Recensione

PulzAR

Avatar

a cura di SketchT

Una delle caratteristiche più curiose della nuova generazione dei dispositivi mobile, è senza ombra di dubbio la possibilità di sfruttare la Realtà Aumentata. Grazie alla telecamera del cellulare o della console è possibile inquadrare una determinata zona e sfruttare il programma in esecuzione per costruire nell’immagine reale una serie di scenari virtuali. Fondere la realtà con il mondo virtuale è quindi possibile ma, ovviamente, è sempre presente qualche limitazione. Un lampante esempio di esperimento mal riuscito è Reality Fighters, il quale propone un sistema di combattimento davvero poco convincente, oltre alle altre terrificanti componenti, e non è neppure solo nell’abisso degli augmented reality games mal riusciti.
PulzAR, puzzle game di casa Sony in grado di sfruttare perfettamente il binomio Realtà Aumentata- card, invece, regala al giocatore un’ esperienza profonda seppur tutt’altro che innovativa.
I could stay awakeeeeeee
In PulzAR il giocatore dovrà fronteggiare una minaccia spaziale, presentatasi sotto forma di pericolosi asteroidi, pronti a schiantarsi sulla Terra. Come in una sorta di rivisitazione del film Armageddon, bisognerà sfruttare le card e spostarle in determinate posizioni in modo da sventare gli attacchi, ricorrendo ad un arsenale composto da una serie di armi laser e missili a lunga gittata.
Le card, infatti, verranno tramutate dalla fotocamera di PS Vita in generatori di energia, che saranno l’unico mezzo per attivare il raggio laser in grado di distruggere gli asteroidi. Spostando quindi gli accumulatori, i deflettori e gli speciali pannelli, sarà possibile far rimbalzare il proprio laser per dirigerlo verso il terribile asteroide. Il tutto sarà scandito da un tempo limite, il quale indicherà l’impatto tra la Terra e le meteore.
I don’t wanna miss a thing
La Realtà Aumentata entra in gioco proprio nella fase di interazione tra il giocatore e la fotocamera del dispositivo di casa Sony. Dato che sono proprio le card a dover essere posizionate in maniera, e soprattutto nel verso corretto, l’utente sarà chiamato a entrare fisicamente nell’inquadratura, modificando così l’ambiente di gioco. In quanto titolo basato sulla Realtà Aumentata, PulzAR non presenta scenari creati dal proprio software ma sfrutta classicamente l’obbiettivo e ricrea in qualsiasi locazione ogni oggetto utile al gioco, collegato naturalmente alle card.
Come in ogni puzzle game che si rispetti, in PulzAR non mancheranno diverse caratteristiche in grado di complicare i livelli man mano che si avanzerà nella storia principale. Ostacoli da evitare sotto forma di muri, gettoni da raccogliere, laser di diverso colore e molto altro ancora, saranno le difficoltà che dovranno essere superate.
La soluzione offerta da Sony purtroppo non è esente da qualche problema legato alla rilevazione della fotocamera. I grattacapi si presentano nel momento in cui lo scenario di gioco possiede una scarsa luminosità. Basterà quindi assicurarsi di giocare in un ambiente ben illuminato per aggirare il fastidioso problema.
Per quel pugno di pixel
Dato che PulzAR è un titolo totalmente basato sulla Realtà Aumentata, il comparto grafico si basa ovviamente sulle minute costruzioni digitali presenti negli stage. Pochi elementi ma comunque ben ricreati, soprattutto per quanto riguarda i momenti di impatto del missile, fase in cui il giocatore deve spostare l’inquadratura della videocamera verso l’alto, quasi come se stesse ammirando in prima persona l’esplosivo momento.
Poco da dire anche per quanto riguarda il comparto audio, in balia di una serie di effetti sonori davvero scarsi, ma che può vantare di una serie di tracce audio che abbracciano il genere techno.

– Enigmi intricati

– Prezzo accattivante

– Gameplay azzeccato…

– … ma niente di innovativo

– Sporadici problemi di rilevamento

7.0

PulzAR non è certo un titolo in grado di finire tra le pietre miliari del genere. Si tratta effettivamente del classico puzzle game che propone al giocatore una serie di enigmi da risolvere entro un determinato tempo limite. Certo, l’utilizzo delle card garantisce un gameplay diverso dal solito, ma non riesce comunque a brillare di luce propria.

PulzAR resta comunque un buon titolo basato sul brain training, in grado di proporre all’utente una serie di puzzle davvero intricati e al contempo mai frustranti. Adatto soprattutto ai fan del genere che cercano una nuova esperienza ad un prezzo davvero interessante.

Voto Recensione di PulzAR - Recensione


7