Anteprima

State of Decay 2

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a cura di Mapaan

Finalmente, dopo un periodo pieno di dubbi, è arrivato l’annuncio di State of Decay 2, sequel di uno dei Live Arcade di maggiore successo in epoca Xbox 360 e uscito in edizione rimasterizzata l’anno scorso su Xbox One. Tali dubbi venivano alimentati anche dalle parole rilasciate da Undead Labs stessa, che per un lungo periodo, alle varie domande sul destino del brand non sembrava convinta che Microsoft avrebbe dato il via libera allo sviluppo, confermando però che le due parti ne stavano comunque discutendo. Nonostante avessero annunciato di non essere presenti in alcun modo a quest’edizione dell’E3, l’annuncio è finalmente arrivato. Chi non conosce bene il primo capitolo potrebbe pensare che si tratti dell’ennesimo zombie game, dal setting e dal concept quindi visti e stravisti ma possiamo garantirvi che State of Decay è in realtà parecchio differente dalle molte altre produzioni che partono dalla medesima base. Cerchiamo dunque di fare chiarezza, analizzando il breve trailer d’annuncio mostrato durante la conferenza dell’E3 di Microsoft.

Una Comunità di Sopravvissuti
Prima di parlare dell’annuncio di questo secondo capitolo è doveroso aprire una parentesi sul primo episodio. State of Decay era un titolo totalmente incentrato sulle dinamiche di sopravvivenza; un vero e proprio gioco in cui risultava fondamentale l’uso della materia grigia per l’elaborazione di piani di sopravvivenza e per la gestione delle risorse. Parliamo di un ibrido survival/action/gestionale – anche se non tutti gli elementi risultavano calibrati benissimo – dall’impostazione sandbox che permetteva la creazione di interi gruppi di sopravvissuti, ognuno con le proprie abilità. Ogni azione andava decisa con cautela perché qualsiasi personaggio poteva andare incontro alla morte, rendendo il decesso un processo irreversibile, mettendo il giocatore nei panni di un nuovo sopravvissuto; con tutte le premesse del caso il titolo strizzava leggermente l’occhio ai classici roguelike. Da questo aspetto, apparentemente poco importante, si andavano a concatenare degli interessanti avvenimenti in cui il gioco andava ad adattarsi in base a chi era rimasto in vita e chi invece deceduto. Il senso di precarietà e la decadenza che tanto veniva pubblicizzata tramite i trailer, presentava poi davvero un riscontro nel titolo e la speranza è che questo sia rimasto invariato anche in questo secondo capitolo; quanto visto all’E3,  in tal senso, sembra comunque rassicurante
Finalmente Un Budget Da AAA ? 
Per molti amanti del primo capitolo, i diversi problemi di State of Decay erano da rintracciare principalmente nello scarso budget a disposizione del team; la sensazione di critica e giocatori era infatti che la produzione presentasse delle idee di base davvero molto interessanti, alcune assolutamente ben sviluppate, altre, un po’ meno, cedendo tra l’altro il fianco ad un comparto tecnico mediocre e dando la classica sensazione del “vorrei ma non posso”. Insomma, i ragazzi di Microsoft Studios credevano senza dubbio alle potenzialità di Undead Labs e dell’IP in questione ma probabilmente non erano disposti a rischiare troppo. La qualità (e la quantità) di ciò che veniva offerto era però talmente convincente che gli elementi tecnici passavano in parte in secondo piano; tuttavia è lecito aspettarsi molto di più da un sequel, magari con un budget finalmente degno di un progetto AAA. Sembra proprio che Microsoft abbia capito e voglia accontentare i giocatori. I ragazzi di Undead Labs infatti, all’indomani della conferenza E3, hanno già chiarito che il gioco sarà trattato come un importante titolo della line-up del 2017 di Xbox One, con un’uscita retail fin da subito e con una base di sviluppo ben più ambiziosa rispetto al passato. A conti fatti, State of Decay 2 dovrebbe essere il reale coronamento del sogno di Jeff Strain, fondatore del team e noto per l’enorme contributo dato nello sviluppo di World of Warcraft e Starcraft, che ha sempre dichiarato di voler creare un gioco che presentasse un mondo vivo e pulsante in cui i giocatori avrebbero potuto creare i propri piani di sopravvivenza andando a formare una comunità in grado di cooperare per riuscire a resistere ad una considerevole orda di zombie affamati. Il trailer mostrato durante la conferenza Microsoft conferma quanto detto dagli sviluppatori, presentando già diversi spunti interessanti. 
Il Ritorno a Trumbull.  
Più volte durante i Q&A con i fan del primo capitolo i ragazzi di Undead Labs hanno espresso la volontà di integrare la cooperativa a quattro giocatori nel proprio prossimo progetto, e sta proprio qui la grande novità di State of Decay 2. Il titolo ruoterà totalmente attorno alla costruzione di grandi comunità di sopravvissuti e nella collaborazione con altri giocatori e con gli NPC per superare specifiche sfide, riuscendo ad esplorare la mappa del titolo con cognizione di causa, prendendo anche decisioni che andranno ad influire sul mondo di gioco. Gli elementi cardine di questa particolare produzione a tema zombie rimarranno invariati, con la speranza di vederli però ulteriormente sviluppati; non ci sarà un singolo eroe ma sarà possibile giocare con i diversi membri – ognuno con la propria personalità e le proprie abilità – del proprio gruppo di sopravvissuti tramite un comodo switch tra personaggi. Inoltre è stato già confermato che ogni scelta fatta plasmerà l’identità della propria comunità e i decessi di alcuni personaggi andranno a cambiare il mondo di gioco in cui muoverete i vostri passi, assicurando così un certo numero di storie differenti ed andando a strizzare l’occhio (con il primo capitolo che ci aveva già provato in parte) alle classiche produzione roguelike. Ci aspettiamo moltissimo anche dal nuovo sistema di progressione dei personaggi e dall’aspetto survival, che pare regalerà diversi elementi inediti. Sarà possibile sviluppare alcuni tratti dei personaggi migliorandone le capacità così da rendere più forte la propria comunità, per poi selezionarne alcuni per inserirli in determinati ruoli di comando. Fondamentale anche in questo capitolo sarà la ricerca delle risorse e il miglioramento delle strutture, come ad esempio l’infermeria, gli accampamenti e le cucine. Insomma, speriamo fortemente che State of Decay 2 possa rappresentare un passo in avanti netto rispetto a quanto visto in passato, pur rimanendo comunque focalizzato sulla sopravvivenza a 360°, riuscendo quindi ad inserire saggiamente nello stesso piatto elementi action, survival, gestionali e simulativi con una particolare attenzione all’esplorazione. 

– Budget da AAA

– Cooperativa a quattro giocatori ben integrata

– Particolare attenzione all’aspetto survival

– Gameplay ampliato e rinnovato

Seppur il trailer dell’E3 presenti pochi frame di gameplay vero e proprio, State of Decay 2 ci è sembrato in forma e pronto a far tornare il brand in grande stile. Quanto annunciato dagli sviluppatori, con l’integrazione di una modalità cooperativa, sembra poter essere davvero una carta vincente; inoltre Microsoft sembra abbia capito finalmente il potenziale di Undead Labs puntando fortemente su questo secondo capitolo con un budget da AAA. Insomma i fan del primo episodio possono cominciare a tirare un primo sospiro di sollievo: State of Decay 2 potrebbe rappresentare il grande passo in avanti che tutti speravano.