Recensione

The Wolf Among Us: In Sheep's Clothing

Avatar

a cura di FireZdragon

ATTENZIONE LA SEGUENTE RECENSIONE PUO’ CONTENERE SPOILER. È CONSIGLIATA LA LETTURA SOLO DOPO AVER FINITO IN SHEEP’S CLOTHING

Abbiamo accolto The Wolf Among Us in maniera calorosa, fiduciosi che Telltale avrebbe riserbato alla serie quella stessa cura e attenzione profusa sia nella prima stagione di The Walking Dead sia nelle nuove avventure della piccola Clementine.Le buone basi c’erano tutte, personaggi carismatici, una storia solida alle spalle e un mondo dai colori vivi particolarmente coinvolgente, elementi che, purtroppo, capitolo dopo capitolo sono andati a perdersi lentamente.Sin dal secondo episodio la serie aveva mostrato il fianco secondo noi a problematiche piuttosto rilevanti e la sensazione era quella di trovarsi di fronte sì ad una buona storia, ma incapace di intrattenere e ammaliare il giocatore come atteso. Con il quarto, nonché penultimo, capitolo di The Wolf Among Us c’erano due vie chiare che Telltale avrebbe potuto intraprendere: cambiare registro all’intera storia o adagiarsi ancora, appiattendo del tutto la narrazione.

Cattivo lupo, cattivo!Avevamo lasciato il nostro Bigby in una situazione disastrosa, con un braccio spezzato e un bel proiettile d’argento conficcato nello stomaco che lo stava lentamente portando alla morte. Con il buon finale del terzo episodio si era arrivati al classico punto di rottura, una situazione nella quale tantissime domande avevano avuto risposta e nuovi enigmi e avversari si stagliavano all’orizzonte. The Wolf Among Us poteva avere insomma quella nuova partenza tanto attesa, una ripresa veloce della storia carica di colpi di scena e twist importanti, che avrebbe riacceso in noi la voglia di continuare a seguire l’avventura dello sceriffo bestiale.Uno sceriffo che abbiamo da sempre disegnato come cattivo nella nostra trama, un lupo che non ha perso il vizio di maltrattare tutti gli abitanti di Fabletown, una bestia spietata e determinata a raggiungere il suo obiettivo ad ogni costo. La gente di Fabletown rispondeva bene a questo comportamento, rispondendoci a tono e spesso coinvolgendoci in dure e spettacolari lotte corpo a corpo per risolvere le situazioni complicate. Erano però proprio le fasi investigative a non averci mai convinto del tutto: troppo lineari, semplici e senza mordente, non regalavano al giocatore quella stessa intensità dei momenti forti presenti nel gioco, creando uno sbilanciamento non da poco.Ecco allora che frugare nella casa di un indiziato diveniva noioso e scontato, con pochi elementi da osservare e con conclusioni ovvie e immediate sbattuteci in faccia in maniera troppo palese. Ed ecco perché con il reset parziale dell’avventura avevamo sperato che The Wolf Among Us potesse raddrizzarsi, aspettative disattese e anzi amplificate in questo capitolo.

Quaranta minuti di bohIn Sheep’s Clothing potrebbe essere definito come il riassunto perfetto di quello che abbiamo visto fino ad oggi. In meno di un’ora di gioco, quasi la metà rispetto agli altri capitoli, Bigby si muoverà stancamente tra sole due location, affrontando il solito combattimento, interrogando un paio di comprimari e svolgendo le sue indagini nello stesso identico modo di sempre: con brutalità. L’intelligenza ancora una volta non solo non dovrà essere messa in campo, ma sarà completamente superflua, visto che le decisioni del giocatore influenzeranno davvero in maniera troppo superficiale l’intera avventura. È un problema ridondante questo, e gravissimo, poiché secondo noi la forza di Telltale è sempre stata quella di riuscire a portare il giocatore dove voleva, facendogli però pensare di avere potere decisionale su quanto stava accadendo. In The Wolf Among Us tutto questo non si vede, rendendo palese che l’obiettivo finale, e il nostro destino, è già stato scritto e dovremo solo leggere l’avventura esattamente come un fumetto, accontentandoci di quello che ci viene proposto.Non è sinceramente quello che cerchiamo dalle avventure grafiche di Telltale e speriamo che con l’ultimo capitolo ci sia abbastanza polvere da sparo per far esplodere fuochi d’artificio luminosi e sfavillanti, o il pericolo è quello di trovarsi di fronte ad una licenza non sfruttata nel migliore dei modi e sostenuta da un solo protagonista davvero azzeccato.Molti, come consuetudine, i difetti tecnici infine, non solo nelle animazioni durante le fasi esplorative, ma anche di espressione facciale, pericolosissimi in un titolo dove le emozioni dovrebbero emergere limpide.

– Ci si prepara per il gran finale!

– Longevità risicata

– Scelte praticamente assenti

6.0

Un penultimo capitolo piuttosto deludente è quanto ci siamo trovati per le mani con In Sheep’s Clothing. Bigby è l’unico elemento dell’intera storia che ci convince, incapace però di reggere da solo tutta la trama e affiancato da personaggi secondari assolutamente non all’altezza. Proseguono inoltre i soliti problemi riscontrati fino a qui, amplificati da un episodio decisamente più corto del solito e dal quale traspare la voglia di porre fine in fretta a questa nuova serie.

Voto Recensione di The Wolf Among Us: In Sheep's Clothing - Recensione


6