Recensione

Pariah

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a cura di Yurixxx86-Zico

“Non ci credo! Questa si che è una novità! Uno sparatutto per PC, ed oltretutto in prima persona… Sono entusiasta!”Parentesi ironica dedita al presentare la situazione odierna: decine e decine di titoli in uscita, la stragrande maggioranza dei quali appartiene ed un unico genere: FPS.Un genere che, ad onor del vero, deve molto alla piattaforma PC, ideale per il particolare meccanismo di gioco, plasmabile a piacimento nei controlli tramite la tastiera ed estremamente preciso ed affidabile con il mouse a far da puntatore. C’è però anche da dire che una lieve monotonia di fondo la si nota, causata da una moltitudine di titoli simili nel concepimento, con una scarsa presenza di elementi innovativi che possano donare una propria identità definita a questa o quella produzione.Il discorso si ripresenta, puntualmente, con questo Pariah che, eppure, sembrava aver tutte le carte in regola per ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama ludico PCista. Un team di sviluppo esperto e creativo (da anni collaboratore con Epic, e già autore dei capitoli “Tournament” della saga di Unreal), un motore grafico potenzialmente ottimo ed una sceneggiatura interessante: tre elementi base per un prodotto di ottimo livello.Riconosciuto anche come miglior titolo presentato all’ E3 2004, Pariah aveva dunque attirato lo sguardo di milioni di player, in attesa di constatare se quanto di buono fosse stato sino ad allora mostrato si sarebbe poi tramutato in un capolavoro nel senso stretto del termine.Ciò è avvenuto? Basta leggere il sottotitolo della recensione nella home del sito…

Trama coinvolgente……dicevamo poc’anzi o meglio, dicevano poc’anzi… loro, i programmatori. Mica tanto coinvolgente, dico io.Tutto inizia col trasporto di una prigioniera ibernata in una bara criogenica a causa di un virus presente nel suo corpo, in grado di causare incontrollabili epidemie; trasporto interrotto bruscamente da colpi di artiglieria Scavenger, un popolo vivente ai margini delle terre civilizzate.Successivamente all’abbattimento dell’elicottero trasportante la bara, gli unici sopravvissuti allo schianto (noi, nei panni di un medico, Jack Mason, ed un altro agente della scorta) dovranno cercare di badare a Karina (questo il nome della ragazza), salvaguardandola dalle insidie indigene sino all’arrivo dei soccorsi.La Terra, (ridotta ormai in questa drastica visione futuristica ad una fatiscente colonia d’esilio per carcerati) però, è tutt’altro che ospitale, a causa anche di un’incombente – ulteriore – minaccia: una carica nucleare da 50 megatoni, atta a smaltire totalmente i rifiuti tossici presenti. Sarà fatta esplodere sul livello del mare a distanza di sedici ore dal nostro naufragio forzato, per eliminare la contaminazione causata dalla prigioniera. Per completare un quadro della situazione allegorico, il virus, tramite uno schizzo di sangue, ci verrà a nostra volta trasmesso; sarà pertanto necessario salvaguardare anche i nostri interessi.Le basi per un intreccio solido potenzialmente ci sono dunque, ma (vuoi forse per una sceneggiatura di dialoghi e filmati scadente, o per una generale sensazione di deja-vu a far da sfondo all’avventura) non riescono a rendere appieno la sensazione di esser artefici dei destini dei protagonisti.E, duolente di dirlo, un gioco senza personalità, senza carisma, non potrà mai ambire ad eccellere, specie in piattaforma PC, in un genere ultimamente sin troppo inflazionato come quello degli FPS, auto-relegandosi alla mediocrità e nulla più.

Halo 1.5Il titolo del paragrafo è piuttosto eloquente: Pariah prende in prestito svariati elementi già visti nel titolo Bungie, accostandoli ad un feeling di gioco estremamente simile, che dona all’esperienza un sapore agrodolce di già visto, non idoneo forse alle attese riposte.Le somiglianze si notan sin da subito, in presenza della mira automatica (ad ogni modo liberamente disattivabile dalle opzioni) tanto amata, appunto, in Halo, per poi passare alla cospicua presenza di veicoli utilizzabili che, pur non offrendo una varietà eccelsa (sono presenti infatti solamente 2 mezzi: il Bogie, una jeep corazzata a 2 posti equipaggiata di mitragliatori laterali e lanciamissili sul retro; ed un ciclomotore a 3 ruote denominato Wasp, agile ed estremamente veloce), riescono comunque nell’intento di diversificare un poco l’avventura.Il corredo di armi a nostra disposizione rientra nella categoria “esagerato: bello ma inutile”. Ovvero: l’arsenale fornitoci dagli sviluppatori comprende i vari classici gingilli quali mitragliatori, fucile, lanciagranate, lanciamissili e quant’altro, nonchè amenità quali granate a frammentazione, eccetera. Tutte le armi sono, comunque, liberamente potenziabili (fra le altre cose) da power-up disseminati lungo i livelli atti a rendere ancora maggiore la nostra spropositata potenza di fuoco.Spropositata perché? Perché assolutamente fuori luogo quando verremo posti dinanzi ad avversari che in più di un’occasione faranno di tutto per semplificarci la vita. Si, avete letto bene, semplificarci! L’ intelligenza artificiale di Pariah, infatti, è alquanto scadente, e spesso accadrà che i nostri avversari vi strappino dalle labbra un ghigno sadico, dovuto al loro elettroencefalogramma presumibilmente piatto. Ho assistito incredulo a soldati che, a volte per minuti (giuro), tentavano invano di centrarmi da dietro un ostacolo continuando a colpirlo, senza minimamente badarsi di cambiare posizione di fuoco aggirando il frapporsi del sopracitato ostacolo. No, niente da fare, imperterriti fermi a sparare… Roba che se non mi muovevo io verso di loro per ammazzarli passavano il resto della loro inutile vita lì a scervellarsi sul perchè non riuscissero a seccarmi… Poverini.Ultima nota importante riguardante il gameplay è relativa alla funzione di salvataggio possibile in Pariah. Perchè rendere la vita comoda al player fornendo un quick save istantaneo e localizzato nell’esatta posizione in cui questo avviene? Perchè elucubrare un sì tecnologico metodo di salvataggio (introdotto recentemente direi, tipo nel 1995 pressapoco) quando si possono utilizzare i… Checkpoint!Perdonate l’ironia (o non perdonatela se l’apprezzate – lol – ) ma personalmente ritengo i check-point, in quanto a livello di irritamento, secondi solo alle ataviche password dei bei tempi che furono. Il perché è presto detto: capita talvolta (fortunatamente non spesso, di questo va dato atto) che quest’ultimi possano essere posizionati male, non laddove forse sarebbero stati più necessari, e rendano pertanto più frustranti alcuni locazioni, causa il dover giocoforza ripetere più e più volte un punto particolarmente ostico da capo. E, fidatevi, non è piacevole.Ben inteso che, nel bene e nel male, questa funzione resta fra le più utilizzare in ambito videogames, diamo atto che almeno negli FPS un salvataggio localizzato renderebbe estremamente più piacevole l’avventura, permettendoci di progredire senza bloccarci in punti più o meno ostici, e plasmando di conseguenza la difficoltà in base al livello del player.

Unreal Engine: si vede…Se, in sede di gameplay, Pariah mostra lacune dolenti che gli impediscono di essere un titolo di primo livello, stesso discorso non si può fare per il comparto tecnico.Il motore grafico utilizzato è il già noto Unreal Engine, in grado di gestire ambienti molto ampi e dettagliati, con costruzioni poligonali di edifici e scenari solide e particolareggiate: molte di queste, inoltre, sono deformabili in seguito a proiettili od esplosioni. Vedremo quindi colonne sgretolarsi, vetri infrangersi, casse distruggersi e via discorrendo, un corredo di dettagli non male.Le animazioni risultano tutto sommato piuttosto fluide, senza però mai stupire né durante sequenze in-game (quali possono essere la corsa, il ripararsi, o la morte) né tantomeno durante le sequenze non giocabili.Laddove Pariah mostra il meglio di sé è nelle texture: assolutamente eccezionali quelle dei nemici, nitide e definite; meno brillanti in sporadici casi quelle di elementi minori dei fondali quali rocce et similia. Niente di grave, ma solo una lievissima nota stonata che non inficia la qualità globale (tecnica) del titolo, che si assesta su più che buoni livelli.Livelli resi possibili anche dal sapiente utilizzo di bump mapping che donano alle sopra citate texture un aspetto ancor più verosimile alla realtà, unitamente ad una pulizia grafica degna di nota, senza fastidiose scalettature a dannarci gli occhi.Lo stile adottato, infine, futuristico ma non all’eccesso, ben si sposa con quanto ci viene raccontato durante il gioco.Uniche note dolenti: una generale poca ispirazione nella struttura delle mappe (dopo poco scema un po’ la voglia di esplorare a causa della scarsità di equipaggiamento extra nascosto; spesso una volta trovata “l’ uscita”, tenteremo esclusivamente di raggiungere la locazione successiva, senza curarci di perlustrare tutte le location) e dei filmati d’intermezzo di qualità scarsa, forzatamente a 640×480 di risoluzione, con espressioni facciali non sempre convincenti o sincronizzate col parlato, nonchè “dotati” di un aliasing assolutamente inaccettabile, nonchè un po’ di fastidioso pop-up negli scenari più ampi.Il versante audio è di bassa caratura, risultando, molto sinceramente, noioso, ripetitivo, nonché irritante.La “colonna sonora” (se tale si può definire) personalmente l’ho disabilitata dopo nemmeno mezz’ora: tracce piatte, poco incisive e scarsamente d’atmosfera rendono poco idoneo il loro ascolto. Meglio concentrarsi sull’avventura in silenzio, udendo esclusivamente gli effetti sonori (ambientali e non), peraltro non campionati male, pur non risultando certo degni di nota.Veniamo infine alla circostanza peggiore del reparto: il doppiaggio.Un poco inespressivo e scarsamente convinto quello dei personaggi principali (ma, tutto sommato, non certo pessimo), decisamente orrido (ripeto, orrido!) quello dei nemici: pochissime frasi banali, interpretate con voce fastidiosa e gracchiante, ripetute per tutta l’avventura…uno strazio.Cioè, spiegatemi perchè mai un soldato, nell’atto di una sparatoria, dovrebbe mettersi a gridare frasi del tipo “Do-Re-Mi-Fa-Sol-Lagnone!”… Quarto segreto di Fatima? Sono i programmatori troppo avanti ed io non ho colto il profondo signifato di tale affermazione? Mistero, ma nel dubbio resto della mia idea: non ha senso!La longevità del titolo si assesta sulle 10-15 ore max, relativamente alla difficoltà inizialmente scelta ed all’approccio più o meno diretto da voi scelto.

Mediocre in single, ok… Ma in multi?Assodato che l’avventura in solitaria non offre particolari attrazioni o stimoli, cosa si può dire del multiplayer offerto?Si può dire che non mancano certo le modalità: “Internet”, “Rete Locale” (LAN) ed “Allenamento”, le principali, a loro volta suddivise in altre modalità.In “Allenamento” potremo intraprendere scontri a fuoco su mappe normali (prese direttamente dal gioco) o mappe personalizzate (da noi create tramite un apposito editor, molto completo seppur di difficile utilizzo, presente di default nel gioco).Per ciò che concerne le mappe normali avremo a disposizione le seguenti tipologie di gioco: “Cattura la bandiera” (conosciuta presumibilmente da chiunque), “Assalto al fronte” (modalità con una particolare condizione di dominio della mappa dove, similarmente ad un assedio, dovremo distruggere obiettivi primari e secondari delle truppe nemiche, prima di attaccarne la base) e le canoniche “Deatmatch” e “Deathmatch a squadre”, presenti anche nella sezione dedita alle mappe personali. Sezione dove troveremo infine la modalità “Attacca e difendi” che, come suggerisce il nome, propone una fase offensiva ed una difensiva per il dominio dello scenario.La “Rete Locale” permette scontri in LAN fra più giocatori, mentre il gioco online è permesso dalla sezione “Internet”.Qui, dopo aver selezionato il nostro tipo di connessione, verremo messi di fronte ad un menu a più voci: Azione Istantanea (permette di partecipare velocemente ad una partita disponibile), Ricerca Avanzata (per ricercare una particolare partita alla quale ci interessa partecipare), Ospita la partita (permette di fungere da Host e creare nuove partite online), Server favoriti (voce è dedicata al salvataggio dei nostri server prediletti), Server recenti (lista dei server ai quali abbiamo avuto accesso recentemente), ed infine Trovare amici, che permette di aggiungere utenti alla nostra lista amici, per poterci liberamente parlare od organizzare sfide.Interessante notare che, così come nella campagna in single player, sarà possibile potenziare armi e veicoli, tramite l’acquisizione di power-up.

HARDWARE

Intel Pentium IV 1,4Ghz o AMD Athlon XP equivalente, 256MB RAM, scheda grafica 3D a 32MB compatibile DirectX 8, scheda audio compatibile DirectX 8 – CD 4X – (consigliata GeForce 3, GeForce MX non supportata)

S.O.: Windows 98SE/2000/XP (95/NT non supportati)

2GB Spazio libero su disco

MULTIPLAYER

Online fino a 16 giocatori.

– Motore grafico pregevole

– Tutto sommato godibile

– Delude le aspettative

– Comparto audio scarso

– Mappe poco ispirate

– I.A. lacunosa

– Profonda mancanza di originalità

6.5

Detto dei difetti presenti, c’è da dire che il gameplay confezionato non è di pessima qualità, risultando discretamente godibile nel complesso, seppur poco appagante a causa della mancanza di innovazione e della scarsa intellgienza artificiale, a tratti imbarazzante.

Purtroppo Pariah delude le aspettative, presentandosi a conti fatti come una sorta di brutta copia di Halo, dal quale trae idee ed elementi, senza però produrne un mix di qualità altrettanto elevata.

In definitiva, il prodotto offerto al pubblico non si eleva oltre la mediocrità, e francamente non mi sento di poterlo consigliare come scelta principale di un genere come quello degli FPS, altamente inflazionato, che offre titoli di caratura certamente superiore.

Voto Recensione di Pariah - Recensione


6.5