Recensione

SOCOM 3

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

La serie di Socom, nata su Playstation2 e proseguita sulla piccola di casa Sony, ha sempre fatto del comparto multigiocatore online e del gioco di squadra i suoi marchi distintivi, introducendo features interessanti come il microfono, o la possibilità di impartire alla propria squadra una serie di comandi che esulassero dai soliti “seguimi” o “rimani sul posto”.Dopo il contrastato spin-off rappresentato da Tactical Strike, per il team Bravo è ora di andare di nuovo in missione sugli schermi LCD delle nostre fide PSP. Il terzo giro sarà buono come il primo?

Free the worldLa risposta, volendo toglierci subito il dente cariato, beh, è no. Ma andiamo con ordine, perché non mancano gli aspetti positivi nell’ultima fatica dei ragazzi di Slant Six Games: uno di questi, però, non è dato dalla trama che, per quanto un fattore di minore importanza in uno sparatutto a sfondo militare, non può non lasciare l’amaro in bocca in tempi di preview di un “certo” Peace Walker.Saremo infatti chiamati alle armi per sventare una minaccia terroristica, con probabili, ma non sicure armi di distruzione di massa in agguato (ricorda qualcosa?), in una sperduta repubblica dell’est, la Koratvia, ovviamente in una missione non supportata dagli organi ufficiali e ad alto coefficiente di pericolo. Niente di nuovo sotto il sole, insomma, e nemmeno niente che risucchi il giocatore in un vortice di emozioni e coinvolgimento: la sufficienza, seppur risicata, è una meta agognata, ma non raggiunta. Questa mancanza di profondità narrativa non aiuta, peraltro, quella che sin dagli esordi della saga, si era rivelata come la principale spina nel fianco del prodotto, ovvero la monotonia e il poco appeal dell’esperienza in singolo, che, sebbene le connessioni a internet siano molto più diffuse rispetto a 7-8 anni fa (all’epoca dell’uscita del capostipite), rimane comunque la modalità principale per molte fasce di utenza.Nonostante cut-scenes ben realizzate e una totale localizzazione in italiano, non aspettatevi quindi un plot narrativo da oscar, se non vorrete rimanere profondamente delusi.

Commilitoni sempre e comunqueSe invece si passa all’analisi del gameplay puro e semplice, Socom 3 riprende quota e, pur senza raggiungere vette impensate, sa offrire un buon grado di divertimento, soprattutto grazie ad una buona mappatura dei comandi e ad un’intelligenza artificiale migliorata rispetto al capitolo precedente, non tanto per i nemici (che rimangono spesso soggetti a delle morti alquanto buffe) quanto per i nostri commilitoni, che sapranno coprirci le spalle, rendersi utili con diversivi e complimentarsi con noi in caso di uccisione di un nemico. Il cuore del gioco è intatto e questo, se da un lato farà piacere ai numerosi aficionados, dall’altro genera quesiti sull’effettiva bontà del prodotto finale e sul grado di innovazione introdotto nella serie. Muovendo solo il nostro alter ego, potremo comunque dare direttive ben precise ai nostri tre compagni di squadra, che le seguiranno abbastanza fedelmente e ci aiuteranno a farci largo tra ambientazioni che offrono un buon grado di varietà, spaziando tra scorci urbani, foreste e fabbriche in disuso.La risposta dei comandi è buona, e pur soffrendo il passaggio dai due stick analogici della PS2 all’unico della PSP, il sistema funziona degnamente, dandoci sempre l’impressione di avere il totale controllo sulle mosse del nostro team, che affronterà situazioni non troppo dissimili l’una dall’altra, ma comunque piacevoli e mai troppo complicate.Va da sé che il meglio Socom 3 lo dia online, con la possibilità di giocare con altri tre utenti umani in luogo dell’IA senza dover accettare dei compromessi esagerati: una certa perdita di definizione e di dettaglio degli scenari, considerando che stiamo parlando di un sistema portatile, ci sta tutta, e comunque non influisce mai in maniera invasiva sul gameplay, che guadagna immensamente dal coinvolgimento di altri giocatori.Torna anche la modalità multigiocatore con le arene, presente anche nel primo e nel secondo episodio, che permette a ben sedici utenti sparsi per il mondo di confrontarsi in stage sufficientemente ampi, senza lag degni di nota né cali di frame rate. Le possibilità di personalizzazione del proprio avatar sono notevoli, giusto un gradino sotto quelle delle controparti da salotto e comunque ben sopra la media per un titolo portatile.

Tra Rambo e DoomIl titolo di questo paragrafo è emblematico della qualità grafica altalenante dell’ultimo nato in casa Sony: in modalità a giocatore singolo, quando la CPU di PSP non è sottoposta a sforzi notevoli, il motore grafico del titolo è decisamente valido, e non lesina tocchi di classe (come le espressioni facciali dei protagonisti o le convincenti animazioni dei nemici colpiti) migliorando sostanzialmente i risultati raggiunti dal secondo capitolo.Molto più simile al motore del primo Doom, invece, con la bassa definizione e qualche spixellamento di troppo, appare il gioco quando lo mettiamo alla frusta con partite particolarmente affollate o con la modalità Deathmatch, dove, per preservare il fattore velocità, si paga dazio consistentemente in termini di resa grafica. Contando anche un comparto sonoro di discreto livello e un doppiaggio onesto (ma mai davvero ottimo), il quadro risulta abbastanza completo nella sua sufficienza piena e meritata, pur senza applausi da spellarsi le mani.Nota negativa, in chiusura, per la longevità, davvero bassa (tra le sei e le otto ore) se non si ha la fortuna di poter connettere la propria console alla rete.

– Buon sistema di controllo

– Una delle migliori esperienze online su PSP

– Interamente in un buon italiano

– Longevità gravemente insufficiente

– Appena passabile se giocato offline

– Trama debole

– Nessuna novità di rilievo rispetto ai predecessori

6.9

Per la seconda volta, in poche settimane, ci siamo trovati a recensire un titolo che fa della componente online un elemento imprescindibile del suo gameplay, dopo Fat Princess: in quest’ottica, se giocato con un ragazzo giapponese, uno svizzero e, magari, uno di Abbiategrasso, Socom 3 saprà regalarvi le stesse, appaganti sensazioni dei suoi due predecessori, indipendentemente da se li abbiate giocati su PS2 o in versione portatile.

Contando però che non tutti vanno online quotidianamente con le loro PSP, e che il menu non è altrettanto ricco offline, non ci sentiamo di consigliare il titolo a tutti senza riserve. Le poche novità introdotte, la scarsissima longevità, una trama davvero inconsistente non consentono al titolo di entrare nell’olimpo dei migliori della categoria, e spiegano un voto inferiore, forse, alle attese.

Se i fan andranno sul sicuro, per gli altri il consiglio è di procedere all’acquisto solo se frequentatori abituali del cyberspazio via PlaystationPortable.

Voto Recensione di SOCOM 3 - Recensione


6.9