Anteprima

Crysis 3

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a cura di Mugo

Londra – Gli inglesi lo chiamano “wow factor”, è la capacità di creare stupore, di abbagliare, di strigliare l’attenzione con qualcosa di spettacolare. Nel corso dello showcase organizzato da Electronic Arts nella capitale britannica per mostrarci alcuni dei suoi titoli in dirittura d’arrivo, il “wow factor” ha avuto un nome ben preciso: Crysis 3. Certo, si può forse dire che il confronto con gli altri titoli presenti fosse, dal punto di vista tecnico, decisamente impari, un po’ come paragonare un’elaborata costruzione culinaria con un po’ di basilico tritato, ma non si può togliere all’opera di Crytek la capacità di catturare gli occhi dei giocatori grazie ad una realizzazione tecnica alla quale è difficile trovare dei degni avversari. Ci siamo seduti davanti allo schermo, abbiamo impugnato mouse e tastiera, e ci siamo immersi in una New York come mai l’avevamo vista. Questo è il nostro resoconto, tenendo ben presente che il breve tempo a nostra disposizione ci ha permesso soltanto di sfiorare la superficie dell’esperienza ludica proposta da Crysis 3

L’uomo invisibile 
L’obiettivo della nostra missione è tutto sommato semplice, si tratta di raggiungere determinati punti della mappa, magari senza dare troppo nell’occhio. Il mezzo principale che ci viene messo a disposizione è una vecchia conoscenza, la nostra tuta, un ritrovato della tecnica che ci permette di diventare invisibili per un certo lasso di tempo e superare così indisturbati i nemici di pattuglia. Una delle novità di questo terzo capitolo consta nelle nuove possibilità offensive proposte durante l’invisibilità: “L’aggiunta dell’arco è giustificata da diverse ragioni”, ci ha detto Rasmus Højengaard, Director, “la prima è un’ambientazione che mette il giocatore nella posizione del cacciatore e l’arco è forse l’arma che riesce meglio a dare quella sensazione, in secondo luogo si trattava di aggiungere nuovi elementi di gameplay allo stealth, visto che ora è possibile scoccare frecce rimanendo invisibili a differenza di quanto succedeva in Crysis 2, nel quale le fasi stealth erano limitate ai movimenti”. Durante la nostra prova non abbiamo potuto fare a meno di constatare la veridicità di quanto ci ha spiegato lo sviluppatore nord europeo, l’arco è veramente un’arma carica di simbologia, capace di cambiare completamente il clima dell’azione mettendo il giocatore nella posizione del cacciatore. Di più, si tratta anche di un oggetto versatile, grazie ai diversi tipi di frecce che si possono equipaggiare in maniera da affrontare al meglio ogni situazione: proiettili standard saranno l’ideale per avere ragione di un nemico isolato senza fare troppo rumore, frecce esplosive sapranno dire la loro in presenza di torrette meccaniche (a patto di non volerle hackerare per rivoltarle contro i nemici), mentre per gruppi di nemici più numerosi, ed a contatto con l’acqua, le munizioni elettrificate potranno incapacitare i nostri avversari permettendo una serie di spettacolari e letali uccisioni corpo a corpo. Ma non c’è solo l’arco, ovviamente, abbiamo potuto solo sfiorare l’arsenale di Crysis 3, ma già dalla nostra breve prova abbiamo visto diversi tipi di fucili d’assalto, pistole, fucili a pompa e tutto quanto ci si aspetta da uno sparatutto. Non solo, perché abbiamo anche intravisto un sistema di perk e diversi set di abilità per la tuta, una scelta che sembra diretta a sposarsi con l’esigenza di soddisfare ogni tipo di stile di gioco. 
La grande mela, anno 2047 
Come già sappiamo, gli eventi di Crysis 3 sono ambientati a New York nell’anno 2047. La città statunitense è al di sotto di una speciale cupola che ha permesso lo svilupparsi di un microclima tipicamente tropicale e, anche se non saranno solo questi ambienti a caratterizzare il titolo Crytek, la nostra demo ha preso il via proprio in una specie di palude, caratterizzata da una curata fusione tra elementi umani e di origine naturale. Ci sono le costruzioni, dunque, ma queste sono diroccate e travolte dalla forza degli elementi, una forza capace di disegnare nuovi percorsi ed occluderne altri, per un level design di grande qualità. Per la maggior parte del tempo ci si muove sul piano orizzontale, certo, ma è quello verticale a creare le situazioni più interessanti e complesse, grazie a planimetrie indovinate e continui passaggi di livelli, il tutto con la sensazione di una maggiore difficoltà rispetto al passato.Crysis 3 è molto meno guidato del predecessore, e soprattutto premia i giocatori che studiano la loro strategia prima di passare all’azione. Diciamo che se trovi un approccio di buon livello potrai superare le sfide con facilità, altrimenti si può sempre lanciarsi nella mischia e fare diversi tentativi. Direi che Crysis 3 è il successore spirituale di Crysis, anche se dal punto di vista narrativo ovviamente la storia si sviluppa dagli eventi raccontati nel secondo capitolo. Una volta era normale rigiocare i livelli dei videogiochi più volte, avevi un numero limitato di vite ed una volta finite ti toccava ricominciare da capo, oggi invece pare che non sia più una possibilità presa in considerazione. Ecco, Crysis 3 si posiziona a metà tra queste due visioni cercando di premiare l’abilità dei giocatori“. 
L’acqua e le piante 
Difficile non rimanere colpiti dalla qualità tecnica di Crysis 3, non diciamo nulla di nuovo, dunque, se sottolineamo come l’opera di Crytek abbia tutte le carte in regola per diventare il nuovo punto di riferimento, il nuovo avversario da battere.Noi abbiamo messo le mani sulla versione PC, ma sappiamo che in molti vorrebbero sapere qualcosa di più sulla conversione per Xbox 360 e PlayStation 3, a precisa domanda così ci ha risposto Rasmus Højengaard: “La conversione per console è stata senza dubbio una sfida. Già Crysis 2 era vicino al massimo che si può ottenere dalle console sul mercato, ma con Crysis 3 pensiamo di essere riusciti ad ottenere qualcosa in più. Detto questo, il divario tra console e PC è immenso, veramente imponente, pensa che se metti tutti i dettagli al massimo su PC sarà difficile ottenere un framerate decente anche sulle macchine più performati, questo perché noi creiamo i nostri giochi pensando anche al futuro. Un’ultima cosa, certo l’impatto grafico è dato dai miglioramenti più classici, ma per questo capitolo uno dei veri punti forti è la ricchezza delle ambientazioni ed il numero di elementi a schermo”
Insomma, aspettiamoci di veder spremute al massimo le macchine Microsoft e Sony, con un occhio gettato alla prossima generazione: “I computer sono differenti dal 2005, quando si usava una sola CPU, ora sono molto più personalizzabili e per le console sarà difficile competere con questa scalabilità. Penso che, oltre che sul fronte grafico, la battaglia si svolgerà anche su quello di tutte le funzionalità parallele che i produttori saranno in grado di introdurre nelle loro macchine”.  

– Tecnicamente impressionante

– Ottimo level design

– Sistema di combattimento profondo e diversificato

Siamo stati a contatto con Crysis 3 per un tempo che non ci ha permesso che di sfiorarne la superficie, intravedendone la qualità e la complessità. Dal punto di vista tecnico siamo allo stato dell’arte, ma non dimentichiamo un level design molto curato ed un gameplay che è parso vario e adatto a più tipi di giocatore. L’uscita del titolo Crytek è ormai dietro l’angolo, continuate a seguirci per scoprire tutte le novità!