Fuori dai Denti - New 3DS

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Nintendo è in forte crisi.
Lontano dai dati finanziari dei trimestri, dagli introiti generati da hardware e software, e distante anni luce dalle logiche aziendali dove i bilanci vengono prima di ogni altra buona intenzione, l’azienda di Kyoto sembra davvero essere in piena confusione. A cavallo tra eccessiva prudenza e terrore assoluto di sganciarsi dalle proprie sicurezze, Nintendo fa una di quelle mosse che l’utenza – anche quella più fedele – ha serie difficoltà ad accettare: quel New 3DS spacciato per il nuovo modello di una vecchia macchina, che ha però tutti i tratti distintivi di una nuova console.
Ibridi 2.0
Che Nintendo avesse qualche problema nella comunicazione si era già capito durante il confusionario annuncio di Wii U, presentato al pubblico nel modo meno consono possibile. Ci sono stati momenti in cui non si capiva cose fosse, altri in cui non si era in grado di comprendere se il pezzo da novanta fosse il GamePad o quella scatolina che si nascondeva timidamente nelle retrovie, e tuttora continua a protrarsi quel periodo in cui i casual avvicinatisi a Wii non sanno se quel “U” sia sinonimo di nuovo accessorio o meno. Perlomeno, in quel caso, si trattava in effetti di una console nuova di pacca, di una nuova generazione che, a parte per il nome, rappresentava una netta diversificazione rispetto al modo di intendere il videogioco attraverso dei sensori di movimento. New 3DS è invece frutto di una strategia francamente incomprensibile e controproducente, perché mette con le spalle al muro gli utenti e rappresenta un tentativo invasivo di proporre un’ibridazione che dà uno schiaffo in faccia a chi possiede già un 3DS. Le paure di un modello più performante che potesse risolvere i grossolani errori di progettazione iniziali, si sono infine tramutati in realtà, ed ecco che persino chi ha comprato quel terribile accrocco antiestetico del Circle Pad Pro, si trova in una posizione di rabbia ben più che giustificata. Nintendo, con questa mossa, pare quasi un’azienda a cui non importa nulla di chi ha supportato fiduciosamente le proprie idee fin dal lancio, ribadendo l’assoluto disinteresse nel venire incontro a chi ha fatto in modo di rendere meno amare delle prese di posizione arretrate, esageratamente conservative e decisamente poco lungimiranti. Se fosse a tutti gli effetti l’ennesima e innocua revisione, si potrebbe chiudere un occhio di fronte a un trend che non ha mai convinto, ma che ha dato sempre ragione all’azienda giapponese; in questo modo, invece, c’è la volontà di tagliare fuori chi possiede già un 3DS, obbligando tutti implicitamente a passare alla versione “New”. Il motivo è presto detto: il New 3DS avrà dei giochi in esclusiva a cui i vecchi acquirenti non potranno mai giocare, e questo perché l’upgrade è stato effettuato anche su componenti che garantiranno maggiore velocità e potenza.
Perché ci fate questo?
Parliamoci chiaro: New 3DS sembra certamente un’ottima console e ha tutte le carte in regola per sfondare sia in terra natia, sia nelle altre parti del mondo, perché risolve in effetti (quasi) tutto ciò che non andava. Il problema è che risulta essere una di quelle soluzioni intermedie che non accontentano e fanno uno sgarbo ai primi arrivati. C’è un secondo stick analogico, è vero, ma è minuscolo ed è inserito forzatamente in un corpo per cui quell’estetica è inadatta; e la stessa cosa vale per i due tasti dorsali aggiuntivi, sistemati accanto a quelli esistenti e scomodi da raggiungere senza premere inavvertitamente tutto insieme. La memoria è migliorata, la durata della batteria anche, e c’è pure un alloggiamento per le Mini-SD (potrete gestire i vostri file collegando la scheda al PC, sì). Ma come saprete già, nonostante i primi rumor affermassero il contrario, è arrivato anche lo smacco finale rappresentato dal region-lock, che ha deluso ulteriormente gli ultimi e incrollabili entusiasti. Ci si chiede a questo punto perché mai ci sia stata tanta ritrosia nel creare una nuova console con tutte le accortezze del caso. Non era forse più rispettoso attendere un altro po’ e lanciare alla grande una nuova macchina che non fosse legata a una vecchia scocca divenuta ormai inadatta e antiquata? Ma soprattutto, Nintendo si aspettava davvero che si accettasse di buon grado l’esclusività di alcuni titoli su New 3DS a discapito dell’hardware attuale? Xenoblade Chronicles è uno dei più importanti titoli per Wii e al contempo uno tra i più altisonanti RPG degli ultimi anni: ve lo siete persi e volete giocarlo? Compratevi il New 3DS; tutti gli altri, al massimo, possono solo farsi intorcinare le budella. Ma c’è di più, perché il rischio più grosso è che gradualmente le produzioni si possano spostare tutte verso questa nuova console, abbandonando gradualmente i vecchi modelli base. Ovviamente, non è uno di quegli scenari che si potrebbero presentare nell’immediato, per il semplice fatto che la base installata è molto alta; tuttavia, le intenzioni di Nintendo sembrano davvero chiare. Ricordate la clamorosa ondata di indignazione che sollevarono gli utenti di tutto il mondo quando arrivarono i primi DLC? Bene, tuttora continuiamo a lamentarci di questa orribile moda incolpando i publisher, quando i veri responsabili di tutto siamo stati proprio noi, ossia gli unici che hanno fatto in modo che proliferassero incontrollatamente grazie ad acquisti fatti con l’istinto e mai col cervello. Sappiamo tutti cosa sono – spesso ma non sempre – i DLC: contenuti rimossi da un gioco per essere venduti separatamente. In poche parole, uno dei metodi più biechi per far pagare un gioco quasi il doppio.Dopo aver subìto lo sdoganamento dei DLC sui software, non si fa fatica a immaginare il New 3DS come un primo tentativo di fare la stessa cosa con un hardware: ci sono delle mancanze? Perfetto, ve le aggiungiamo dopo, e se non ci comprate la console, non vi facciamo giocare ai titoli nuovi.

Il consumatore finale non può più rimanere senza il conforto della chiarezza. New 3DS è il chiaro esempio di come mandare in completa confusione gli utenti, che cominciano a rimanere perplessi di fronte a una macchina che è sia un nuovo modello aggiornato, sia una nuova console. I contorni tra le nuove realtà di questa industria e gli scherzi di cattivo gusto si stanno facendo sempre più sfumati, ma se da una parte c’è un pubblico che è stanco di ingoiare rospi, dall’altra c’è un’azienda che sta passando un momento davvero delicatissimo. Nintendo, in questo modo, rischia grosso anche con gli aficionados. In attesa di ulteriori informazioni e spiegazioni su questa controversa decisione, non si può fare a meno di esprimere dei grossi dubbi sulla nuova strategia dell’azienda.