Recensione

Nightshade

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a cura di Fabfab

Informazioni sul prodotto

Immagine di Nightshade
Nightshade
  • Sviluppatore: Wow ent.
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: Halifax
  • Piattaforme: PC , SWITCH , PS2 , PSVITA
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: febbraio 2004 - 20 dicembre 2018 Switch

La Sega riprende esattamente dove aveva lasciato un anno fa con Shinobi: stesse ambientazioni, stesso gameplay, stessa grafica. L’unica differenza è il cambio di protagonista, Hotsuma lascia il posto alla sexy new-entry Hibana: certo che se sperano di raccogliere i consensi che erano mancati al predecessore puntando semplicemente sulle forme della kunoichi bianca e rossa sono proprio degli illusi…

La kunoichi va in cittàLa spada Akujiki è un antico artefatto maledetto che per secoli ha consumato le anime di uomini assetati di potere, perché si narra che chi la impugna disponga del potere assoluto; infine la spada venne finalmente ridotta all’impotenza e distrutta da uno shinobi solitario, Hotsuma, non prima però di essersi avvalso del suo aiuto per sconfiggere il malefico Hiruko. Sembrava che tutto fosse finalmente finito, ma i suoi frammenti sembrano aver dato vita a nuovi e pericolosi mostri, gli Hellspawn, che ora minacciano la città di Tokio e l’umanità intera!L’unica speranza, manco a dirlo, è una kunoichi (donna ninja, tra l’altro il titolo originale del gioco era proprio “Kunoichi”, evidentemente reputato troppo incomprensibile per noi stupidi occidentali) solitaria, incaricata di recuperare i frammenti della spada e di affettare tutto il mostrame che ha invaso Tokio: si preannuncia un lavoro lungo…

Donne e coltelliNiente di più sbagliato, salvare l’umanità a suon di spadate contro centinaia di nemici, per quanto possa apparire a prima vista come un’inutile fatica di Sisifo, in realtà è lavoro di qualche oretta, nemmeno troppo faticoso non fosse per qualche boss davvero bastardo! Infatti come nel precedente capitolo, anche questo Nightshade si finisce davvero troppo in fretta e l’unico accorgimento adottato per spingere l’utente a rigiocare il tutto ad un grado di sfida superiore è rappresentato dalla possibilità di sbloccare alcuni personaggi extra (mentre terminando il gioco al livello di difficoltà più facile non avremo ricompense di sorta).D’altronde chi ha provato il precedente capitolo sa bene come all’aggettivo “corto” non corrisponda affatto anche quello di “facile”: come il suo predecessore, anche “Nightshade” è un titolo duro ed impegnativo da portare a termine e spesso tocca livelli di pura frustrazione.Il gameplay è in qualche modo mutuato dai picchiaduro a scorrimento, con l’aggiunta di una sana dose di acrobazie: Hibana avanza lungo livelli più o meno lineari affettando tutti i mostri che le capitano a tiro fino all’inevitabile scontro con il boss di fine quadro.A disposizione abbiamo il fendente con la spada, l’attacco con le lame corte, il calcio (in grado di frantumare scudi o scagliare in aria gli avversari), gli shuriken da lanciare per paralizzare i nemici e tre diversi tipi di magie elementali (Fuoco, Lampo e Vento) dai diversi effetti, offensivi o protettivi. Padroneggiare i diversi tipi di attacco è importante perché ogni nemico è più sensibile a certi colpi piuttosto che altri, elemento che introduce una piacevole variante tattica nelle mischie furibonde che costellano il gioco.Hibana, inoltre, si muove molto rapidamente ed ha la possibilità di incrementare ancor di più la sua velocità per mezzo di una sorta di veloce scatto in avanti, per non parlare poi della capacità di raggiungere altezze notevoli col suo doppio salto o avvalendosi delle pareti, sulle quali è in grado di correre, aggrapparsi, fare acrobazie come nemmeno l’Uomo Ragno!

Tutti in un colpo soloLa vera particolarità del gioco rimangono tuttavia i cosiddetti Attacchi Tate: una volta freddato un nemico partirà un conto alla rovescia durante il quale il nostro potere d’attacco aumenta e, una volta sconfitti almeno quattro avversari contemporaneamente, disporremo di uno speciale colpo letale. I nemici uccisi rimangono immobili fino al termine del countdown, per poi morire in maniera sanguinolenta con la nostra Hibana che assume la sua winning pose.La necessità di inanellare più combo consecutive, unita alla velocità del titolo stesso, rappresenta uno dei principali problemi di “Nightshade”: i nemici sono disposti lungo tutta la superficie di gioco e sono disposti a differenti altezze, il che significa che dovremo correre e saltare all’impazzata per colpirli tutti entro il tempo limite e, viste le altezze vertiginose in cui ci troveremo sempre ad agire, ciò comporta troppo spesso delle rovinose cadute nel vuoto, dovute per lo più al disorientamento causato dalla non perfetta gestione della telecamera di gioco.I livelli sono più vari e spettacolari che in “Shinobi”, spaziando da labirinti con più strade da percorrere a veicoli in movimento (nel combattimento iniziale dovrete muovervi sopra un aereo stealth) e sono stati disegnati apposta per incentivare l’utilizzo delle capacità acrobatiche di Hibana. Purtroppo, nonostante questo sforzo, la ripetitività degli stessi non tarda a farsi sentire: in un gioco in cui l’unica cosa da fare è avanzare e combattere è difficile non far sentire la monotonia di uno schema di gioco sempre uguale, in cui i ragionamenti sono rimandati unicamente agli scontri finali con i boss di fine livello, mentre la stupida I.A. dei nemici impegna il giocatore assai meno dei salti aerei che ogni volta rischiano di farci precipitare nel vuoto (spesso l’immobilità degli avversari sembra pensata apposta per facilitare gli Attacchi Tate…).

Il bianco e il rosso vanno di moda quest’anno?Graficamente il titolo è identico a “Shinobi”, con un motore grafico stabilmente sui 60fps ma a costo di un basso livello di dettaglio e di gravi problemi di anti-aliasing; mentre il design di Hibata è parecchio convincente (lei è bellissima e parecchio carismatica) quello degli avversari, compresi gran parte dei boss finali, è invece assolutamente anonimo e non particolarmente esaltante. Il level design è soddisfacente per varietà ed interattività, ma soffre della mancanza di qualsiasi tipi di dettaglio e della bassa qualità delle textures, senza contare la desolazione di trovarsi a combattere in una Tokio praticamente deserta, senza un’anima che si muova (a parte i cattivi). Non del tutto convincente anche la telecamera di gioco che fatica a stare dietro ai nostri movimenti e spesso va riposizionata manualmente: nonostante tutto, comunque, la resa finale è abbastanza gradevole, soprattutto grazie agli effetti speciali (tipo la scia che Hibana lascia mentre si muove a gran velocità) ed alla spettacolarità dei combattimenti.Di buon livello il soundtrack, con brani techno che ben si sposano all’azione, un discreto doppiaggio (con una simpatica caratterizzazione della protagonista che ad ogni missione impossibile affidatale continua a ripetersi “non è proprio giornata”…) ed effetti sonori nella media.Per quanto riguarda la longevità, “Nightshade” appare meno difficile ma più longevo del predecessore: in aiuto del giocatore vengono un’ottima modalità di addestramento e un livello di difficoltà semplificato, selezionabile all’inizio. Ma soltanto giocando ai gradi di sfida più elevati potrete sbloccare gli innumerevoli extra del gioco, comprendenti nuovi costumi e personaggi, più altre missioni bonus.

– La protagonista femminile

– Le spettacolari combo

– Azione fluida e frenetica a 60fps

– Estremamente impegnativo

– Troppo simile al precedente

– Comparto tecnico insoddisfacente

7

Nightshade assomiglia fin troppo al predecessore “Shinobi” per convincere pienamente: presenta gli stessi difetti e gli sforzi dei programmatori sembra siano stati rivolti più a mitigarli che non a risolverli del tutto. Del precedente capitolo si lamentavano l’eccessiva difficoltà, la ripetitività dell’azione, la poca longevità e lo scarso comparto tecnico: a parte l’ultimo problema, rimasto praticamente invariato, al resto si è cercato di sopperire introducendo più livelli di difficoltà, curando meglio il level design degli ambienti ed aggiungendo diversi extra da sbloccare. Per quanto apprezzabili, simili migliorie non sono bastate per diversificare sufficientemente un prodotto che piacerà ai pochi che si sono divertiti con “Shinobi” mentre esaspererà tutti coloro che non sono in grado di far fronte all’elevata difficoltà di gioco ed all’estrema ripetitività dell’azione.

Voto Recensione di Nightshade - Recensione


7