Kingsman: Secret Service

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a cura di Redazione SpazioGames

Un film di: Matthew Vaughn. 
Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman 
Cast: Colin Firth, Michael Caine, Samuel L. Jackson, Taron Egerton, Mark Hamill, Mark Strong, Jack Davenport, Sofia Boutella, Sophie Cookson 
Genere: Thriller, Azione, Avventura – Stati Uniti (2015) Durata: 129min. 
Produzione: Twentieth Century Fox Film Corporation, Marv Films, TSG Entertainment. Distribuzione: 20th Century Fox
Valutazione:  

L’agente segreto Harry Hart inserisce nel programma di formazione il giovane Eggsy, un ragazzo rude ma di grandi potenzialità, figlio di un suo amico morto anni prima durante una missione. Insieme dovranno impedire al geniale Richard Valentine di portare a termine il suo folle compito di “salvare” il mondo
In principio fu Kick-Ass. Rileggendo in modo ironico e sagace il mondo del fumetto americano, il regista Matthew Vaughn ha impresso nella storia del cinema pop un modo nuovo per guardare al cinema super-hero, scardinando e reinterpretando un genere che, al giorno d’oggi, ha sempre più necessità di reinventarsi, in vista di un settore oramai sull’orlo della saturazione. Non contento di quanto fatto con la sua pellicola del 2010, a distanza di cinque anni Vaughn ci riprova e decide di compiere un’operazione analoga con il genere spy-story, servendosi questa volta di una nuova mini-serie a fumetti firmata da Mark Millar (lo stesso autore da cui ha tratto Kick Ass), ma che questa volta strizza l’occhio ai vari James Bond e compagnia bella. Parliamo, infatti, di Kingsman: Secret Service.

La storia sottesa a Kingsman è il più tradizionale dei viaggi dell’eroe: un giovane scapestrato e ribelle, ma con eccellenti potenzialità (Taron Egerton), viene preso sotto l’ala protettiva di un mentore, un agente segreto appartenente alla misteriosa organizzazione dei “sarti” Kingsman (Colin Firth), il quale ha il compito di formarlo e addestrarlo in vista dello scontro finale con il villain di turno (Samuel L. Jackson), che – come da tradizione – è uno psicopatico, con in mente il più brutale e diabolico dei piani.

Tinteggiato di colori squisitamente pop e impregnato di battute al limite del politically correct e del surrealismo, Kingsman: Secret Service conferma le (buone) intenzioni di Vaughn di “svecchiare” e dare nuova linfa vitale ad un genere che, a parte qualche rara eccezione – gli ultimi Bond e La Talpa di Tomas Alfredson – ha vissuto i suoi fasti principalmente in decadi passate. E non è un caso che per l’occasione, quasi a voler crearne un continuum ma al tempo stesso una frattura con la tradizione, Vaughn si serva proprio di attori impeccabilmente british e già noti al genere spy, quali Colin Firth (La Talpa, appunto) e Michael Caine (indimenticabile il suo ruolo nei panni della spia Harry Palmer, nato dalla penna di Len Deighton, interpretato per anni dal noto attore britannico in diverse pellicole, a partire da Ipcress di Sidney J. Furie). Interpreti, Firth e Caine, cui si contrappone la doppietta perfetta di protagonisti in da ghetto, Eggsy (Egerton) e Valentine (Jackson), caricaturizzati al limite dell’eccesso e i cui tratti sono più vicini alla cultura fumettara americana, per enfatizzare e creare un dinamico e insolito dualismo.

In un turbinio di citazioni volutamente irriverenti – da My fair lady a Planet Terror, passando per Unbreakable – Il predestinato di M. Night Shyamalan, in cui lo stesso Jackson interpretava lo strano ruolo del villian/not villian – la pellicola di Vaughn è un continuo rollercoster, in cui la macchina da presa – grazie ai particolari tagli delle inquadrature – ricrea situazioni visive simili a quelle di un fumetto d’annata, ma con il ritmo tipico delle spy-story. Con una fotografia volutamente al limite della saturazione cromatica, Kingsman imprime alle situazioni narrate un brillante livello di iper-realismo, ancora una volta tipico da fumetto, ma anche del genere spy-story, con oggetti di uso comune (da ombrelli a penne) trasformati in armi letali.

Se l’unico limite della pellicola di Vaughn risiede nella sua eccessiva lunghezza e da una trama abbondantemente diluita, Kingsman: Secret Service si rivela un’interessante boccata d’aria fresca, mixando tra loro e senza remore due generi (il movie super-hero e la spy-story) che da sempre hanno avuto punti di tangenza (una spia, alla fine, altro non è che una versione “normalizzata” di un super-eroe!), ma che forse nessuno aveva mai avuto il coraggio di contaminare. Ma per questo, fortunatamente, c’è il buon vecchio Vaughn.