SpazioGames Logo
Vai a Cultura POP
  • News
    News Recensioni Anteprime Rubriche Speciali Guide Prossime Uscite
  • Recensioni
    • Wilmot’s Warehouse | Recensione - Quando la memoria unisce e diverte Wilmot’s Warehouse
      9.0
    • Dino Path Trail | Recensione - Far West con i dinosauri Dino Path Trail | Recens...
      PC
      7.6
    • Gex Trilogy | Recensione - Invecchiati bene? Gex Trilogy | Recensione
      PS5 , XSX , SWITCH , PC
      7.0
    • Dune: Awakening | Recensione - Cura per i dettagli Dune: Awakening | Recens...
      PC
      8.3
    • Rematch | Recensione - Una nuova idea di calcio Rematch | Recensione
      PS5 , PC , XSX
      7.3
    Mostra tutti i giochi Mostra tutti i prodotti
  • Originals
  • Quiz
  • Forum
  • Social
      Youtube Facebook Twitter Threads Tiktok Twitch Instagram Telegram Feed
Vai a Cultura POP
Accedi a Xenforo
Anteprima

Puppeteer

Advertisement

Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Pubblicato il 12/07/2013 alle 00:00
Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più

Dopo la presentazione di Puppeteer alla stampa, abbiamo provato tre livelli di una versione praticamente completa del gioco. Gavin Moore ci ha spiegato che il titolo è stato concepito appositamente per offrire qualcosa di diverso dai soliti giochi presenti oggi nel mercato, tutti fin troppo simili tra di loro. L’idea è nata proprio dopo quest’affermazione del figlio di Moore, stufo di annoiarsi di fronte a videogiochi che rimanevano sempre gli stessi e che non erano in grado di coinvolgerlo a dovere. Per questo motivo, dovremo aspettarci dei cambi repentini di gameplay ogni cinque-dieci minuti, in linea coi cambi di scenario a cui il titolo Japan Studio ci metterà di fronte. Nonostante il prezzo contenuto di Puppeteer (40 Euro), ci è stato assicurato che non si tratta affatto di un titolo budget, ma che il gioco ha tutte le caratteristiche per essere considerato quello che oggi viene inquadrato come un progetto tripla A. Dopo la nostra prova, in effetti, anche noi abbiamo avuto la sensazione che il progetto abbia tutte le carte in regola per potersi definire tale. Ecco perché.
Kutaro e le forbici Magiche
Oltre a essere il sottotitolo della versione italiana di Puppeteer, la nomenclatura poco sopra specifica al meglio il fulcro dell’intero gioco. Si tratta di una favola che pesca a piene mani dal teatro delle marionette giapponesi, che viene ambientata per intero sul palcoscenico semovente di un teatro che pulsa di vita propria. I cambi di scena sono rapidi e improvvisi, gli effetti di luce e le ambientazioni sembrano frutto della perfetta e accurata maestria di scenografi in piena fibrillazione, sempre pronti a strabiliare il loro pubblico mentre una coinvolgente voce fuori campo racconta la storia di Kutaro, ultima vittima del maleficio di Re Orso che gli ha rubato l’anima trasformandolo in un burattino come tutti gli altri bambini. A differenza loro, però, Kutaro scopre che un modo per venire a capo da questo maleficio esiste, e che, sottraendo un paio di forbici magiche al malvagio sovrano, è possibile ritagliarsi una via d’uscita; ma non prima di aver sconfitto i dodici generali del Regno della Luna e aver affrontato infine il Re. Per riuscire a superare gli scenari Kutaro, oltre che delle forbici tuttofare, potrà usufruire di alcune teste intercambiabili e non sempre facili da scovare, che gli conferiranno diverse abilità in grado di risolvere alcune situazioni di gioco apparentemente senza soluzione. Quando si viene colpiti da un nemico, si hanno appena un paio di secondi per recuperare la testa persa prima che scompaia, un po’ come gli anelli in Sonic o con Yoshi in Super Mario prima che cada da un burrone (e gli esempi con altri platform potrebbero continuare ancora). 
Il gioco era già doppiato in un ottimo italiano e il livello delle voci e della recitazione era piuttosto buono. In effetti, non avrebbe potuto essere altrimenti in un titolo che fa della narrazione e della tipica enfasi teatrale alcuni dei suoi motivi di vanto. 
Il primo livello era sostanzialmente un tutorial che ci introduceva alle meccaniche: semplici, essenziali, senza troppi fronzoli, e con una curva di apprendimento dolce e mai troppo proibitiva. Trattandosi di un gioco che punta molto sulla cooperazione tra due utenti in locale, ci siamo premurati di provarlo anche assieme ad altri colleghi, prima usando Kutaro e poi il personaggio di supporto, che può fluttuare lungo tutto lo schermo e arraffare oggetti, rimuovere gli ostacoli e sbarazzarsi dei nemici prima ancora che possano portare a segno un attacco al protagonista. In assenza del secondo giocatore, potrete controllare l’altro personaggio con lo stick analogico destro e usare un grilletto al posto del tasto preimpostato per il giocatore due. C’è da prendere un po’ la mano, in solitaria, perché riuscire a coordinare tutto al meglio mentre accadono parecchie cose su schermo contemporaneamente, e senza preavviso, non è esattamente la manovra più semplice e intuitiva da mettere in atto. Perlomeno, giocando senza un compagno la difficoltà si attesta su buoni livelli, mentre giocando assieme a un altro utente, è impossibile non constatare come tutto risulti essere sin troppo semplificato. Usando il Move, poi, controllare il personaggio di supporto è ancora più fluido e rapido, permettendo di accelerare quindi le operazioni di aiuto e recupero oggetti. Nonostante ciò, avanzando lungo i livelli Puppeteer diventa meno indulgente e tende a premiare il tempismo e l’abilità degli utenti, fermo restando che il dislivello tra single player e co-op rimane.
“In fondo al mar” e “Cimitero Vivente”
Superato agevolmente il tutorial – che tra le altre cose ha messo in luce la possibilità di entrare in scenari bonus al compimento di una determinata azione – siamo passati a uno scenario sottomarino in cui erano presenti diverse sezioni in pieno stile infinite runner (o come quelle viste a cavallo del mosquito nella serie Rayman) dove bisognava evitare ostacoli, saltare al momento giusto e schivare le prominenze verso cui stavamo per schiantarci. Naturalmente si trattava di qualcosa di più complesso rispetto ai giochi per smartphone con riproduzione random di ostacoli, e soprattutto, tra una fuga e l’altra dovevamo scendere e interagire con uno scenario a sviluppo ora verticale, ora orizzontale, con una frequente posposizione di elementi e una profondità in grado di rompere con facilità la cosiddetta quarta parete. Puppeteer utilizza al meglio quello che può essere definito il multistrato dello spazio di gioco, approfittando appunto di alcune caratteristiche tanto care al teatro e al suo modo di illudere lo spettatore. Portate questa definizione all’interno di un videogioco, e capirete perfettamente di cosa stiamo parlando. Per esemplificare meglio ancora il tutto, vi basti pensare a come l’eliminazione di un ostacolo possa mostrare parti celate dello scenario, o a Kutaro che sprofonda verso il centro o balza verso di voi come se volesse uscire dallo schermo. A ogni modo, colpisce il modo di “arrampicarsi” verso l’alto, ossia tagliando parti di scenografia lungo le linee tratteggiate, o il modo per cambiare improvvisamente il mondo che vi circonda, tirando verso di voi un appiglio e facendo così traslare il palcoscenico da una sede all’altra, pur rimanendo sostanzialmente nello stesso punto. Tra enigmi, scorribande, bombe da affidare al nostro comprimario per far esplodere parti dell’ambientazione e scroscianti applausi e incitamenti ogni qual volta compivamo l’azione giusta (bordate di fischi e cori di disprezzo in caso contrario), siamo infine giunti al boss di fine livello: un polpo enorme da sconfiggere anche grazie all’uncino in dotazione, che serve per raggiungere punti lontani e cambiare così l’aspetto dello scenario. 
Il terzo e ultimo livello disponibile era invece ambientato in un cimitero e presentava uno stile di chiara ispirazione Burtoniana. Il grado di difficoltà era più alto rispetto agli altri due e probabilmente si trattava di una fase avanzata di gioco. Qui, in particolare, abbiamo avuto modo di capire meglio come funzionavano le teste da selezionare, senza le quali non sarebbe stato possibile avanzare. Senza indossare la testa adatta infatti, non avremmo potuto sfondare il terreno sotto i nostri piedi, imboccare un passaggio sotterraneo, uscire dalla parte opposta come uno zombi e liberare una lapide dalle ragnatele. Dopo questa operazione, sempre grazie al fido uncino, potevamo tirare giù la grande struttura di marmo e avanzare. Senza svelare nient’altro del gioco, siamo arrivati al boss di fine livello, da far fuori combinando l’abilità di tagliare i tessuti con le forbici e quella di riflettere la luce, che solo una testa in particolare poteva offrirci.
Il gioco, tirando le somme, ha una struttura e un appeal che funzionano molto bene, è evidentemente ispirato, sa come tenere incollato il giocatore al pad e riesce a divertire come un platform dovrebbe effettivamente fare. La formula di Puppeteer è potenzialmente di quelle vincenti, tant’è che siamo stati spinti a riprovarlo una seconda volta prima dell’intervista. Bisognerebbe solo bilanciare meglio la difficoltà durante la co-op. E, naturalmente, sperare che il gioco completo non subisca flessioni e riesca a mantenere sempre alto l’interesse del giocatore.

– Concept di gioco affascinante e mai visto

– Divertente, immediato e vario

– Artisticamente molto ispirato

Puppeteer è stata una piacevole sorpresa, un gioco che spicca prepotentemente per il suo lato artistico e per i suoi valori creativi. È un platform indubbiamente da tenere d’occhio, che mira ad esaltare la cooperativa in locale e divertire come i giochi di un tempo, lontani dalla concezione multiplayer online a cui siamo stati abituati. Il prossimo 11 settembre, scopriremo se effettivamente sarà riuscito a mantenere le sue promesse.

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione
Articolo 1 di 5

Meglio non giocare il nuovo Call of Duty gratis su Game Pass

Call of Duty WWII è stato reso disponibile gratis su Xbox Game Pass solo pochi giorni fa, ma alcuni gravi bug potrebbero mettere in pericolo il vostro PC.

Immagine di Meglio non giocare il nuovo Call of Duty gratis su Game Pass
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5

Clair Obscur non è più il "miglior gioco di sempre" su PS Store

Clair Obscur Expedition 33 aveva le valutazioni più alte di sempre su PlayStation Store, ma Death Stranding 2 è riuscito a superarne il punteggio.

Immagine di Clair Obscur non è più il "miglior gioco di sempre" su PS Store
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5

Quanto conosci Final Fantasy IX? Mettiti alla prova!

Mentre la febbre per un possibile remake di Final Fantasy IX impazza, abbiamo preparato un quiz per mettere alla prova il vostro amore per il gioco!

Immagine di Quanto conosci Final Fantasy IX? Mettiti alla prova!
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5

Il più grande flop di Bioware sta per morire definitivamente

EA ha annunciato l'intenzione di staccare la spina ai server di Anthem: il controverso titolo di BioWare non potrà più essere giocato in alcun modo.

Immagine di Il più grande flop di Bioware sta per morire definitivamente
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5

I licenziamenti Xbox avrebbero ucciso anche Forza Motorsport

Gli ultimi licenziamenti in casa Xbox avrebbero smantellato quasi del tutto Turn 10, che adesso servirebbe solo a supportare Forza Horizon.

Immagine di I licenziamenti Xbox avrebbero ucciso anche Forza Motorsport
Leggi questo articolo
Advertisement

I più letti

  • #1
    GeForce Now, lista giochi inclusi
  • #2
    Epic Games Store, tutti i giochi gratis dal 2018 ad oggi
  • #3
    Migliori giochi Nintendo Switch - Luglio 2025
  • #4
    Offerte lampo di Amazon: le migliori del giorno!
  • #5
    Come scegliere le migliori cuffie da gaming
Advertisement

Advertisement

Footer
SpazioGames Logo

Tutto sul mondo dei videogiochi. Troverai tantissime anteprime, recensioni, notizie dei giochi per tutte le console, PC, iPhone e Android.

 
Contatti
  • Redazione
  • Pubblicità
  • RSS
  • Collabora con noi
Legale
  • Privacy
  • Cookie
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay
  • CoinLabs

SpazioGames.it - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Monza dal 22/02/2008 con autorizzazione n.1907. Iscrizione al ROC n. 24486. Direttore: Andrea Ferrario.

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 • REA: MI - 1729249 • Capitale Sociale - 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.