Recensione

Oddworld: Abe's Oddysee New 'n' Tasty

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a cura di LoreSka

Correva l’anno 1997: Jennifer Lopez esordiva al cinema con uno dei film più brutti del decennio, i Backstreet Boys ottenevano il successo con una canzone che avrebbero cantato qualche anno dopo in italiano (ma con l’accento di uno zingaro in metropolitana) e in televisione c’era ancora la pubblicità del Ciocorì. Ma era anche l’anno di un gioco che avrebbe insegnato ai ragazzi dell’epoca l’importanza dell’imprecazione. Prima di Dark Souls, di Super Meat Boy e degli altri giochi in cui la morte è parte integrante dell’esperienza, infatti, c’era Abe’s Oddysee
Quel puzzle platform, straordinariamente difficile e cervellotico, era caratterizzato da uno stile particolarmente macabro e una storia che, al trentenne di oggi e tredicenne di allora, faceva accapponare la pelle. Ma i ricordi di Abe’s Oddysee sono principalmente legati alla difficoltà del titolo, che torturava letteralmente il giocatore con sfide di enorme difficoltà ma che, con un po’ di perseveranza e tanta, tantissima pazienza potevano essere superate. Negli anni Ottanta e Novanta i giochi difficili non mancavano di certo, ma questo titolo riusciva ad essere tosto in una maniera superiore a molti altri giochi dell’epoca. E questo, per molti versi, era un aspetto che rendeva il titolo interessante. Per qualche oscura ragione, inoltre, tutti avevano Abe’s Oddysee: anche se non è quel genere di gioco che consiglierei oggi a un ragazzino di 13 anni, nel 1997 i genitori – forse per ignoranza, forse per puro masochismo – regalavano questo gioco ai propri figli. E tutti ci ritrovavamo di fronte a questo alieno in fuga da un mattatoio, pronti a salvarlo non prima di averlo ucciso qualche centinaio di volte, spesso nei modi più splatter e rocamboleschi.
Sono passati tanti anni, e ora Abe è tornato. E lo ha fatto su next gen, in una maniera straordinariamente celebrativa e incredibilmente ben riuscita.
Bentornato Abe
Oddworld: Abe’s Oddysee New ‘N’ Tasty è un remake del gioco di diciassette anni fa. Non parliamo di una conversione in alta definizione, ma di un titolo che è stato completamente ricostruito a partire dall’originale, con un motore grafico nuovo (il rodato Unity) ma, al contempo, riutilizzando buona parte del design dei livelli di allora.
Chi ha giocato il titolo dello scorso secolo non impiegherà molto tempo prima di sentirsi totalmente a proprio agio: in effetti, questo remake è estremamente fedele all’originale per meccaniche, trama e struttura. La storia è esattamente la stessa: il buon Abe, un alieno di razza Mudokon, si trova imprigionato in una cella. Da qui il nostro eroe ci racconta la sua storia, di come è passato dall’essere l’impiegato modello di un mattatoio fino a diventare un ricercato, dopo avere fortuitamente scoperto che l’ingrediente segreto del nuovo snack prodotto dalla sua azienda sarebbe stata la carne dei suoi simili. Nel gioco, dunque, riviviamo l’odissea di Abe, dalla fuga dal mattatoio fino al ritorno alla sua terra natia, per poi ritornare al mattatoio e mettere la parola fine ai crudeli piani dei dirigenti senza scrupoli. La storia ha quel non so che di macabro e oscuro che contribuisce a creare la straordinaria atmosfera in cui questo gioco è avvolto, perfettamente rappresentata da uno stile grafico molto particolare, ancora oggi annoverato tra i migliori del 1997 (un’era in cui i giochi bidimensionali iniziavano ad essere snobbati a favore del 3D sempre più definito).
Dopo tanti anni, l’aspetto narrativo e l’ambientazione di Abe’s Oddysee funzionano ancora alla perfezione: non si percepisce in alcun modo l’età del gioco, e la storia riesce a provocare emozioni forti ancora oggi. New ‘N’ Tasty si poggia su basi solide che, come vedremo, sono coadiuvate da un gameplay di tutto rispetto.
Bello allora, bello oggi
Come abbiamo detto Abe’s Oddysee era un gioco spietato. Non parliamo solo dei puzzle cervellotici inseriti in questo platform: il mondo di Oddworld ci riservava infatti decine e decine di morti e – complici anche dei controlli non sempre precisissimi – il titolo richiedeva l’assoluta attenzione da parte del giocatore, il cui minimo sbaglio veniva severamente punito. La relativa sporadicità dei checkpoint e la presenza di alcune sezioni davvero snervanti avevano reso il gioco un vero e proprio spauracchio per molti appassionati dell’epoca, e persino le riviste di settore criticarono gli aspetti trial-and-error del gioco che costringevano il giocatore ad estenuanti ripetizioni della medesima parte di livello.
Questi elementi, per molti versi, sono rimasti inalterati in New ‘N’ Tasty: ritroviamo alcune delle sequenze più terribili, in cui la morte ci accompagna in maniera pressoché costante. Al contempo, questa nuova versione ha cercato di sopperire ai problemi del gioco originale introducendo la possibilità di effettuare il Quicksave. Questa opzione facilità di molto il compito del giocatore, che può evitare di ripetere in maniera meccanica alcune sequenze piuttosto laboriose. Al contempo, però, il Quicksave abbassa notevolmente il livello di sfida: sarà onere del giocatore resistere alla tentazione di effettuare qualche salvataggio rapido, una tentazione che si farà davvero imperante in alcuni momenti davvero intricati e capaci di mettere alla prova anche il più ascetico dei giocatori.
L’aspetto che, forse, rende le cose leggermente più facili è dato dai controlli. I miei ricordi sono legati indissolubilmente alla versione PC del gioco, che su tastiera era un vero incubo di imprecisione. Gli stick analogici del DualShock sono decisamente più precisi, ma bisogna anche riconoscere una maggiore responsività generale del personaggio. Vi è ancora una certa latenza tra comando ed esecuzione (anche questo un retaggio del titolo del 1997), ma è stata sensibilmente ridotta, tanto da rendere alcune sequenze di salti molto meno complesse. Ciononostante, stiamo pur sempre parlando di un gioco dalla difficoltà elevatissima: sarà difficile per un giocatore medio riuscire a completare la prima run senza almeno un centinaio di morti sul groppone (nel nostro caso, le morti hanno superato le 250 unità), in particolare se si è determinati a salvare tutti i Mudokon nel mattatoio, spesso nascosti in sezioni di livello facoltative e apparentemente “impossibili”. Soltanto per salvare cinque colleghi in una stanza guadata da due scagnozzi armati di mitra e protetti da un allarme di movimento abbiamo sacrificato il nostro Abe almeno venti volte, per poi riuscire in uno dei salvataggi più rocamboleschi della nostra carriera di videogiocatori. Abe’s Oddysee è anche questo: un gioco che saprà rimettere in discussione le vostre capacità di gamer, e magari darvi qualche bella soddisfazione. Anche dopo avere passato i trent’anni.
Riadattamento
La grafica di New ‘N’ Tasty è, come suggerisce il titolo, “nuova e appetitosa”. Non parliamo certo di un miracolo visivo, e il motore Unity in questo senso non è certo in grado di offrire degli scorci mozzafiato. Ma, nel complesso, siamo rimasti positivamente impressionati dall’extreme makeover ottenuto da questo gioco, rispetto all’originale. Forse le animazioni non lasciano più a bocca aperta come avvenne nel 1997, ma la grafica è estremamente gradevole e il sonoro – rimasto piuttosto fedele all’originale – ci ha fatto sorridere in più di un occasione. C’è uno strano contrasto tra la buffa voce di Abe e il dramma da egli raccontato: anche questo fa parte della magia di Oddworld, e siamo felici che questo aspetto sia rimasto inalterato in questo remake.
In breve, in Oddworld: Abe’s Oddysee New ‘N’ Tasty è facile ritrovare le emozioni di un tempo. Questo, forse, era proprio l’aspetto che stavamo cercando e che vorremmo sempre vedere in un remake. Da questo punto di vista, gli sviluppatori hanno fatto un centro perfetto e non possiamo che esserne estremamente felici. Se a questo aggiungiamo che il titolo – venduto al modico prezzo di 21 euro – è cross buy PS4/PS3/PS Vita (con le versioni PS3 e PS Vita in arrivo a data da destinarsi) il valore del pacchetto è assolutamente stellare.

– Straordinario rapporto qualità/prezzo

– Cross save, cross buy

– Gioco invecchiato incredibilmente bene

– Ambientazione macabra e affascinante

– Migliorie nei controlli

– Qualche sporadico bug

9.0

Tra i titoli del catalogo digital di PSN, Oddworld: Abe’s Oddysee New ‘N’ Tasty è uno dei giochi migliori. Un vero classico riadattato, e trasformato in qualcosa di perfettamente fruibile anche dal pubblico contemporaneo. Abe’s Oddysee ci ha dimostrato quanto il gameplay di questa serie sia ancora straordinariamente valido, e non possiamo fare altro che consigliare a tutti – proprio a tutti – di acquistare questo gioco. Sia che lo abbiate giocato alla fine del millennio, sia che siate nati alla fine del millennio, non fatevelo scappare.

Voto Recensione di Oddworld: Abe's Oddysee New 'n' Tasty - Recensione


9