorie che lo rendono più moderno e accattivante, adatto ai semplici curiosi assuefatti da Xbox Game Pass su PC, che mantiene una spiccata consapevolezza del lavoro svolto in origine da Ensemble Studios. Se pensiamo che proprio il successo del secondo capitolo è da ricercare nell’incredibile supporto dato nel tempo con le varie espansioni, le basi per indirizzare il quarto capitolo sulla stessa via ci sono tutte.
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