Recensione

Platformines

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a cura di Specialized

Alla fine il team indipendente di Magiko Gaming ce l’ha fatta. Dopo oltre due anni dalla primissima versione giocabile, Platformines è prima passato sotto il vaglio di Steam Greenlight e ora, grazie anche al supporto produttivo di Namco Bandai Games che evidentemente ha visto del buono in questo retro platform-shooter in 2D, il gioco è finalmente disponibile in versione completa e definitiva. Noi l’abbiamo provato diverse ore grazie a un codice review di Steam e queste sono le nostre considerazioni.
La difficile arte del platform
Se proprio non sapete nulla di Platformines, lo potremmo descrivere come un platform 2D con grafica e musica retro (16 bit per la precisione), ricco anche di spunti classici del genere (bisogna saltare parecchio), di elementi shooter e anche di qualcosa di ruolistico, visto che il nostro simpatico alter ego minatore-esploratore ha a disposizione tantissimi potenziamenti, power-up, oggetti, armi e pezzi di armatura per sopravvivere all’inferno del pianeta dove è ambientato l’intero gioco. A sbarrarci la strada nella ricerca di pezzi di astronave che ci permetteranno di tornarcene a casa (naturalmente dovremo raccoglierli tutti), non troviamo infatti solo nemici in carne e ossa con le relative armi, pipistrelli e altre creature viventi, ma soprattutto lame rotanti, torrette difensive, spuntoni insanguinati, trappole e tutto il classico armamentario che ci si aspetta da un retro platform duro e puro. E che Platformines sia un’esperienza vecchio stile lo dimostra fin da subito l’elevato livello di difficoltà. L’esplorazione dei livelli, già complessi di loro e pieni di pericoli, è infatti ostacolata da una nebbia perenne che si dirada solo al nostro passaggio, non consentendo quindi di vedere prima dove andare, dove atterrare dopo un salto o cosa ci aspetta su quella nuova piattaforma di cui vediamo solo una porzione.
Piccoli aiuti per non soccombere
Da un lato questa meccanica aiuta a rendere l’esperienza di gioco sempre tesa e curiosa, ma dall’altro si rivela spesso frustrante, soprattutto quando c’è il rischio di atterrare su uno spuntone o di finire decine di metri di sotto con la relativa perdita di parecchia energia. Per fortuna i controlli, che si basano molto su salti multipli e sulla direzione dell’arma da fuoco in quattro posizioni (su, giù, destra, sinistra), si imparano in poco tempo e con un pad per Xbox 360 in mano il feeling e la sensibilità non deludono. A facilitare un po’ le cose e a venire incontro anche ai giocatori meno hardcore, contribuiscono diversi elementi, che comunque non rendono affatto Platformines un titolo all’acqua di rose. Quando si torna nell’hub principale del pianeta (una sorta di Safe Zone senza nemici), l’energia si ricarica automaticamente al massimo, si possono acquistare oggetti e potenziamenti con i soldi raccolti nei livelli e si può salvare. Inoltre i punti sparsi per i livelli che consentono di tornare alla Safe Zone sono distribuiti in buone quantità, con il risultato di avere molto spesso un’ancora di salvezza nelle situazioni più difficili.
Il dolce ritorno ai 16 bit che furono
La mappa di gioco di Platformines è vastissima e di conseguenza anche la longevità non è quella solita di un retro platform, ma molto superiore. Questo però ha portato anche a una certa ripetitività di fondo nell’affrontare questo enorme labirinto “nebbioso” , che si inizia ad avvertire abbastanza presto per la carenza di soluzioni davvero innovative una volta che si è capito l’andazzo un po’ sempre uguale del gioco. Per fortuna però il livello di sfida rimane sempre elevato, le cose da scoprire, raccogliere e acquistare sono moltissime e, da questo punto di vista, i completisti avranno di che divertirsi. Sul versante puramente tecnico Magiko Gaming convince pienamente nel look 16 bit (che tra l’altro fa molto Terraria), ma anche qui alla lunga si inizia a intravedere un certo calo di ispirazione, che non rimane sempre elevata per l’intero gioco e offre il fianco a una leggera ripetitività nel design dei nemici e dei livelli. L’impatto retro-nostalgico è comunque assicurato e anche la colonna sonora , seppur inferiore ad altri recenti miracoli retro-musicali, non delude affatto e offre un accompagnamento simpatico e di perfetta aderenza al contesto. Non vi fidate? Ascoltatela tutta gratuitamente su questa pagina e ve ne renderete conto.

– Lungo e impegnativo

– Buon sistema di controllo

– Look a 16 bit simpatico…

– … anche se non sempre ispirato

– A tratti frustrante

– Un po’ ripetitivo a lungo andare

7.5

Platformines è un valido incrocio tra platform e shooter in salsa retro 16 bit, con tutti i pregi e i limiti che ciò comporta. Il comparto grafico e sonoro funziona pur senza strabiliare a livello di trovate estetiche, mentre il gameplay, retto su una difficoltà superiore alla media, avvince per le prime ore, ma non riesce a mantenere gli stessi livelli nel proseguo del gioco. La longevità è comunque notevole e il piacere dell’esplorazione terrà impegnati molti gamer hardcore. Ne esce un titolo valido e simpatico, che per ambire a voti più alti avrebbe avuto bisogno di maggior varietà e di qualche trovata retro-stilistica un po’ più personale.

Voto Recensione di Platformines - Recensione


7.5