Anteprima

Pokkén Tournament

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a cura di Pregianza

L’annuncio era già nell’aria da un po’, e ormai si sapeva che tra i progetti di Nintendo fosse in cantiere un nuovo titolo 3D legato ai Pokémon. Quello che non ci aspettavamo? Un picchiaduro sviluppato da Namco. No, non vi stiamo prendendo per i fondelli, la grande N a quanto pare sta cercando di “normalizzare” (se di normalizzazione si può parlare…) la sua strategia commerciale nel modo più ovvio possibile, ovvero concedendo le sue licenze più importanti a sviluppatori esterni all’azienda, così da ottenere titoli in esclusiva appartenenti a generi che di norma la casa principale ha sempre snobbato o approcciato in modo alternativo. Una mossa che era stata un mezzo disastro nell’era del CD-I, ma oggi i tempi sono cambiati e la prima capatina di Link negli studi di sviluppo di Tecmo Koei ha fatto guadagnare uno sfacelo a Iwata e compagnia in Giappone, quindi i fighting game competitivi erano l’ovvio passo successivo per riconquistare del tutto la terra del sol levante. 
Pokkén Tournament, questo il nome del nuovo titolo fresco di annuncio, non arriverà però direttamente su WiiU. La sua prima destinazione sono gli arcade nipponici, covi zeppi di giocatori mostruosamente abili e competizioni serratissime. Perché dunque ci stiamo occupando di questo titolo, se per console non è ancora previsto? Molto semplice, nonostante la nicchia a cui il progetto è dedicato, è stato rilasciato un trailer in inglese, una mossa che risulterebbe insensata se non fosse previsto un port di qualche tipo anche nei paesi anglofoni. Ci aspettiamo pertanto a breve un bell’annuncio dedicato alla piattaforma casereccia di Nintendo, e nel frattempo facciamo il nostro lavoro cercando di raccogliere tutte le informazioni rilasciate da Harada sul titolo, e di tirar fuori qualche previsione sensata. Lucario, scelgo te!
Mica tutti i Pokémon conoscono il kung fu
Le informazioni sul picchiaduro in questione sono, al momento, ancora scarsine. Tutto ciò che si è visto è un trailer che mostra un Machamp e un Lucario mentre si riempiono di mazzate, due scelte facili facili da infilare nel motore fondamentale dei Tekken, trattandosi di Pokémon specializzati nel corpo a corpo. Già dal trailer comunque si notano molte differenze rispetto alla serie del pugno di ferro.
Cominciamo dal sistema di colpi, che Harada ha confermato non esser più basato sulla diversificazione tra attacchi medi, alti e bassi vista nella sua saga primaria. In Pokkén le combinazioni sembrano più rapide, il juggling ai minimi storici, e gli impatti simili a quelli visti in Smash piuttosto che nei comuni fighting game in 3D. Dal filmato pare ci siano mosse pensate per spezzare la guardia, un’aggiunta che già da sola rimescola di brutto le carte in tavola. Il titolo, inoltre, non sembra voler presentare un’arena alla Powerstone, né un sistema di spostamenti come quello dei Soul Calibur, bensì movimenti bidimensionali su una linea immaginaria, con possibili scatti laterali. 
Dubitiamo che l’intenzione di Namco sia quella di semplificare il gameplay, o l’obiettivo primario non sarebbero i cabinati. Crediamo però che gli sviluppatori vogliano puntare a un riavvicinamento ai picchiaduro 2D, poiché una struttura troppo simile ai Tekken non permetterebbe di sfruttare al meglio le potenzialità dai nuovi protagonisti del picchiaduro. Ci spieghiamo meglio: Harada ha confermato anche che non ci saranno solo Pokémon combattenti nel roster, e questo implica la presenza di numerose mosse dalla lunga distanza e di mostriciattoli capaci di fare zoning in modo brutale. Una mobilità laterale eccessiva renderebbe arduo bilanciare i Pokémon specializzati nella lotta dalla distanza, ed è per questo motivo che la soluzione più furba è quella “limitante”. Certo, Namco potrebbe sempre stupirci e inventarsi un sistema del tutto diverso da quello che ci aspettiamo, ma non crediamo ad ogni modo che daranno fuoco alle loro radici senza voltarsi. 
Ci interessa in particolare capire come verranno gestite le megaevoluzioni, già confermate dal trailer, che potrebbero essere una semplice Comeback Mechanic pensata per ribaltare i match difficili, e la presenza degli allenatori Pokémon, che Harada ha lasciato intuire. Sinceramente ci piacerebbe vedere una sorta di profilo da allenatore implementato nel gioco, magari con la possibilità di usare oggetti sul proprio Pokémon combattente, personalizzazioni per rendere il proprio profilo in rete più unico, e qualche elemento di sviluppo del proprio team. Una gestione oculata di elementi gdr ibridati nella formula potrebbe dar vita a un picchiaduro completamente diverso da tutto ciò che abbiamo visto finora.
Altra possibilità notevole? Un battle mode in rete con team da sei Pokémon ciascuno, una sorta di team battle potenziata insomma, tornei online tra allenatori gestiti come se fossero leghe Pokémon o, ancor più stuzzicante, una modalità in singolo che preveda capipalestra e scontri epici tra allenatori con Pokémon multipli. Le possibilità sono infinite, seppur sia improbabile vedere tanto ben di dio a livello di contenuti in un cabinato.

– Pokémon che si menano, che poi è quello che succede normalmente

– Namco allo sviluppo è una garanzia per un picchiaduro

Con Pokkén Tournament Harada sembra voler creare un titolo molto diverso rispetto ai suoi soliti lavori, adeguato allo storico marchio Nintendo e capace di offrire meccaniche molto diverse da quelle della concorrenza diretta. Faranno centro al primo colpo o il netto cambio di prospettiva darà vita a un mezzo disastro? Difficile a dirsi, ma la casa nipponica è una garanzia sui picchiaduro, dunque ci aspettiamo grandi cose. Non resta che preparare il cappellino e lo stick.