Recensione

Moto GP 13

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a cura di FireZdragon

Gli anni d’oro del moto mondiale, quelli dove Valentino spopolava e faceva sventolare puntualmente il tricolore sul gradino più alto del podio sono solo un lontano ricordo. Nelle ultime edizioni del MOTO GP a farla da padrone sono sempre più spesso gli spagnoli, con Lorenzo, Marquez e Pedrosa a passarsi il testimone del vincitore su base regolare. Le cose, purtroppo per noi, non vanno meglio nella moto 2 e moto 3 dove ancora una volta la supremazia della Spagna è quantomai evidente.Se le soddisfazioni dalla pista, quella vera, faticano ad arrivare, il 2013 potrebbe essere l’anno buono per prendersi qualche rivincita, passando ovviamente da pad. Dopo aver strappato la licenza della MOTO GP a Capcom, che negli ultimi anni non era riuscita a produrre titoli di qualità altissima, Milestone approda con il titolo corsistico dedicato al motomondiale per la prima volta anche su PC: ora tocca a noi scrivere la storia.

Start your engineMoto GP 13 offre una schermata iniziale ricca di modalità, tutte molto classiche. Il capitolo di quest’anno ci permetterà di partecipare a gare rapide con settaggi casuali, scendere in pista per competere in un gran premio, vivere un intero campionato licenziato o tentare la scalata al successo attraverso la corposa e longeva modalità carriera.La creazione del nostro alter ego virtuale è veloce e poco ricercata; stabilito nome, numero ed eventuale nick si passerà dal colore della tuta alla scelta del casco e al proprio ritratto personale, da selezionare tra una manciata di fotografie che ritraggono proprio lo staff Milestone. Nel nostro caso abbiamo optato per Daniele Caso, nostro amico di lunga data e dalla corporatura sicuramente più simile a quella di un motociclista rispetto a tanti altri presenti. Peccato solo non poter importare dal proprio hard disk, o tramite webcam, la propria immagine, sarebbe stato sicuramente più coinvolgente. A questo punto ci verranno assegnati due preziosi collaboratori, che non solo ci aiuteranno a scalare le classifiche ma tenteranno in tutti i modi di garantirci i contratti migliori come wild card o piloti professionisti nei vari team disponibili.Dalla Moto 3, passando dalla Moto 2 fino alla Moto GP tutti i piloti, le livree e i marchi sono licenziati e curati nei minimi dettagli.Prima di prendere parte ad ogni gara è possibile modificare diverse opzioni come l’intelligenza artificiale avversaria o il numero di giri, da un minimo del 15% fino a poterle correre completamente. Sarà possibile anche decidere di saltare prove e qualifiche per disputare direttamente la sessione, ottenendo però un piazzamento in ultima fila che, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, rende praticamente impossibile il recupero delle prime posizioni.Purtroppo il vostro piazzamento iniziale non influirà sulla vostra notorietà, eppure una pole position dovrebbe comunque valere di più di un ultimo posto in griglia. Moto GP 13 infatti premierà esclusivamente il vostro piazzamento finale, ricompensandovi adeguatamente con punti esperienza e interesse da parte dei nuovi team. Per capire l’andamento della vostra stagione, oltre a buttare un occhio sempre sulla classifica, praticamente impossibile da scalare bazzicando nei team minori con le moto più lente, dovrete controllare regolarmente i quotidiani che troverete nel paddock e i vostri contatti su twitter, che con frequenza vi manderanno messaggi di stima e apprezzamento.Arrivate primi un paio di volte di fila e anche i piloti delle case maggiori, magari lo stesso Valentino Rossi, potrebbe mandarvi i suoi complimenti, cadete dalla moto e gli insulti non tarderanno ad arrivare.La carriera dopo le prime due stagioni di assestamento diventa piuttosto lineare, con team sempre più forti che tenteranno di ingaggiarvi e la vostra posizione nel moto mondiale che crescerà parallelamente ai vostri progressi in pista. Una buona modalità che, senza stravolgere le meccaniche, saprà tenervi impegnati per parecchie ore.

Luce verde!Milestone per Moto GP 13 ha voluto concentrare il focus principalmente sul pilota, sulla sua visione del moto mondiale e sulla guidabilità dei mostri a due ruote su cui saliremo. Insieme ai meccanici sarà possibile prima di ogni gara cercare l’assetto ideale modificando tantissimi parametri: sospensioni, manubrio, TCS, gomme, freni e marce saranno tutti adattabili alle nostre preferenze, agendo su ognuno di essi tramite un immediato sistema di regolazione, forse troppo semplicistico per i neofiti ma in grado di svolgere ugualmente bene il suo lavoro.Il sistema di guida, parte ovviamente fondamentale del gioco, è stato costruito in maniera sublime dando la possibilità di apprezzare il titolo anche ai neofiti, grazie ad un modello arcade con aiuti alla frenata prima delle curve e traiettorie preimpostate che rendono praticamente impossibile cadere durante gli scontri, fino ad arrivare, agendo sui diversi settaggi, ad un’incontrollabilità pericolosissima della moto, dove mettere anche solo una ruota sulla ghiaia significa morte certa. Interessante la possibilità di frenare in maniera distinta con anteriore e posteriore e l’aggiunta dei danni meccanici per sé e anche per l’intelligenza artificiale.Un titolo dal doppio volto quindi, che cerca si di accontentare una fetta di utenza amante di un modello di guida fedele e realistico, ma anche di abbracciare un pubblico molto più casual, senza per questo snaturare il prodotto.

Guai tecniciPurtroppo i problemi tecnici non mancano. Graficamente il gioco non ha carisma a sufficienza e i circuiti, sebbene riprodotti in maniera fedele per quanto riguarda telemetria e piazzamento dei dettagli scenici, non lasciano trasparire la minima atmosfera, anche a causa di un pubblico immobile ed edifici di contorno davvero di grossolana natura. Poco importa poi che le moto si sporchino di terra quando si sdraiano nella ghiaia o finiscono fuoristrada: vedere un bolide che ci sperona e si cappotta più volte senza perdere nemmeno la verniciatura rende il tutto veramente troppo irreale.E’ stato inserito quest’anno anche un sistema di replay, ormai standard a quanto pare nei giochi di guida, ma che tracina con sé diversi problemi. Una volta riavvolto l’ultimo pezzo di tracciato il nostro pilota perderà consistenza, mostrandoci gambe che entrano magicamente nell’asfalto o, peggio, piloti avversari capaci di passarci attraverso come nulla fosse. Anche le texture non fanno gridare al miracolo, maggior cura in questo campo era indispensabile. Scarsa persino la quantità di poligoni utilizzata per costruire le moto, difetto che si evidenzia soprattutto nella eccessiva squadratura degli pneumatici. Da segnalare invece positivamente l’aggiunto dell’amato Guido Meda nella telecronaca, anche qui però limitato al pre e post gara, con il solo rombo dei motori udibile durante le normali sessioni in pista.Non mancano ovviamente una buona quantità di inquadrature, a partire dalla classica dal cruscotto, che mette in rilievo però la qualsivoglia assenza di interazione con la pioggia dei motociclisti (niente goccioline o effetti sulla visiera), passando da quelle esterne fino ad arrivare alla nuova visuale dal casco che, dopo diversi minuti di pratica indispensabili per padroneggiarla, riesce indubbiamente a conquistare il giocatore.Ottimi infine gli effetti del bagnato sull’asfalto, con la pista che si asciuga gradualmente ad ogni passaggio dei piloti evidenziando le traiettorie migliori da seguire, per un colpo d’occhio davvero pregevole.

Let’s go onlineIl nostro livello non solo ci seguirà per tutta la carriera ma potrà anche essere esportato online, consentendoci ad ogni incremento di sbloccare nuove livree personalizzate per il casco, video o piloti aggiuntivi. Il multiplayer non è risultato particolarmente stabile e non era raro vedere gli altri giocatori in preda a pesanti momenti di LAG, dovuti, speriamo, ad una non proprio perfetta taratura dei server prima del lancio e all’esiguo numero di utenti connessi online.Il sistema ideato per il multigiocatore prevede gare singole con votazioni prima di ogni inizio per scegliere a maggioranza circuito e clima, mentre l’host potrà decidere in quale categoria gareggiare. Non manca nemmeno la modalità a schermo condiviso, con una ulteriore riduzione nel livello di dettagli ma senza evidenti problemi di rallentamento, per un framerate che si è mantenuto grossomodo stabile per tutta la nostra prova salvo alcuni rarissimi casi di lievi cali, ininfluenti comunque sul gameplay.

– Modello di guida adattabile a diversi tipi di utenza

– Carriera longeva

– Moto 2, Moto 3 e MotoGP licenziate

– Manca di atmosfera

– Motore grafico non all’altezza delle attuali produzioni

– Diversi problemi tecnici

7.0

Milestone riprende finalmente in mano il brand dopo il glorioso passato di SBK e lo fa mettendo un casco virtuale in testa al giocatore, nel tentativo di fargli vedere la MOTO GP dal punto di vista di un vero pilota. Purtroppo il tutto riesce a metà, con un’atmosfera nei box e paddock non esattamente esaltante e una qualità scenica di circuiti e coreografie appena sufficiente. I puristi potranno comunque godersi una buona flessibilità nel sistema di guida e una carriera in grado di tenerli impegnati per diverse ore.

Voto Recensione di Moto GP 13 - Recensione


7