Recensione

Need for Speed Underground

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a cura di Fabfab

Tempo di cambiamenti per uno dei franchise storici di EA: dalle gare tra super cars su strade di periferia, tallonati spesso e volentieri dalla polizia, a competizioni cittadine tra auto normali ma modificate, sempre illegali e rigorosamente in notturna, seguendo la moda lanciata dal successo di film come “The fast and the furious”.

Il regno del tuningLe corse clandestine sono competizioni che si svolgono a tarda notte, su strade urbane poco affollate, e come pubblico hanno solo poche decine di appassionati estimatori e belle figliole: in questo tipo di competizioni la reputazione è quello che più conta e per guadagnarla non basta vincere, ma occorre farlo con stile!Ad inizio gioco sarete solo un pilota alle prime armi, introdotto alle corse clandestine da un’amica esperta del settore: la vostra patetica auto iniziale (potete sceglierla tra Volkswagen Golf, Peugeot 206, Honda Civic, Mazda Mx-5 e Dodge Neon) vi permetterà di affrontare le prime gare e di cominciare a guadagnare qualche spicciolo essenziale per modificarla ed imboccare la strada per diventare un vero street racer.Questo Need for Speed Underground è il regno del tuning, l’arte di modificare la propria vettura per ottenerne non solo un aumento delle prestazioni ma, soprattutto, per trasformarle in stupendi modelli inediti che riscuotano consenso ed ammirazione.Esistono quindi due tipi di modifiche, prestazionali ed estetiche: le prime non offrono nulla di inedito (motore, turbo, riduzione di peso, chip, freni, gomme… tutto con licenza ufficiale dei più famosi produttori del settore), a parte il celeberrimo Nos, un gas in grado di fornire per breve tempo all’automobile un’incredibile accelerazione, una delle chiavi di volta per la vittoria nelle competizioni più avanzate.La messa a punto è tuttavia sacrificata rispetto al tuning vero e proprio e le opzioni a disposizione non si avvicinano nemmeno all’abbondanza delle componenti puramente estetiche: si parla della possibilità di scegliere tra decine e decine di cofani, cerchioni, paraurti, tubi di scarico, alettoni, minigonne (la parte bassa della fiancata), luci anteriori e posteriori, per non parlare di gadget irrinunciabili come il neon sotto la macchina o i vetri colorati…Per personalizzare al massimo la vettura sarà inoltre possibile applicare aerografie (fino a 4 strati di colore!) e decorazioni (praticamente adesivi pubblicitari delle principali case produttrici) sulla carrozzeria.Per sbloccare tutte queste migliorie, oltre che le nuove auto (ce ne sono una ventina, in totale), è necessario primeggiare nelle competizioni ed accumulare punti stile: con l’iniziale auto di serie avremo un basso punteggio, per incrementarlo sarà necessario vincere le varie sfide ed apportare i primi cambiamenti al proprio mezzo. Indipendentemente dal piazzamento, al termine di ogni competizione verremo giudicati per il nostro stile di guida con un punteggio che incrementa se ci dilettiamo in sbandate controllate o tagli attraverso scorciatoie e diminuiscono se causiamo incidenti: inoltre più il look della nostra auto è accattivante, maggiore sarà l’incremento di questi punti stile.Per accumulare denaro per l’acquisto di nuove parti, oltre che per proseguire nel gioco, sarà invece necessario arrivare primi: non c’è gloria per i secondi!

Guida spericolataSe auto e modifiche sono reali, lo stile di guida adottato dal gioco appare totalmente orientato verso l’arcade più puro, come tradizione della serie: il giocatore dovrà affrontare a velocità folli le varie sfide cittadine, destreggiandosi in mezzo al traffico ma senza quasi mai dover toccare il freno, se non quello a mano per compiere spettacolari (e remunerative in termini di punti stile) sbandate controllate.Le gare sono sempre molto accese ed incerte fino all’ultimo: all’essenzialità dei controlli fa da contraltare la necessità di una condotta di gara rasente la perfezione perché ogni minima incertezza può mettere in forse la vittoria finale mentre un frontale la comprometterà di certo, senza possibilità di recupero. La sfida è resa più complessa sia dalla difficoltà di dover correre in notturna, con conseguente calo della visibilità (problema a cui si ovvia memorizzando il percorso), sia, soprattutto, dal traffico cittadino, presente in maniera più o meno massiccia, ma sempre disposto sulla pista in modo da rappresentare un vero e proprio ostacolo: in questo modo le auto civili diventano delle vere e proprie mine vaganti e ci si trova spesso a pregare che non sbuchi nulla da quella curva cieca o dal viottolo laterale. Capiterà più volte di perdere una gara per un incidente assolutamente inevitabile, causato da un’auto sbucata all’improvviso, e questo rende le sfide piuttosto frustranti, specie nei livelli avanzati.La principale modalità di gioco è l’Underground che, come detto, simula il vostro ingresso nel mondo delle corse clandestine e la vostra scalata al successo: la trama, in realtà piuttosto superficiale, è tenuta insieme solo da brevi spezzoni animati che collegano i vari livelli. Le competizioni da affrontare sono le più disparate: Circuito e Sprint sono le classiche gare, spalmate in uno o più giri, Eliminazione è una variante che, al termine di ogni giro elimina il concorrente in ultima posizione e continua così fino a che non ne rimanga soltanto uno, Accelerazione mette a confronto l’accelerazione delle varie macchine su un percorso rettilineo, anche se disseminato di ostacoli, Sbandata, infine, richiede di prodursi in ardite evoluzioni per accumulare più punti stile di tutti; le gare a volte vanno affrontate singolarmente, altre sono raggruppate in un vero e proprio Torneo in cui vince chi ha accumulato più punti al termine di tutte le sfide.In alternativa potete dilettarvi nella classica Gara veloce, correndo magari per studiare la prossima pista oppure sfidando un amico in split-screen.

Frecce verdi e muri di luceGraficamente il primo impatto col gioco è più che positivo: le auto, fedele riproduzione delle controparti reali, sfrecciano a notevole velocità in mezzo alle strade illuminate da mille luci, neon, insegne, riflessi di ogni tipo: la metropoli di “Need for Speed Underground” è tirata a lucido e l’effetto risulta davvero spettacolare!Ben presto però appare chiaro che qualcosa non torna: i modelli delle auto sono discreti ma non impeccabili e non si danneggiano agli urti, quelli dei mezzi civili, invece, sono proprio orribili, dei veri e propri cubetti ambulanti. La fluidità del gioco, solitamente attestata sui 30fps, cala ulteriormente con sconcertante frequenza mentre la ricchezza stessa di luci, riflessi ed effetti di blur rende spesso e volentieri difficile riuscire a distinguere lo snodarsi del percorso, nonostante la vistosa cartellonistica stradale “alla Burnout” (ma questo è un difetto che si risolve una volta memorizzata la pista).Graficamente, quindi, non può certo dirsi che il titolo EA sfrutti la potenza delle due console maggiori! Per quanto riguarda l’XBox siamo molto lontani dai vari “Project Gothem Racing 2”, “Racing Evoluzione” o anche solo “Sega GT 2002”! Come al solito, dunque, la realizzazione di un titolo multiformato comporta un prodotto ottimizzato solo per la PS2, con buona pace per la potenza superiore della macchina Microsoft.Il titolo EA riprende da “Ridge Racer” l’idea di ambientare tutte le gare in un’unica cittadina, all’interno della quale si diramano, incrociano, sovrappongono i vari circuiti: questo comporta che, nonostante i tracciati siano abbastanza differenti e diversificati, con diverse scorciatoie da scoprire e sfruttare, alla fine la varietà ne risente ugualmente, visto che si è costretti ad affrontare più di un centinaio di competizioni in un ambiente sempre molto uniforme.Ottimo invece l’accompagnamento sonoro con pezzi dei Crystal Method, Mystikal, Rob Zombie, Rancid, Static-H e Petey Pablo, in puro stile “Fast & Furious”: molto validi anche gli effetti sonori, con un rombo differenziato per ogni vettura.L’assenza della modalità on-line, esclusiva della versione PS2, riduce ulteriormente la longevità di un prodotto ripetitivo e talvolta frustrante: l’unico stimolo ad andare avanti è dato dal desiderio di sbloccare tutti i potenziamenti disponibili. Se il tuning tuttavia non vi attrae particolarmente, forse è il caso che vi orientiate su di un altro titolo, specie considetrando che su Xbox le alternative non mancano di certo…

– E’ davvero esaltante poter modificare la propria auto!

– Ottima colonna sonora

– Vari difetti tecnici

– Sfide e ambientazione poco varie

– A tratti frustrante

– Assenza della modalità on-line

7.4

Come da tradizione della serie automobilistica EA, anche l’ultimo capitolo, questo Need for Speed Underground, si presenta come un buon titolo arcade, divertente e financo esaltante: la scelta di rimpiazzare le super car con normali auto da modificare per partecipare alle corse clandestine ridà un po’ di ossigeno ad un franchise fin troppo cristallizzato. Passerete molto tempo a personalizzare la vostra vettura con i numerosi gadget disponibili, tutti con licenza ufficiale e tutti sbloccabili unicamente vincendo le varie sfide e guidando in maniera spettacolare.

D’altronde ci sono anche dei difetti: un’esperienza di gioco non troppo profonda, molte imperfezioni tecniche, una certa ripetitività di fondo. Ma il principale è rappresentato senz’altro dalla mancata ottimizzazione la console Microsoft, come troppo spesso accade ai titoli multipiattaforma (pensate che quella per XBox è l’unica versione non localizzata in italiano!): pertanto l’unica ragione per acquistare il titolo, vista la concorrenza (PGR2, Racing Evoluzione…), è data dalla possibilità di modificare esteticamente le macchine, il cosiddetto tuning, che per un appassionato potrebbe rappresentare un valore aggiunto e far passare in secondo piano i problemi.

Voto Recensione di Need for Speed Underground - Recensione


7.4