Anteprima

Harry Potter e il Principe Mezzosangue

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a cura di Krauron

Con il penultimo libro della Rowling, si cerca da una parte di chiarire alcuni interrogativi lasciati in sospeso dopo gli accadimenti dei precedenti, ma dall’altra emergono ancor di più dilemmi che sembravano ormai archiviati.E’ il libro della piena consapevolezza della forza del male, quello in cui parecchie cose vanno storte e sembra che oramai ogni cosa sia perduta.Anche i colpi di scena sono decisamente drammatici e questo climax ascendente raggiungerà pieno culmine solo nell’ultima parte, per poi risolversi progressivamente nell’ultimo libro.E’ forse una delle opere più riuscita tra le sette della serie, nonché una delle più apprezzate dalla stessa scrittrice (“il libro fa quel che volevo che facesse”-Rowling).Dal punto di vista ludico, il gioco segue la scia di quei tie-in riusciti ma non troppo, perfetti per i fans, spesso da lasciare sullo scaffale per i veri hardocore gamers. Eppure salvo ulteriori rinvii (il gioco uscirà la prossima estate), le cose potrebbero andare diversamente…

Mezzosangue vuol dire doppio divertimento?Che questo episodio ricalchi una sorta di impronta dark esponenzialmente emersa con il succedersi dei libri, lo si nota fin dalle prime battute del gioco.Il clima baldanzoso e gioioso di un tempo è stato sostituito da un’aria cupa e tetra, sintomo di un pericolo incombente.Tutto questo in termini di gameplay significa maggiore attenzione per situazioni pericolose ed avvincenti. In particolar modo, a detta degli sviluppatori è stata posta molta cura in tre elementi chiave. Il primo concerne gli immancabili duelli a colpi di magie. Stavolta si fa sul serio, niente roba da poppanti. Ogni colpo “sparato” dalle bacchette sembra far danni peggio di un qualsiasi proiettile, con una fisica che supporterebbe reggere un’attenta deflagrazione insita nei combattimenti. Non solo. Un ottimo lavoro pare esser presente nelle animazioni dei personaggi: per evitare di essere colpito, Harry ad esempio muoverà in maniera sempre diversa il busto e il capo. Oppure se colpito ruzzolerà al suolo con una forza direttamente proporzionale al danno subito.Il secondo fattore invece riguarda le pozioni. Ora verrà posta più attenzione alla loro creazione, all’uso e soprattutto alla loro efficacia. Sotto l’occhio vigile del professor Slughorn, dovrete inserire i giusti elementi nelle quantità richieste senza alcun errore di sorta.

A scuola di magiaLast but not least, preparatevi ad affrontare spericolati incontri di Quidditch. Il senso della velocità sulle vostre scope magiche sembra essere reso con estrema efficacia, così come una sorta di atmosfera da stadio che impernierà ogni match. Anche lo stesso “tozzare” con un vostro avversario è riprodotto niente male. Ulteriori novità non da meno, che sicuramente verranno apprezzate da ogni tipo di sostenitore del maghetto occhialuto riguardano la possibilità di girovagare per Hogwarts liberamente, in pieno stile free roaming, e di poter accedere a quasi la totalità delle location, inclusa la grotta Horcrux, decisamente importante per più di un fattore. Questo ci porta a pensare a numerose attività da intraprendere, che potrebbero superare una linearità di fondo insita nella serie e, allo stesso tempo, favorire la longevità con magari qualche ora di gioco in più del solitoAnnunciate poi le lezioni, probabilmente riproposte ancora in salsa di minigiochi, così come le “romanticherie” di Ron, che serve a sottolineare come in ogni ambito si respiri un’aria ben diversa dallo scorso clima fanciullesco. Tecnicamente parlando sembra che non ci si possa lamentare dei modelli poligonali dei personaggi, praticamente identici alla controparte reale, e ad una colonna sonora che assume toni epici e maestosi, adattandosi ad ambientazioni e scelte cromatiche più “dark” di quanto visto in precedenza.

Considerazioni finali

Harry Potter e il Principe Mezzosangue ha tutte le carte in regola per divertire i più piccini e, in linea generale, ogni appassionato della saga, con tanti accorgimenti che potrebbero fare la differenza.

Se mirasse a qualcosa di più di una semplice trasposizione interattiva del film (forte di parecchi mesi in più di lavoro), forse riuscirebbe a guadagnarsi la considerazione anche dei semplici fan degli action game, ma per chiarire questo e altri misteri non resta che attendere il prossimo anno, sperando che la magia si compia.