SpazioMMO - agosto 2014

Avatar

a cura di Plinious

Agosto volge al termine, e così anche le vacanze di molti di voi, in mare o in montagna, al lago o in città. Il mercato dei videogiochi, invece, non si concede pause, e menchemeno quello dei MMORPG, sempre in ebollizione continua. Abbiamo tuttavia deciso di dedicare il numero di questo mese ai giochi sandbox online più ambiziosi e attesi tra i fan, visto che ci sono molti titoli forse meno famosi e altisonanti ma che meritano tutta la nostra (e vostra) attenzione. Per chi avesse bisogno di una rinfrescatina, è importante ricordare che un sandbox non è semplicemente un free-roaming game, ma è un gioco che fornisce ai giocatori gli strumenti per poter plasmare l’ambiente virtuale: in pratica, dar potere ai player ancor più che ai developer.
Vale la pena di iniziare da Mortal Online, l’unico dei prodotti trattati in questo articolo ad essere già uscito. Sì, perchè Mortal è un titolo rilasciato nel 2010 ma che merita una menzione in vista degli aggiornamenti che stanno per arrivare sui server. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un MMORPG hardcore che si ispira alle meccaniche del mai troppo lodato Ultima Online, con la differenza di essere in prima persona come un FPS: propone quindi un open world con PvP full loot, action combat, housing non istanziato e un sistema di crescita a skill invece che a livelli. In altre parole, basta uscire da una città neutrale per poter attaccare qualunque giocatore e poter poi saccheggiare il suo cadavere; roba davvero tesa, insomma, e in effetti sono pochi i titoli sulla piazza che possono vantarsi di essere più punitivi di Mortal. Il piccolo team svedese Star Vault ha finalmente assunto nuovi membri, tra cui un concept artist, uno scrittore e un responsabile del controllo qualità. La prossima patch implementerà un grosso overhaul del territory control, ovvero la possibilità di costruire villaggi e fortezze nel mondo di Myrland. Il tutto in attesa dell’approdo su Steam, che dovrebbe avvenire entro fine anno.
Mortal è free to play, ma con delle limitazioni per gli utenti che non pagano il canone mensile. Il gioco è scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale.
Vento di novità anche per Albion Online, sandbox MMO medievale a visuale isometrica attualmente in alpha test. La particolarità di questo prodotto è che sbarcherà anche su mobile e sarà cross-platform, permettendo a utenti Windows, Mac, Linux, iOS e Android di giocare insieme sugli stessi server. Il titolo pone fortemente l’accento sull’artigianato e sulla creazione di villaggi e città da parte delle gilde in un mondo persistente, con un’economia guidata dagli stessi player. Secondo la software house tedesca (che, manco a farlo apposta, si chiama Sandbox Interactive) la data da segnare sul calendario è il 15 settembre, quando partirà la prossima ondata di inviti all’alpha. Per maggiori dettagli o diventare un founder, visitate il sito di Albion Online.
Chiudiamo la nostra carrellata flash con The Repopulation, interessante MMORPG sci-fi che abbiamo già trattato in passato. Gli sviluppatori di Above and Beyond Technologies condividono ogni mese un update sui progressi dell’alpha: nel post di agosto comunicano che l’ambiente di gioco è stato reso più aperto tramite la rimozione delle barriere tra una regione e l’altra e nuovi percorsi alternativi; trattandosi di un MMO senza caricamenti è stata poi migliorata l’ottimizzazione della transizione tra regioni. Sono anche stati aumentati i contenuti disponibili in ogni zona e fixati tanti bug riguardanti un po’ tutto il gioco; infine un altro cambiamento riguarda la capacità di imparare abilità grazie ai training point. Molte di queste modifiche seguono i feedback ricevuti dai giocatori in alpha.
Insomma, lo sviluppo procede bene, seppur non a una velocità incredibile. D’altronde bisogna pur sempre ricordare che stiamo parlando di un gioco indie, nonostante il successo della sua campagna di finanziamento su Kickstarter lo scorso gennaio. The Repopulation potrebbe uscire a fine 2014, anche se è più probabile pensare a uno slittamento della release nel corso del 2015, e adotterà un modello free to play.
Andiamo ora a vedere la top three dei sandbox online più attesi sul mercato.
Camelot Unchained
Al terzo posto del podio sta Camelot Unchained, atteso un po’ come il messia dagli amanti del PvP massivo. Sì, perchè Camelot Unchained si pone come l’erede spirituale di Dark Age of Camelot, MMORPG a tutt’oggi ineguagliato per il suo Realm versus Realm (RvR). Dopo una campagna vincente, tanto per cambiare, su Kickstarter, la softco City State Entertainment si è messa al lavoro capitanata dal veterano dell’industria Mark Jacobs (lead designer sia di DaoC sia del fallimentare Warhammer Online). Quest’ultimo ha definito il gioco un “tri-realm, old-school MMORPG”, e non a caso: le tre fazioni sono più o meno chiaramente ispirate ad Albion, Midgard e Hibernia di DaoC.
A luglio si sono svolti i BSC Days, quattro giorni di live programmati con cui City State ha illustrato le fondamenta di Camelot Unchained, dall’ambiente di gioco alla progressione dei personaggi. Il gameplay si basa su tre pilastri: RvR, crafting e housing. Tutti i PG combattenti livelleranno tramite la guerra con le fazioni nemiche: questa infatti sarà una costante del gioco e non riguarderà solo l’endgame. Discorso diametralmente opposto per i crafter, cioè gli artigiani, che non potranno essere anche grandi guerrieri (e viceversa): il crafting sarà complesso ma essenziale visto che il gioco non contempla alcuna forma di loot. Già, avete capito bene: in Camelot Unchained gli NPC non forniranno loot e dunque oggetti, spade e armature saranno prodotti unicamente dai player; un’idea rischiosa ma sicuramente efficace per incentivare la cooperazione tra giocatori della stessa fazione. Infine l’housing, rigorosamente non istanziato: utenti e gilde potranno edificare torri e castelli che faranno parte fisicamente del mondo di gioco. Tutto ciò che sarà al di fuori delle “safe zone” iniziali sarà conteso e potrà quindi essere conquistato o distrutto dal nemico.
Se agli elementi citati si aggiunge una libertà d’azione pressochè infinita, un’interfaccia utente moddabile al 100% e un sistema di creazione delle skill e delle magie completamente personalizzabile, appare evidente come Camelot Unchained sia titolo coraggioso che, a meno di clamorosi passi falsi durante lo sviluppo, potrà dire la sua nel mercato degli RPG massivi. Il gioco è ancora in fase di test interno e difficilmente vedrà la luce prima del 2016, mentre proprio in queste settimane è previsto l’inizio dell’alpha per i founder. In ogni caso sarà a canone mensile, per garantire un servizio di qualità e scongiurare il rischio dell’insorgere di qualsiasi forma di pay to win.
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues
Molto atteso tra i fan dei GdR vecchio stile è pure Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues. Deus ex machina del progetto è Richard Garriott, padre di Ultima Online e della storica serie Ultima, di cui questo gioco è a tutti gli effetti un successore spirituale. Nella pratica Shroud of the Avatar si presenta come un RPG in terza persona con molte funzionalità sandbox, quali un sistema di crafting profondo, un’evoluzione libera del personaggio e, anche qui, l’housing non istanziato. La volontà dichiarata è quella di mettere i giocatori davanti a un nuovo mondo, in cui non saranno accolti e accompagnati per mano ma dovranno farsi strada sperimentando fatica, impegno e, perché no, qualche inevitabile morte. D’altro canto il recente successo di Divinity: Original Sin dimostra quanto esperienze di questo tipo siano ancora apprezzate tra i gamer di oggi.
Il titolo ha già ricevuto oltre 4 milioni e settecentomila dollari da parte di 127mila giocatori, ansiosi di entrare nelle lande di New Britannia, e ha vinto diversi award all’E3 come “Best Indie MMO”. In realtà, non stiamo parlando di un MMO vero e proprio: Shroud of the Avatar potrà essere giocato in singleplayer, sia offline che online, in cooperativa con gli amici o in multiplayer online (MPO), modalità con cui fino a 64 giocatori possono essere connessi contemporaneamente sulla stessa mappa. Come in qualsiasi GdR la storia principale resta comunque fondamentale, e quella di Forsaken Virtues offrirà una quarantina di ore di gioco.
Lo sviluppo procede spedito e l’ultimo weekend di ogni mese viene rilasciata una release non definitiva, accessibile per tutti i backer del titolo, che mostra i progressi e le ultime novità. Dal 21 al 25 agosto si è tenuta la Release 9 che ha introdotto la cinematic introduttiva, l’inedito sistema di minimappe, nuove creature, due ambienti da esplorare (la cittadina di Ardoris e Blackblade Pass), la welcome quest (un evento organizzato dai giocatori), nuove combat skill, un sistema di combattimento migliorato e un embrionale PvP. Questi scontri tra player avvengono tramite tornei in arena tra due team: si tratta di una primissima forma di PvP, abbozzata e ancora priva di bilanciamento, a cui nella versione completa verranno aggiunte altre intriganti modalità, quali l’open PvP e la guerra tra gilde (GvG).
La Release 10 arriverà invece a fine settembre e si concentrerà sul polishing, ovvero sull’affinamento dell’esperienza di gioco, tra cui non mancheranno miglioramenti al crafting, alla grafica, all’interfaccia e all’ottimizzazione del client. L’uscita definitiva è prevista per la fine dell’anno, a dicembre. Presto vedremo se questo titolo si rivelerà l’ennesimo successo nella carriera di Lord British o un deludente scivolone.
Elite: Dangerous
Il più completo di tutti i sandbox visti finora, nonché il più vicino al rilascio, è però sicuramente Elite: Dangerous di quel David Braben che già nel lontano 1984 sviluppò il leggendario Elite. Del gioco in sé ha parlato Pregianza in una recente anteprima, dunque quel che faremo qui sarà analizzare un po’ la struttura multiplayer del titolo e i miglioramenti che sono stati apportati in queste settimane. Il simulatore spaziale di Frontier Developments è infatti entrato in Beta 1 dal 30 luglio (qui il trailer) permettendo ai player che hanno speso almeno 60 euro di provarlo: di conseguenza sono stati implementati nuove astronavi, la schermata delle rotte commerciali, la chat vocale e testuale, la lista amici e il matchmaking, il consumo di carburante, le prime missioni online create dai player e il docking computer per l’attracco automatizzato nelle stazioni spaziali.
Per quanto riguarda il multi, il gioco consente di scegliere tra quattro diverse modalità in maniera simile a Shroud of the Avatar: la prima è singleplayer offline, la seconda è sempre single ma online (potendo così godere di un universo dinamico), la terza è con i propri amici in coop e infine la quarta è quella open multiplayer in cui si possono incontrare altri giocatori all’interno di istanze “a bolla” che contengono al massimo 32 player (capienza che da qui al lancio potrebbe aumentare). Forse non sarà un MMO nel vero senso del termine, ma già solo il fatto di poter prendere parte a una galassia persistente in continua evoluzione insieme a migliaia di altri utenti basta a farci venire l’acquolina in bocca.
Il gioco entrerà presto in Beta 2: le novità più importanti saranno gli avamposti, il contrabbando (attività illegale ma estremamente remunerativa) e la possibilità di minare nei sistemi con asteroidi. Inoltre i circa sessanta sistemi presenti ora in beta sono stati realizzati a mano dai developer tenendo conto di dati astronomici reali ma, grazie all’engine Stellar Forge, all’uscita Elite: Dangerous godrà di 400 miliardi di stelle (no, non avete letto male) ricreati proceduralmente allo scopo di riprodurre l’intera Via Lattea. Insomma, mercanti e aspiranti esploratori ne avranno per un po’.
La versione definitiva arriverà entro la fine dell’anno e sarà tradotta in italiano: ebbene sì, tra le lingue della localizzazione sarà presente anche l’italico idioma. Intanto sono stati annunciati i contenuti a pagamento post-lancio: la prima espansione riguarderà l’esplorazione planetaria, ossia la possibilità di scendere sui vari pianeti ed esplorarli con una visuale in soggettiva, mentre il secondo major update sarà dedicato alla possibilità di muoversi e interagire all’interno di navi e stazioni spaziali.

In un mese dominato dalla cosiddetta “ice bucket challenge”, la secchiata fredda che ci interessa davvero è quella dei giochi che arriveranno nei prossimi mesi dando una bella “svegliata” a un anno videoludico finora un po’ pigro, tra rinvii e rimandi a farla da padrone. Intanto questo mese ci siamo concentrati sui sandbox multiplayer più promettenti del panorama massivo: dall’imminente Elite: Dangerous (che sarà tradotto in italiano) al più lontano Camelot Unchained, dal fantascientifico The Repopulation fino all’ambizioso Shroud of the Avatar di Richard Garriott, ce n’è abbastanza per soddisfare la fame di giocatori vecchi e nuovi. A tal proposito qualcuno ha parlato di tramonto del “modello World of Warcraft” perchè il recente Wildstar pare essere l’ultimo della sua specie: non ci sono annunci di themepark degni di nota in uscita nei prossimi mesi. Non sappiamo se il genere themepark morirà, ma certo è che il sandbox non è mai stato così in forma.