Recensione

Saban's Mighty Morphin Power Rangers

Avatar

a cura di Matteo Bussani

Scuola, campanella, casa della nonna e cartoni animati. Una sequenza che giorno dopo giorno mi ha accompagnato durante tutto il periodo delle elementari e poi delle medie. Ogni anno c’era una serie diversa che assumeva il ruolo di magnete e che immancabilmente riusciva a tenermi incollato al divano per ore. Tra la seconda e la terza elementare, me lo ricordo bene, fu il momento dei Power Rangers, ragazzi come noi (come cita anche la canzone della sigla), che semplicemente alzando le mani al cielo con uno strano aggeggio in mano, diventavano dei ninja fortissimi. Tutte le puntate avevano la stessa struttura e terminavano evocando robottoni giganti a forma di animali che si componevano fra loro per formare l’unico e inimitabile MEGAZORD, che di lì a poco avrebbe avuto la meglio sul villain di turno. 
Un fenomeno dall’enorme portata, intenso nei primi anni, ma comunque duraturo nel suo corso vitale, considerato che la serie è arrivata a contare ben più di una decina di stagioni.
Il target del prodotto sono da sempre i ragazzi, soprattutto i più piccoli, che riuscirono ad andare oltre la realizzazione segnata da un budget abbastanza ridotto, e immedesimarsi totalmente in questi giovani combattenti. Tutto ciò ha portato oggi allo svilupparsi di un sentimento nostalgico sufficiente a giustificare l’approdo al cinema di un film interamente dedicato ai Power Rangers, che troveremo nelle sale a partire dal 6 aprile. E, come se non bastasse, per rendere davvero completo questo revival, targato 2017, non ci saremmo aspettati altro che un tie-in videoludico da inserire nei piani di una strategia commerciale atta a far rivampare la fiamma dei ricordi.
Il risultato si chiama Saban’s Mighty Morphin Power Rangers: Mega Battle!, da qui in poi Power Rangers, un brawler a scorrimento orizzontale cooperativo, che puntando su un fan service sfrenato, lascia per strada un po’ di pezzi, tra cui anche una buona dose di game-design e di contenuti.
“GO GO Power Rangers!”
Le premesse narrative sono quelle storiche della serie TV originale e, nel corso del gioco, ripercorreremo bene o male le stesse avventure. Sei adolescenti vengono chiamati da Zordon per diventare eroi e fermare l’invasione di Lord Zedd che vuole distruggere il pianeta. Potremo scegliere quale dei rangers impersonare, con il verde che diventerà disponibile soltanto ad avventura inoltrata. Il numero di giocatori massimi per la cooperativa locale è 4, con il problema che non si pone per quella online, dato che essa non è presente. Un peccato perchè qualora dovessimo affrontare il gioco in solitaria, non potremmo avere con noi alcun tipo di compare durante la run. 
Tornando alla storia, non ci aspettavamo di certo un capolavoro visto quello a cui ci avevano abituato le puntate di un tempo, ma a ciò si aggiungono anche dei problemi strutturali che purtroppo ci sono risultati difficili da comprendere. Se vi dicessimo che tutte le cutscene sono immagini fisse con un fondale in leggera transizione e ci sono sottotitoli che non possono essere accelerati dalla pressione di alcun tasto, che se invece viene premuto a lungo ci porta direttamente alla fine del dialogo, ovviamente non doppiato? Insomma, avete capito.
Ma lasciamo stare la narrativa, su cui tra l’altro non contavamo più di tanto, e concentriamoci sul fulcro del gioco ovvero il gameplay. Come in ogni brawler a scorrimento avremo diversi tipi di mosse con altrettante barre in grado di regolarne la diversa esecuzione contro i nemici, ad esse aggiungiamo le tre diverse forme che cambieranno il nostro modo di attaccare: forma normale, power rangers e super power rangers. La prima dura soltanto il tempo utile a ricaricare la barra energia e infilarsi la tutina, mentre l’ultima consumerà la stessa e al termine ci riporterà alla forma intermedia. Nelle due forme potenziate avremo modo di accedere a tutto l’arsenale di mosse disponibili: arti marziali, arma tipica del power ranger e pistola, nonchè a tutte le possibilità di movimento, che oltre alla rotolata/schivata, contano il doppio salto, il dash e la parata. Una varietà comunque interessante che però non trova riscontro in combinazioni particolarmente articolate da eseguire e va a sbattere contro uno dei più grossi problemi del titolo, ovvero le hitbox. Fino alla fine non si ha in testa dove attaccare i nemici per poter arrecar loro danno, soprattutto contro quelli un po’ più coriacei che si ritrovano spesso in situazioni di invulnerabilità momentanea durante l’esecuzione dei pattern d’attacco. 
Quelli più piccoli e salterini invece fanno balzi per lo schermo finendo col colpirci anche quando la differenza dei livelli di profondità è tale da mandare contemporaneamente a vuoto ogni nostro colpo. Ci sono anche delle mosse speciali, che però possono essere sfoderate solo nella modalità cooperativa, dato che sono eseguibili a patto che ci siano due o più giocatori a schermo.
Molti dei valori, come vitalità ed energia, possono essere migliorati durante la partita spendendo i punti abilità guadagnati salendo di livello; in questa maniera è anche possibile acquistare mosse aggiuntive o variazioni di quelle già apprese. A parte i miglioramenti alle statistiche, però, il ramo delle abilità, soffrendo a monte dei problemi prima citati, non ci ha particolarmente interessato, se non una volta in esubero di punti da investire.
Ancora, GO GO Power Rangers
Arrivati alle boss fight purtroppo non abbiamo assistito a grandi miglioramenti, anzi. Premettiamo che esse sono tutte uguali e lo schema di seguito riportato è valido indipendentemente da quale dobbiate affrontare. Dopo una prima fase contro il nemico, a piedi, si sale sulla prima trasformazione di Megazord e le dinamiche di gioco cambiano in quelle di un semplicissimo sparatutto a visuale fissa. L’obiettivo diventa colpire i bersagli segnati e i laser del nemico, attività davvero banali ma comunque più dinamiche dei QTE che caratterizzano l’ultima fase dello scontro. Una serie di tasti che, qualora dovessero schiacciati tutti o quasi in un determinato lasso di tempo, manderebbero a segno il colpo, che in caso contrario subiremmo; e così fino al termine della barra della vita dell’avversario o della nostra. Rincuorante e imperdibile è il motivetto: “GO GO Power Rangers” al termine del combattimento, che risolleva gli animi demoralizzati da quanto accaduto poco prima. 
Finito il gioco, durato circa 3 ore, avremo accesso alle modalità extra, alcune completabili in poco meno di cinque minuti, e che non riescono in alcun modo ad aumentare la longevità del titolo.
Abbiamo giocato Power Rangers su PS4 PRO e, pur dubitando che possa esserci una qualche differenza tra le versioni, dobbiamo ammettere che ci sono stati dei cali di framerate non frequenti ma assolutamente non giustificabili, frutto dell’assenza di ottimizzazione del motore di gioco.
L’immagine a schermo, infatti, pur colorata e godibile grazie a sprite e animazioni più che buone, non avrebbe dovuto presentare problemi neanche fosse stata mostrata su PS2. Peccato poi che il prezzo non sia stato adeguato all’offerta, ma invece sia stato pensato a tavolino in fase di campagna marketing, aggirandosi intorno ai 15 euro.

– “Go Go Power Rangers”

– Rievoca le atmosfere dei Power Rangers…

– Gameplay problematico

– Cutscene noiose

-… anche quelle che era meglio lasciare nel dimenticatoio

– Boss Fight.

– Ci sono anche dei cali di frame rate

– Prezzo

4.5

Saban’s Mighty Morphin Power Rangers: Mega Battle! è un titolo approssimativo. L’avere in testa la serie TV ha portato gli sviluppatori a concentrarsi sul fan service, dimenticandosi del medium videoludico. Il gameplay va per la sua strada e, pur avendo spunti interessanti con le combo e le trasformazioni, smonta il divertimento a priori con delle hitbox molto poco curate. La narrativa sente il peso della controparte televisiva e si adagia su degli allori che, all’alba del 2017, non sono più accettabili. Il risultato non è esaltante e il costo è fuori scala, però quando finite le boss fight c’è: “GO GO Power Rangers!”

Voto Recensione di Saban's Mighty Morphin Power Rangers - Recensione


4.5