Recensione

Mario and Luigi Paper Jam Bros.

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Già durante lo scorso E3, quando lo provai per mano all’indomani dell’annuncio ufficiale, Mario & Luigi Paper Jam Bros. suscitò impressioni assai positive, grazie soprattutto a soluzioni di gameplay fresche ed a meccaniche che sembravano unire il meglio delle sue serie da cui prendeva spunto.Fast forward fino al prossimo quattro dicembre, quando potrete vestire tutti i panni di due Mario al prezzo di uno, meglio se su New Nintendo 3DS, vista la buona implementazione degli Amiibo e l’ottima qualità della funzione stereoscopica.Ma non bruciamo le tappe: c’è tanto da dire sull’ultima fatica AlphaDream prima di giungere alle conclusioni tecniche.

Tutta colpa di LuigiOrmai sembra un refrain stucchevole, dal quale Nintendo si è astenuta solamente durante il 2013, dedicando l’anno al fratello verde di Mario e sollevandolo da responsabilità assortite: dopo Bowser, quando succede qualcosa di catastrofico nel regno dei funghi, il pensiero corre subito a Luigi, che con la sua goffaggine, si rivela sempre un pericolo ambulante tanto per la stabilità del regno quanto per la sicurezza dei suoi abitanti, con buona pace di quell’altro attaccabrighe di Donkey Kong.Anche stavolta, l’idraulico verde, in compagnia di Toad, va a ficcare il naso dove non dovrebbe, in un archivio polveroso del castello della principessa Peach, dove è custodito un libro popolato di tutti gli abitanti del regno dei Funghi in versione cartacea: basta un ruzzolone per vederli erompere tutti fuori dalle pagine, andando a sovrappopolare il reame e creando situazioni buffe ed impreviste, che culminano nel continuo scambio di epiteti tra i due Bowser.Oltre alle implicazioni positive di quest’accadimento (due Mario sono meglio di uno, così come due principesse), ci sono da considerare anche quelle negative, come la contemporanea presenza di una doppia versione di tutti gli antagonisti, da Kamek a Bowser jr., passando per un esercito sterminato di Goomba e Koopa, tutti intenzionati a far loro il potere.Passano allora solo pochi minuti di smarrimento, quelli necessari a fare un quadro della situazione, che Bowser e la sua controparte cartacea rapiscono le due Peach, portando nel contempo un esercito di sottoposti a muoversi contro i nostri due fratelli baffuti e il loro nuovo compagno di viaggio, Mario di carta.Anche per merito di un eccellente (come da abitudine, ormai) lavoro di traduzione in italiano, ogni dialogo strappa un sorriso, con siparietti assai divertenti che condurranno alla conclusione delle vicende in un tripudio di battute e situazioni ilari.Se mai un titolo con protagonista Mario si è distinto per un intreccio che esulasse dal solito rapimento, allora è questo: i dialoghi di Mario & Luigi: Paper Jam Bros. se li godranno soprattutto i più giovani, ma anche i vecchi lupi di mare avranno di che sghignazzare.

Nuove soluzioniQuando, tra una scenetta e l’altra, si tratta di impugnare la console e giocare, l’ultima fatica AlphaDream si destreggia bene tra un sentiero già battuto e una serie di idee fresche, importate dalla serie dei Paper Mario, che arricchiscono il gameplay e fanno di Mario& Luigi Paper Jam Bros.. uno dei migliori esponenti della serie.Se il sistema di combattimento rimane immutato rispetto al recente passato, con la riuscita commistione di elementi in tempo reale e scontri turn based, la possibilità di effettuare potentissimi attacchi Trio, con la cooperazione del Mario cartaceo, apre ad un ulteriore approfondimento strategico, visto che questi ultimi, utilissimi negli scontri contro i boss, consumano parecchi punti azione e richiedono un tempismo sopra la media per ottenere un “fantastico” nella valutazione finale del colpo.Il doversi portare dietro tre personaggi, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non causa invece alcun problema in fase di controllo, visto che i tasti frontali sono deputati ognuno ad uno dei tre membri del party, con il quarto (X) utile per farli saltare in contemporanea e per caricare la corsa, che risulterà utilissima in tutte le sezioni in cui saremo chiamati ad acchiappare uno dei Toad in fuga o quel birbante di Ruboniglio.A proposito dei Toad: raccattare tutti i funghetti cartacei sparsi per il reame (e spesso nascosti nei luoghi più impensabili) non è utile solo ai fini della progressione delle missioni principali di gioco, ma anche per assicurarsi sufficiente forza lavoro per combattere, all’interno di arene apposite, contro i Modelloni (l’unica traduzione che mi ha fatto un po’ storcere il naso, rispetto all’originale “papercraft”), ovvero enormi rifacimenti dei personaggi di gioco che nemmeno durante il carnevale di Viareggio.Raccattando manodopera in giro per il Regno dei Funghi, ci si assicura di avere sempre braccia sufficienti per combattere dove necessario, con Toadette a fare da supervisore: gli scontri, pur elementari nel loro svolgimento, sono utili a spezzare il ritmo di gioco e ad offrire un simpatico diversivo durante l’avanzamento della campagna, proprio come le missioni autoconclusive che possono essere attivate lungo la strada, che, grossomodo, offrono varianti del nascondino e dell’acchiapparello in versione digitale.Nonostante l’ampiezza delle mappe non sia uno dei punti forti della produzione, l’esplorazione è incoraggiata dalla presenza di easter egg, oggetti nascosti e zone in cui solamente Paper Mario può intrufolarsi, sfruttando la sua silhouette, così da offrire, ai completisti, un motivo per tornare sui propri passi ed allungare ulteriormente un’esperienza di gioco da almeno una trentina di ore nel suo complesso.A tutto questo si aggiunge un sistema di achievement interno al gioco, che premia con delle monete speciali i giocatori più abili, una serie di puzzle ambientali (comunque abbastanza elementari) e, soprattutto, l’accresciuta varietà di nemici affrontabili, che metterà alla prova anche i veterani della saga: se uscire vincitori da uno scontro rappresenta un obiettivo alla portata di tutti, rintuzzare gli attacchi nemici con il giusto tempismo ed imparare i tempi di reazione di ognuno degli avversari richiederà tempo e spirito di osservazione.Chi scrive, ad esempio, pur avendo portato a termine il gioco senza alcun problema, ha incontrato non pochi problemi nel contrattaccare, martello alla mano, quando si è trovato di fronte alla variante cartacea dei comuni Goomba.

Rassicurante familiaritàPassando all’analisi tecnica, il titolo AlphaDream svolge il suo compito senza sbavature ma, al contempo, senza impressionare più di tanto, ammesso che sia ancora possibile farlo su un hardware vecchio di cinque anni e che, già all’uscita, non era esattamente il meglio che la tecnologia poteva offrire: i modelli dei personaggi e la ricostruzione del Regno dei Funghi sono colorati e assai gentili con gli occhi del giocatore, soprattutto quello meno smaliziato, ma non rappresentano un passo avanti sostanziale rispetto al capitolo precedente, uscito oltre due anni fa.Riesce invece a stupire la colonna sonora, i cui arrangiamenti inediti dei pezzi storici della saga di Mario coccolano le orecchie dell’utente, facendolo sentire “a casa”, con una sensazione che solamente chi ha costruito un reame immaginario come quello di Mario e compagnia può evocare.La parte più interessante del pacchetto, piuttosto, è quella riservata ai possessori di New Nintendo 3DS, che potranno godere di extra e features finalmente utili: la possibilità di rimpinzare la barra della salute e quella dei punti azione alla pressione dei due dorsali extra è benvenuta, e consente di non interrompere il gioco ricorrendo al menu, così come l’implementazione del C Stick per la navigazione della mappa di gioco, visualizzata sullo schermo inferiore.La più significativa, comunque, è la compatibilità nativa con gli Amiibo: tutti i personaggi che appaiono su schermo sono utilizzabili (da Mario a Luigi, passando per Bowser e Toad) e servono a sbloccare un vero e proprio mazzo di carte, da utilizzare in battaglia.Ce ne sono ventitré per ogni Amiibo, e gli effetti variano dal potenziamento a singolo uso alla possibilità di attaccare più nemici contemporaneamente: l’idea è buona, ma la necessità di dover avvicinare ogni volta la statuina alla console per sbloccare un effetto randomico ne limita l’utilizzo, soprattutto per quanti sfruttino 3DS in movimento piuttosto che nella comodità delle mura domestiche.

– Giocabile a più livelli

– Il meglio di due serie in un solo gioco

– Più profondo e più vario dei predecessori

– Vi strapperà più di un sorriso

– Mediamente molto (troppo?) facile

– Se non vi sono piaciuti gli altri titoli della serie, difficilmente vi farà cambiare idea

8.5

Alla fine dei conti, Mario & Luigi Paper Jam Bros. è riuscito a divertirmi più del precedente Dream Team Bros., e, soprattutto più di Paper Mario Sticker Star, probabilmente grazie all’intelligente mescolanza tra i due sottogeneri di riferimento, che, pur non inventando nulla di radicalmente nuovo, consente di pescare gli elementi più riusciti da ognuna delle due serie RPG di Nintendo.

Non era facile, sul finire del ciclo vitale di una console straordinaria come 3DS, ideare un prodotto che riuscisse ancora a divertire e a proporre qualcosa di familiare senza sapere troppo di già visto: la grande N e AlphaDream ci sono riusciti, e il risultato è il titolo di punta della line up natalizia di 3DS, un acquisto trasversale, consigliato tanto ai giovani fan di Mario e soci quanto a chi è cresciuto a pane e baffi.

Voto Recensione di Mario and Luigi Paper Jam Bros. - Recensione


8.5