Recensione

Prey

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Dopo le problematiche emerse con Dishonored 2 e l’ottimizzazione poco soddisfacente su PC, comprendere la crescente preoccupazione per Prey da parte dell’utenza non è stato affatto difficile. Se a ciò aggiungiamo l’incertezza scaturita dalla mancanza di una demo pubblica – esattamente come avvenuto per le versioni console – risultava davvero impossibile biasimare tutti coloro che si aspettavano un nuovo disguido tecnico che avrebbe portato a una nuova iniezione di sfiducia per le operazioni di conversione su PC, continuamente martoriate da problemi tecnici. Questo quadro dai contorni poco definiti veniva infine completato dalla scelta poco lungimirante del publisher di impedire agli utenti di conoscere prima dell’uscita qual è la qualità effettiva del gioco, lasciando i potenziali clienti nel buio totale, in attesa che pareri e recensioni potessero confortarli prima dell’acquisto. Pratica diventata ormai una regola per il publisher, che a nostro avviso dovrebbe fare un passo indietro e rivedere questa nuova politica. Al di là di tutto ciò, come molti di voi hanno già avuto modo di constatare, la versione PC di Prey è in realtà grado di farvi dormire sonni sereni, pertanto l’allarme iniziale è immediatamente rientrato quando la qualità del lavoro di Arkane ha soppiantato ogni timore. Vediamo nel dettaglio come e perché.
Preda e predatori
Quando Rafael Colantonio annunciava che il team di sviluppo non sarebbe incappato negli stessi errori occorsi con Dishonored 2, diceva il vero. Sebbene apparisse come la solita dichiarazione di facciata (idea rafforzata dal fatto che di Prey, su PC, non si era praticamente visto nulla), stavolta Bethesda ha compiuto un ottimo lavoro. Sebbene non si tratti di una conversione perfetta, scevra di bug e sporadiche incertezze, rimane comunque al di sopra della media. In tal senso, la scelta di affidarsi al più rodato CryEngine si è rivelata vincente. Il Void Engine aveva causato qualche squilibrio di troppo e gli sviluppatori, a ragion veduta, hanno optato per una soluzione più sicura e certamente meno problematica.
All’interno delle opzioni, oltre alle impostazioni di base non è in effetti possibile sbizzarrirsi molto con quelle avanzate. Si consideri infatti che al di là del grado di dettaglio degli oggetti, della qualità delle ombre e delle texture, dell’anti-aliasing e del filtro anisotropico, è possibile operare solo sull’occlusione direzionale screen space e sui riflessi screen space. In che modo? Disattivandole o selezionando la risoluzione dimezzata o intera, a seconda della configurazione hardware di cui disponete. Sebbene gli sviluppatori abbiano accennato all’aggiunta del FOV in un prossimo aggiornamento, era lecito sin da suvito aspettarsi qualcosa in più sul fronte della personalizzazione.
L’impatto grafico generale è molto buono, anche se va ammesso come la modellazione poligonale non sia esattamente allo stato dell’arte. Tuttavia è in parte giustificata dallo stile artistico di Prey, che ha seguito una direzione ben precisa per rendere immediatamente riconoscibile un mondo di gioco che si ispira in modo evidente a classici come Bioshock e System Shock, pur non rimarcandone gli aspetti più in vista. Al contrario, diversi elementi di Prey ricordano Dishonored, rimodellati in virtù del cambio di ambientazione.
Black Space
Abbiamo provato il gioco su un PC che monta un’i7, 16GB di Ram e una 780 OC, ottenendo prestazioni senza singulti e generalmente piuttosto confortevoli. Per completezza riportiamo però dei cali inaspettati e inspiegabili nella parte finale del gioco, dovuti probabilmente a qualche problema rimasto irrisolto durante la conversione. In ogni caso, anche con configurazioni meno performanti è possibile godere dell’ottima fluidità di gioco, mentre per quelle di fascia medio-alta e alta è facile riuscire a gestire il 4K mantenendo un frame rate davvero buono, compreso in un intervallo tra i 45 e i 60 fps. Qualcosa in più si poteva fare invece per il mixaggio audio, non sempre equilibrato e ben bilanciato: lo si nota soprattutto quando più tracce si propongono in contemporanea, creando un impasto sonoro poco omogeneo.
Ottima invece la risposta ai comandi, reattiva e di gran lunga migliore rispetto alla controparte console. Se già dalla demo su PS4 era possibile notare quanto farraginosi fossero alcuni movimenti e quanta pesantezza si avvertisse spostandosi lungo le aree di gioco o usando le armi, su PC l’esperienza si è rivelata sensibilmente migliore. Pur non trattandosi di un FPS che fa della frenesia la sua ragion d’essere, ma di un gioco ben diverso, che lascia grande libertà interpretativa al giocatore, nella versione per macchine da salotto il problema era piuttosto evidente e a tratti fastidioso, mentre qui non c’è nemmeno l’ombra di un input lag mal gestito e della pachidermica reattività.
 
Requisiti Hardware
Minimi:
Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64-bit versions)
Processore: Intel i5-2400, AMD FX-8320
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: GTX 660 2GB, AMD Radeon 7850 2GB
Memoria: 20 GB di spazio disponibile
Consigliati:
Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64-bit versions)
Processore: Intel i7-2600K, AMD FX-8350
Memoria: 16 GB di RAM
Scheda video: GTX 970 4GB, AMD R9 290 4GB
Memoria: 20 GB di spazio disponibile

– Conversione ben fatta e sopra la media

– Godibile anche su macchine non all’ultimo grido

– Poche impostazioni e mancanza di alcune opzioni

– Qualche rallentamento sporadico

8.0

Bethesda ha imparato la lezione e ha mantenuto fino in fondo la sua promessa, realizzando una conversione degna di nota, sopra la media e sensibilmente migliore rispetto a quella di Dishonored 2. Nonostante qualche rara incertezza e poche possibilità di personalizzazione, Prey su PC è da premiare. Se vi è rimasto qualche dubbio residuo e state ancora ponderando l’acquisto, possiamo assicurarvi che non avete motivo per indugiare: il lavoro di Arkane su PC è finalmente all’altezza delle aspettative.

Voto Recensione di Prey - Recensione


8