Anteprima

Port Royale 3

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a cura di Mugo

Milano – Periodo particolarmente propizio per le ambientazioni marinaresche: abbiamo appena fatto in tempo a giocare Risen 2, che già è in arrivo un’altra proposta dedicata a galeoni, pirati e isole caraibiche. Guarda caso si tratta, ancora una volta, di un titolo distribuito da Koch Media, che proprio nei suoi uffici milanesi ci ha invitati per una prova approfondita di quella che ci è sembrata una versione praticamente definitiva di Port Royale 3, titolo in arrivo il 31 agosto prossimo per PC, Xbox 360 e PlayStation 3. 

Le vie del successo 
Superiamo agilmente i menù, riservandoci di tornare sugli aspetti più tecnici più avanti nel corso della prova, e ci tuffiamo direttamente nella campagna principale, per scoprire così che ancora prima di cominciare ci viene chiesto di scegliere tra le due questline principali: quella dell’avventuriero e quella del commerciante.I primi minuti di gioco sono gli stessi per le due diverse avventure, ma nel giro di poco le strade si separano evidenziando così le due differenti anime di questa produzione Kalypso, e cioè quella commerciale e quella più improntata all’azione. 
Dobbiamo, già da subito, registrare delle differenze tra le due, nel senso che la parte commerciale, e con essa il sistema economico, ci è sembrata sensibilmente più curata rispetto alle fasi di combattimento.Ogni città, e ce ne sono a decine, alcune da scoprire, altre subito disponibili, ha i suoi bisogni: magari produce molto zucchero, ma non ha legname, starà dunque al giocatore riuscire a far combaciare le diverse necessità ottenendo dei profitti dal commercio. Come sappiamo, però, l’economia non è solo una questione di numeri che può prescindere dal fattore umano, se ci lasceremo trasportare dalla sete di ricchezza, sottraendo ad una città la totalità del rum, per esempio, la nostra popolarità presso quel particolare porto diminuirà. 
Un discorso analogo può essere fatto nel senso opposto, importando quantità esagerate di beni supereremo la soglia dell’utilità e andremo in contro allo sfavore della popolazione. Non è un sistema economico particolarmente complesso, i beni commerciabili non sono troppi e le interazioni tra di loro sono subito comprensibili. 
Dicevamo poco sopra che abbiamo preferito queste fasi a quelle più d’azione, tipiche della campagna dell’avventuriero: i combattimenti, infatti, risentono di un’interfaccia poco intuitiva e legnosa, che non rende giustizia all’epicità che dovrebbe avere uno scontro tra galeoni al largo delle isole caraibiche. Per intenderci, la stessa selezione della nave da controllare direttamente (opzionale, visto che l’intelligenza artificiale fa tutto da sola se non si interviene) non avvieme cliccandoci sopra, ma andando a selezionarla dalla barra degli strumenti posta a lato dello schermo. Sembra una piccolezza, ma nelle concitate fasi di combattimento sono proprio queste scelte agli antipodi dell’intuitività a complicare le cose. 
Una questione di popolarità 
Come anticipato nello scorso paragrafo, il modo in cui verremo visti dalle varie amminstrazioni cittadine andrà ad influire sulle possibilità di gioco. Aumentando di livello, grazie a scelte commerciali o militari oculate, si potrà accedere a più quest e si potranno utilizzare sempre più strutture, così da attivare un circuito virtuoso che, idealmente, porterà il giocatore a diventare il leader dell’arcipelago. Ogni fazione in gioco (gli imperi sono Spagna, Francia, Regno Unito e Olanda) ci vedrà in maniera differente a seconda delle nostre azioni, offrendo quest e side quest in armonia con esse. La presenza di quattro super potenze commerciali e militari rispecchia poi la geografia della mappa di gioco, che vede il continuo combattersi tra i regni per il dominio delle rotte e il controllo degli insediamenti, anche se dobbiamo segnalare che il mondo di gioco non è particolarmente vasto, risultando così non poco affollato. 
Tecnicamente la mappa è ben fatta, caratterizzata da una palette cromatica molto saturata, così da rendere bene l’immagine di un paradiso tropicale. Una volta che si guardano da vicino le città, però, non si può fare a meno di notare una minore cura nei dettagli e un numero di poligoni appena sufficiente. Ovviamente non si pretende da una produzione del genere un livello tecnico stravolgente, ma qualche accortezza in più avrebbe evitato di farci storcere il naso alla vista di colline spoglie o strade poco animate. 
Di positivo registriamo invece il sistema che gestisce i cambiamenti atmosferici in tempo reale (visibili sia sulla mappa che nelle città) ed i riflessi sull’acqua.Da ultimo segnaliamo che non abbiamo potuto provare il multiplayer, modalità che però sembra avere le carte in regola per sfruttare a dovere soprattutto il sistema economico, e che potrebbe essere un incentivo all’acquisto unitamente al ragionevole prezzo di 39,99 Euro per la versione PC e di 49,99 per quella console.

– Sistema economico strutturato e accessibile

– Prezzo adeguato all’offerta

La versione provata di Port Royale 3 ci è sembrata quella definitiva: abbiamo potuto affrontare entrambe le campagne e spulciare per bene le opzioni. L’unico aspetto che siamo curiosi di vedere è quello legato al multigiocatore, modalità che sicuramente può dare molto a un titolo che, altrimenti, rischia di non conquistare tante preferenze a causa di alcuni difetti nel sistema di combattimento e di una realizzazione tecnica non eccelsa.