Recensione

Super Mario Bros. 3

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

C’è davvero bisogno di parlare di Mario? Siamo pressoché sicuri che ogni essere vivente dai 5 agli 80 anni che non sia dedito alla nobile pratica dell’eremitaggio conosca la mascotte Nintendo e la associ, in toto, al termine “videogioco”. A questo risultato si è giunti dopo trent’anni abbondanti di giochi eccellenti, miliardi di piattaforme saltate, sorrisi e “continue” utilizzati.Per questo, all’ennesima riedizione del terzo, splendido capitolo delle avventure mariesche su NES, abbiamo optato per una recensione easy, libera dall’amato/odiato vincolo del voto numerico e mirata piuttosto a condividere con voi lettori il piacere, i ricordi e la modernità di un gameplay senza tempo. Buona lettura.

Era un agosto torridoSuper Mario Bros. 3 fu pubblicato in Europa nell’agosto del 1991, con quasi tre anni di ritardo rispetto alla data di uscita giapponese, ma fu comunque capace di riscuotere un successo incredibile, tanto in patria quanto in occidente, portando alle estreme conseguenze quanto di buono si era già visto nei precedenti due capitoli e capitalizzando al massimo l’ormai vetusto hardware della console casalinga a 8 bit di mamma Nintendo.Tra il remake uscito per Game Boy Advance, la riedizione Virtual Console Wii e le raccolte varie, di certo non si può dire che la grande N si sia risparmiata nello sfruttare la bontà di questo titolo, ma è pur vero che la cupidigia della compagnia nipponica finisce proprio dove inizia il diritto di ogni giocatore, indipendentemente da età e provenienza geografica, di godere di uno dei più bei giochi di tutti i tempi.Non entreremo qui nel merito dell’infinita querelle che vede contrapposti i sostenitori di questo capitolo e quelli del successivo Super Mario World riguardo a quale dei due sia il capitolo definitivo dell’intera serie, ma ci limiteremo a convenire sul fatto che qui (come lì) si siano toccati i vertici più alti della storia del platform.Uscita durante le festività natalizie al prezzo di 4.99 euro sia in versione Wii U sia in versione 3DS (oggetto della nostra prova diretta), questa riedizione non aggiunge nulla al gioco originario, limitandosi all’emulazione pura e semplice, con tutte le comodità consentite dalla funzione di salvataggio istantaneo della Virtual Console.

ImmortaleSin dal primo livello, ci si accorge di essere di fronte a un titolo che fonde come pochi l’estro creativo nella sua essenza più pura e la precisione, la perseveranza e la schematicità insite nella cultura giapponese: il level design è vivace e mai ripetitivo, sa spingersi oltre ma mai al punto da frustrare l’utente, i cui fallimenti saranno sempre imputabili a propri errori; il tempo è sufficiente per giocare senza assilli e preparare bene un salto particolarmente impegnativo, ma mai abbastanza da rallentare eccessivamente il ritmo e sconfinare nella lentezza; i nemici sono posizionati in maniera infida, ma le loro routine premiano la capacità d’osservazione del giocatore e il suo tempismo.Potremmo andare avanti per ore, ma crediamo che il succo sia chiaro: la dote migliore di Super Mario Bros. 3, come di molti altri lavori di Miyamoto-san, è a nostro avviso la perfezione nel suo bilanciamento, l’inarrivabile orchestrazione di elementi diversi a formare un unicum coeso, divertente, che riesce comunque a lasciare nelle meni del fruitore il ruolo da protagonista.Altri, prima e dopo del geniale game designer giapponese, sono riusciti ad ottenere risultati ragguardevoli, creando mondi coerenti e avvolgenti, o esperienze di gameplay stratificate e complesse, ma raramente queste due istanze hanno coabitato in maniera tanto naturale e indolore quanto nei migliori capitoli della serie dedicata all’idraulico baffuto.Ognuno degli oltre settanta livelli di gioco può essere giocato secondo il proprio stile e i propri gusti, rincorrendo i secondi che sfuggono via inesorabili o dedicandosi all’esplorazione, ripulendo ogni centimetro quadrato virtuale dai nemici o ignorandoli del tutto, per poi, al completamento, ritrovarsi a rimandare di qualche minuto l’avanzamento, per andare a vedere cosa c’era su quella piattaforma tagliata lasciata fuori l’ultima volta.Non è sacrilego dire che si possono visitare gli otto mondi di gioco in meno di 5 ore, né che il prezzo di vendita è alto per un gioco riproposto più volte e privo di qualsivoglia miglioria, ma credeteci se vi diciamo che a Super Mario Bros. 3 non serve aggiungere nulla.Avremo presto modo di parlare della politica di prezzi di Nintendo con uno articolo dedicato, ma è la prospettiva a fare realmente la differenza, qui: per essere un titolo vecchio di ventisei anni, Super Mario Bros. 3 costa quasi il doppio di quanto dovrebbe, ma 4.99 euro sono una cifra ridicola visto che stiamo parlando di uno dei dieci giochi più belli (e influenti) della storia dei videogiochi.Se fossimo in un negozio di abbigliamento, penseremmo che al capo sia attaccato il cartellino sbagliato.

Overscan?!?Impossible!Giusto perché dobbiamo, eccoci qui a parlare dell’aspetto meramente tecnico della produzione, l’unico su cui c’è da fare un piccolo appunto.La nostra prova, effettuata su un 3DS primo modello, ha rivelato leggeri episodi di quello che definiremmo come uno strano fenomeno a metà tra il flickering e l’overscan delle vecchie televisioni a tubo catodico all’estremità destra dello schermo: avanzando, in alcuni frangenti è avvertibile una sottile linea blu (talvolta nera) verticale in corrispondenza della fine della schermata.Non abbiamo strumenti per verificare che il fatto non sia sporadico, e comunque durante la nostra prova la sua presenza è stata intermittente e mai impedente per la fruizione del gioco, eppure troviamo giusto farlo notare.A parte questo, il comparto tecnico è lo stesso di allora, con i colori più brillanti che mai e le fini composizioni di Koji Kondo ad accompagnare le nostre scampagnate nella terra dei funghi. E le nostre docce successive.

– La perfezione del gameplay

– Tremendamente bilanciato

– Portabile nella sua versione 3DS

– I motivetti di Koji Kondo

– 4.99 per uno dei titoli migliori di tutti i tempi

– 4.99 per un titolo di quasi ventisei anni fa.

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Qui non c’è nulla da valutare (nemmeno il prezzo): il download è obbligatorio. Siete esentati solo se possedete già il titolo in una delle sue precedenti incarnazioni, ma anche in questo caso, non sottovalutate i vantaggi della portabilità.

Non abbiano paura nemmeno i neofiti o i negati della piattaforme: la funzione di save state della Virtual Console correrà in vostro soccorso, soprattutto a partire dal quinto mondo in poi.

Super Mario Bros. 3 è una pietra miliare del nostro medium preferito, un esercizio di stile tra i più riusciti di tutti i tempi, un perenne memento di come sviluppare un videogame, e vi viene offerto a meno di 5 euro, proprio mentre l’ultimo sparatutto con una campagna della stessa durata debutta sugli scaffali a circa 65.