Anteprima

Shiness

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a cura di Matteo Bussani

Shiness è il classico gioco che non ti aspetti. Provato fra gli ultimi appuntamenti dell’evento dedicato alla presentazione della lineup di Focus, ci ha piacevolmente sorpreso tanto per il suo concept, quanto per la piacevolezza del risultato raggiunto e mostrato nella build disponibile. L’idea portante del titolo è quella di riunire le meccaniche dei giochi di ruolo con quelle dei picchiaduro, cercando di non snaturare nessuna delle due esperienze. Esplorazione e Puzzle ambientali sono quelli classici del genere: The Legend of Zelda è il gioco che loro stessi ci hanno detto di aver preso come riferimento per questi due aspetti. Non appena si passa ai combattimenti però, istanziati per ovvie necessità che fra poco capirete, ci troveremo di fronte un classico picchiaduro 1vs1 ad arene tridimensionali, con un combat-system che riprende gran parte delle meccaniche proprie del genere. Il passaggio ci è sembrato talmente semplice e naturale da risultare perfettamente cucito sulle esigenze di entrambi i generi che andrebbero così a coprire i loro lati solitamente oscuri: narrativo, per i picchiaduro, e resa action del gameplay, per i giochi di ruolo. L’unico allarme che è suonato forte nella nostra testa è la possibilità che, dividendo gli sforzi di un team di 15 persone come quello degli Enigami, si potesse finire con l’avere tanti contenuti e tante meccaniche, ma tutti poco approfonditi. Se è vero che solo in sede di recensione riusciremo a risolvere ufficialmente questo dubbio, i trenta minuti di gameplay che abbiamo effettuato sono riusciti a regalarci indubbiamente buone impressioni, che qui riporteremo.
Tanta carne al fuoco
L’avventura del gioco ha inizio con un viaggio verso il centro della terra che, come l’esperienza ci insegna, sarà molto più lungo e complicato del previsto dato che il protagonista, di nome Chado, proprio all’inizio del gioco dovrà arrestare il suo progredire per colpa di un incidente che gli manderà in frantumi la nave. Da lì, come in ogni intreccio narrativo, andremo a conoscere gli altri membri dell’equipaggio che si uniranno a noi per i motivi più disparati e insieme cercheremo di portare a termine l’arduo compito.
Le sezioni che gli sviluppatori ci hanno mostrato erano due, la prima che ci ha introdotto a tutte le dinamiche di combattimento, mentre la seconda (corrispondente all’inizio dell’avventura) che ci ha guidato per le meccaniche di esplorazione.
La natura da picchiaduro poggia le sue basi su più elementi; su tutte domina il catalogo di mosse classiche fatte da combo, link, dash e parate. Ad esse si aggiungono le mosse magiche di 4 diversi tipi e colori, alcuni di essi combinabili fra loro in altri sottotipi, e a concludere troviamo invece gli oggetti, utilizzabili similmente a quanto visto nei Ninja Storm per intendersi. Saltando l’analisi delle prime, particolarmente banale dato l’affidamento totale al genere di appartenenza, mi soffermerò sulla dinamica di funzionamento delle magie che è quella a prima vista più particolare. L’arena continuerà a cambiare colore e, durante la permanenza in uno dei diversi stati, vedremo crescere i punti da spendere per poter utilizzare quel particolare tipo di magia. Molto più facile a farsi che a dirsi. Affezionandoci all’uno o all’altro colore ne aumenteremo l’affinità, andandola a perdere, però, negli altri ambiti. Nel momento in cui avremo raggiunto il valore massimo in uno di questi settori non subiremo danni da un attacco appartenente allo stesso.
Tanti oggetti, un doppio finale e un character design simpatico
Durante la battaglia, saranno proposte delle sfide aggiuntive, che qualora venissero completate, permetterebbero di ottenere degli oggetti unici. Le sfide vantano una discreta varietà considerato che sono di 15 tipologie differenti e in totale danno accesso a 40 oggetti.
Oggetti che riceveremo alla fine del match, assieme al voto della prestazione e dell’esperienza totalizzata con il combattimento.
Come già detto, i combattimenti saranno tutti 1vs1, ma potremo cambiare tra cinque diversi personaggi che saranno anche i membri del nostro party. In particolare ne possiamo selezionare due che, oltre ad aiutarci con le loro abilità peculiari a superare semplici puzzle ambientali, ci aiuteranno in battaglia regalandoci, di tanto in tanto, una serie di utilissimi buffs.
Segnaliamo poi la presenza di dialoghi a scelta multipla che pian piano andranno a far pendere l’ago della bilancia verso uno dei due rami narrativi percorribili, che andranno a cambiare radicalmente l’esito dell’avventura da un certo punto in poi.
Siamo rimasti estremamente soddisfatti dalla realizzazione delle cutscenes, visto che sono state inscenate tramite l’utilizzo di strisce del manga che accompagnerà anche l’uscita del gioco. Agganciandoci al discorso tecnico, l’esperienza grafica, dovuta anche all’uscita del progetto su diversi media, si percepisce in maniera chiara data la realizzazione di tutti i modelli tramite la tecnica del cel-shading e il conseguente effetto cartoon.

– RPG e picchiaduro in un unico gioco

– Abbondanti citazioni dei grandi classici

Shiness, pur essendo già stato presentato in altre occasioni in precedenza, si è rivelato davvero una piccola sorpresa all’interno dell’offerta della line-up di Focus: un gioco che in tanti aspetti richiama meccaniche classiche di due generi, riproponendole in una forma alternativa, che non prevede ibridazione. Due nature ben distinte, ma sapientemente alternate nel progresso della partita e inserite in un contesto grafico godibile, che strizza l’occhio in particolare ai giovani.