Anteprima

Test Drive: Ferrari Racing Legends

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a cura di AleZampa

Milano – Certo, si potrebbe obiettare che Piazza Castello a Milano non è esattamente come Maranello, ma assistere alla presentazione italiana di Test Drive: Ferrari Racing Legends, con tanto di autopista Carrera allestita per l’occasione ha sempre un suo fascino. Da registrare tra le presenze all’evento anche Kaspersky, sponsor della rossa di Maranello, e sopratutto Andy Tudor, creative director del titolo sviluppato da Slightly Mad Studios, pronto a sfruttare nel miglior modo possibile la partnership con la casa automobilistica più conosciuta al mondo.

Sessant’anni di storiaTest Drive è una serie che si presenta praticamente da sola: vent’anni di successi (partiti nell’ormai paleolitica epoca di Comodore e Atari ST) suddivisi in quindici titoli distribuiti praticamente ad ogni generazione videoludica sono un palmares che parla da solo. Ad arricchire il parco macchine di Slightly Mad ci sarà a partire dal prossimo giugno anche la casa automobilistica probabilmente più famosa e blasonata del mondo, nonché punto d’orgoglio italico in tutto il mondo: la Ferrari. D’altra parte, la già ufficializzata lista di vetture presenti e lo stesso titolo della produzione non potevano lasciare troppo spazio all’immaginazione. In presenza dei rappresentanti di BigBen Interactive, distributore del titolo, e del creative director Andy Tudor abbiamo così appreso che Test Drive: Ferrari Racing Legends sarà una sorta di lunghissima cavalcata attraverso la storia della casa dal Cavallino Rampante, grazie ai cinquantadue modelli di Ferrari presenti nel titolo (ventotto delle quali Gran Turismo, dodici sportive e undici da Formula 1) che copriranno l’intero parco macchine a partire dal lontano 1947 per arrivare agli ultimi modelli datati 2011. Nel corso della campagna principale, nella quale verremo chiamati a guidare ogni singolo bolide prodotto dalla casa di Maranello, dovremo appunto ripercorrere tutta la storia della scuderia partendo proprio dal 1947 e, portando a termine gli obiettivi specifici della pista, sbloccare tutte le vetture successive e i 39 circuiti presenti nel titolo. Coprendo la campagna un lasso di tempo davvero ampio (diviso a sua volta in tre macro aree temporali), alcuni circuiti verranno proposti in diverse varianti, come ad esempio Silverstone, Monza o Spa, per essere il più possibile fedeli alla grande evoluzione che questi tracciati hanno avuto. Oltre alla campagna saranno presenti una modalità Corsa Veloce, per scendere in pista senza pensieri, Time Attack, in cui sfideremo la più classica delle ghost car, e l’ovviamente immancabile multiplayer, che ci permetterà di sfidare online fino a sette avversari (con il supporto di leaderboard on line).

Poligoni RampantiDopo la breve presentazione, nella quale abbiamo potuto vedere i tracciati del Mugello e di Montecarlo, entrambi fedeli e ben riprodotti, abbiamo potuto testare con mano il titolo, che ha davanti a se ancora qualche settimana di lavorazione prima del rilascio. Un plauso anche a BigBen che ha fornito una postazione completa di sedile, volante e pedali, costruita apposta per restituire il massimo dell’esperienza di guida. Iniziamo col dire che l’impostazione del titolo vira decisamente verso uno stile arcade piuttosto che simulativo. Per ricostruire inalterato il feeling delle vetture della Rossa infatti non sarà possibile apportare alcun cambio (ad eccezione del colore della macchina) sulle varie regolazioni, i pneumatici o il comparto aerodinamico. Uno dei punti forti del titolo infatti, grazie al supporto della stessa Ferrari, è proprio quello di ricostruire non solo le macchine il più aderenti possibili alla controparte reale, ma garantire al pilota il feeling di guida che si aspetterebbe dal veicolo guidato. Preparatevi quindi a guidare vere macchine del 1960, con tutto quello che questo può comportare: niente controllo della trazione, niente elettronica invasiva e talvolta niente parabrezza. Anche i circuiti saranno ovviamente adeguati al contesto storico, passando da verdi pascoli con relative piste prive di un qualsiasi sistema di sicurezza come vie di fuga o copertoni, ai moderni autodromi capaci di ammortizzare gli impatti più violenti. Pregevole l’introduzione delle gare d’epoca con la visuale volutamente anticata che passa dal seppia ai colori reali con transizioni suggestive, utili a immedesimarci nelle gare del passato. Per quanto il colpo d’occhio sia buono si nota comunque una minor pulizia del codice rispetto ai precedenti titoli dello studio, così come è evidente la necessità di ottimizzare al meglio l’intelligenza artificiale, che non sempre si comporta in maniera coerente con la situazione in pista.

Caro, mi si è accartocciato il cofanoCome dicevamo, pad (o volante) alla mano, ci si rende conto che pur trattandosi di un racing game che ha moltissimi elementi in comune con gli arcade più puri, sono presenti diversi elementi tipici delle simulazioni. La differenza tra i tre livelli di difficoltà (Principiante, Normale e Pro), pur data dalla semplice presenza/assenza degli aiuti alla guida (in ogni caso attivabili in game tramite controller) è evidente, così come è evidente che ci vorrà una certa dose di bravura per padroneggiare al meglio il sistema di guida, dato che le vetture si comportano in maniera sensibilmente differente. La sensazione di velocità e il comportamento fisico delle vetture è buono, anche se il titolo, prima dell’uscita definitiva, ha bisogno di una importante ottimizzazione, riguardante soprattutto il comportamento dei nostri rivali e il sistema di collisione delle vetture. L’impressione è infatti quella che gli impatti con i guardrail o con i nostri avversari non siano restituiti nella maniera più corretta, dando sporadicamente un “effetto flipper” che avremmo preferito non vedere. Nonostante poi siano presenti i danni alle vetture, questi non influiranno minimamente sulle prestazioni della stessa, che manterrà così le stesse peculiarità anche dopo incidenti a 300 chilometri orari. Nulla da dire invece sulla precisione con cui sono state ricreate le vetture, praticamente perfette in ogni dettaglio esteriore (e sopratutto) interiore, così come gli effetti sonori, che riescono a ricreare con perfezione quasi assoluta il rombo dei diversi bolidi a nostra disposizione.

– La licenza Ferrari è fortissima e ben sfruttata

– Buon compromesso tra arcade e simulazione

– Vetture ricreate con dovizia di particolari

Test Drive: Ferrari Racing Legends si presenta come un prodotto pensato per tutti quelli che fanno della Ferrari la loro passione. La cura con cui sono state realizzate le vetture e l’amore per il dettaglio è encomiabile, e siamo certi che ogni appassionato della Rossa di Maranello non si lascerà sfuggire un titolo del genere. Se in fase di rifinitura Slightly Mad sarà in grado di ottimizzare al meglio l’IA e la fisica degli impatti anche i semplici amanti del genere racing potranno trovarsi davanti un buon prodotto, che sicuramente non si posizionerà al vertice della griglia di partenza, ma che potrà far passare ore di svago sugli storici modelli di una casa automobilistica che ha fatto storia.