Recensione

Battlefield : Bad Company

Avatar

a cura di Zephiro

Era nell’aria. Sulla bocca di tutti, ma nessuno osava dirlo, né pensarlo. Tutti si chiedevano impazienti quale potesse essere il rivale per sua maestà Call of Duty. Sia chiaro, non perchè il capolavoro targato Infinity Ward oramai non dia più stimoli o risulti essere obsoleto o meno appagante di un tempo, ma semplicemente perché con il nuovo che avanza è scontato attendere qualcosa in più. Ed è in mezzo a questo clima generale di egemonia e sfiducia che il colosso EA si appresta a calare il suo asso nella manica sul tavolo affollato ed ambito degli sparatutto. E’ bene dirlo da subito, il Re è il re, e non si sposta dal suo trono conquistato meritatamente grazie ad una struttura online innovativa e profonda ed un feeling quasi istintivo con l’ambiente di gioco; detto questo prepariamoci ad accogliere a braccia aperte il titolo sviluppato da Dice, perchè, mai come ora, al fianco del Re, finalmente, siede una degna Regina.

Welcome to Bad CompanyPer la prima volta nella storia del franchise è stata data la giusta importanza al single player, introducendo una Campagna che ci farà ripercorrere le vicende del soldato Preston Marlowe. Ben presto, infatti, saremo introdotti alla B-Company, una squadra di soldati che accoglie come un Purgatorio bellico, i membri più caldi ed esagitati del panorama militare, in attesa di guadagnarsi il loro Paradiso personale. I nostri compagni di avventura si distingueranno immediatamente per le loro caratteristiche sui generis: Il Sergente che ricorda un po’ il dylandoghiano Ispettore Bloch, sempre ligio al dovere ed in perenne attesa della pensione (nel nostro caso della licenza), Sweetwater che incarna il prototipo del cervellone strampalato che alterna momenti di blackout totali, ed infine Haggard che rappresenta il collante carismatico del gruppo, pronto a tuffarsi a capofitto nelle situazioni più rischiose ed uscirne sempre con qualche battuta. Sebbene non rappresentino una novità vera e propria, le vicende narrate in Battlefield, grazie anche al carisma dei protagonisti, scorrono piacevolmente lungo l’articolarsi della trama. Anche in questo campo B-Company riesce a distinguersi dagli altri, buttando all’aria tutti i propositi patriottici ed eroici sbandierati dai protagonisti della stragrande maggioranza dei giochi. Dopo le fasi iniziali semi-serie, con un gruppo così particolare di elementi, era inevitabile che ben presto il motore delle nostre gesta cambiasse direzione e puntasse verso qualcosa di più terreno. Ciò che spingerà i nostri soldati, infatti, sarà il ‘vile’ denaro, qua rappresentato da sfavillanti lingotti d’oro. Una scelta particolarmente azzeccata da parte degli sviluppatori, che hanno saputo mettersi in gioco e prendere in giro così i tanti clichè abusati nel contesto bellico. L’atmosfera goliardica e sarcastica spesso permeerà, difatti, tutte le nostre azioni e donerà al titolo un freschezza degna di nota, sebbene non manchino certe incongruenze.

Single-playerIl single-player strutturato ad obiettivi, non brilla per originalità se non per lo spirito politically-incorrect del gruppo, che purtroppo non può reggere da solo il peso di una campagna piuttosto semplificata. Nonostante il gioco proponga una curva d’apprendimento ben calibrata e diversi livelli di difficoltà, alcune scelte appaiono incoerenti e ne intaccano in parte l’esperienza. Dalle prime battute di gioco avremo, infatti, una sorta di medikit inesauribile, in grado di ripristinare completamente la salute, che ha come unico limite un breve lasso di tempo necessario per ricaricarsi. Poiché le possibilità di morire sono potenzialmente maggiori degli altri titoli del genere – complice la possibilità di distruggere tutto – questa scelta appare sensata, e alla fine dei fatti non alleggerisce troppo la difficoltà. La sensazione di realismo, enfatizzata inoltre magistralmente dallo splendido comparto audio-visivo, si scontra però con la decisione di continuare la partita (in caso di morte) dal punto esatto in cui l’avevamo lasciata. In pratica una volta ritornati in vita, tutto ciò che avevamo fatto in precedenza rimane e non viene resettato come avviene solitamente col meccanismo dei checkpoint; tutti i soldati morti, gli obiettivi completati e le postazioni conquistate in vita, rimarrano inalterate dopo il re-spawn, costringendoci a semplici passeggiate per gli scenari senza più mordente. Ciò semplifica troppo alcune fasi di gioco, in cui un livello maggiore di sfida era consigliato. Per ovviare a questa semplificazione eccessiva, esiste comunque la possibilità di ripartire dall’ultimo checkpoint o rifare daccapo l’intero livello. Segnaliamo, inoltre, la presenza di oggetti (armi e gadget) e casse del tesoro nascosti negli ambienti di gioco, che invogliano all’esplorazione e alla rigiocabilità del livello. Un particolare degno di nota è la struttura sand box degli scenari; non avremo limiti nell’ approccio agli obiettivi, se non dalla nostra fantasia. Il mondo di gioco è dinamico, fluido, ed è forte la sensazione di far parte di qualcosa di vivo e malleabile a nostro piacimento, a tutto vantaggio della varietà offerta dal gioco. Se a tutto questo aggiungiamo la presenza di diversi mezzi (jeep, hummer, carri armati, elicotteri, barche,etc.) avremo facilmente chiara la dose di divertimento che scaturirà ad ogni partita. Piccolo neo riguardante l’ IA, che alterna momenti di buona credibilità ad altri, sporadici per fortuna, in cui nemici sembrano non notarci nemmeno.

No place to hideUn titolo così in controtendenza col mercato quale è B-Company, poteva mai non lasciare la sua impronta al gameplay del genere ? No, ed infatti stravolge completamente il trito e ritrito concetto di copertura visto ultimamente nel panorama videoludico odierno. Non ce ne vogliano Uncharted, Metal Gear Solid, Killzone 2 ed altri, ma francamente si sentiva il bisogno di innovare adeguatamente le meccaniche di gioco, ed ecco che anche in questo campo B-Company dice la sua e lo fa alla grande. Dimenticatevi il motto di Kojimiana memoria, in cui restare all’ombra assicurava una discreta sopravvivenza; ora davvero non avremo più un posto per nasconderci. Tutto ciò che avremo di fronte ai nostri occhi – salvo alcune eccezioni necessarie al design dei livelli – potrà distruggersi completamente in tempo reale in un tripudio di effetti particellari e sonori impeccabili. Non servirà più nasconderci in una casa, dietro un muretto, o appostarci in tutta sicurezza sul piano più alto di un edificio; in BF : BC dovremo sempre essere all’erta poichè basterà una semplice granata o proiettile esplosivo per stanarci e renderci vulnerabili. In questo contesto tutto appare ridimensionato a misura d’uomo, la sopravvivenza diventerà un concetto tanto labile quanto essenziale al completamento degli obiettivi, sopratutto nel multiplayer online. La strada aperta dai ragazzi di Dice è pienamente percorribile e migliorabile, ma già da ora si possono apprezzare le infinite possibilità ed innovazioni apportate al gameplay. Poter distruggere quasi tutto negli ambienti di gioco (alberi, muri, cisterne, pozzi, barili, etc.) apre numerosi ed inediti livelli di coinvolgimento e strategia: siamo dei cecchini appostati su un palazzo, non abbiamo campo visuale, demolendo la parete dinnanzi a noi avremo via libera; tutto è bilanciato alla perfezione, in quanto distruggendo il muro saremo anche noi esposti al fuoco nemico. Ad ogni partita si scoprono nuove varianti e nuove strategie applicabili aumentando così esponenzialmente la profondità dell’esperienza.

Comparto tecnicoTutta la devastazione offerta dagli scenari bellici visti in BF : BC, non lascerebbe traccia se non fosse supportata adeguatamente da un comparto tecnico all’altezza. Per fortuna, anche in questo caso, gli sviluppatori hanno lavorato sodo per garantire un ottimo motore grafico e fisico funzionale alla causa, ma che non disdegna alcune chicche di prima scelta. La vastità degli scenari si sposa con un livello di dettaglio generale piuttosto alto, garantendo una piacevolissima esperienza visiva. Nonostante un apposito filtro grafico sporchi un po’ la qualità complessiva, tutto appare solido e d’impatto con texure mai monotone o scialbe, e una palette di colori differente per ciascun ambiente. Le costruzioni finiscono inevitabilmente per somigliarsi fra loro, ma nella frenesia degli scontri ciò passa in secondo piano e non costituisce un difetto. La gran parte dei meriti è da attribuire al nuovissimo e stupefacente Frostbite, un motore sviluppato internamente che enfatizza particolarmente le esplosioni con una pioggia di effetti particellari davvero esaltanti e, al tempo stesso, gestisce l’ottima fisica dietro ogni collisione, senza subire incertezze di nessun tipo. Il frame-rate, infatti, risulta stabile anche in situazioni parecchio affollate con molti nemici sullo sfondo, esplosioni in corso o muri che si sgretolano. Oltre un aspetto grafico solido e di sicuro impatto, ciò che coinvolge maggiormente è l’incredibile audio di cui gode il titolo. Gli sviluppatori hanno voluto inserire l’ HDR Audio (High Dynamic Range) già apprezzato in ambito visivo con gli effetti di luce dinamici in altri titoli. L’implentazione dell’ HDR Audio dona al gioco un esperienza immersiva ai massimi livelli; ogni suono, riverbero, eco o sottofondo sarà riprodotto con una fedeltà ed una precisione assoluta sia in termini di volume quanto di estensione spaziale. Non abbiamo remore a definirlo come uno dei migliori comparti sonori degli ultimi anni (se non il migliore in assoluto). Completano il quadro musiche soft-jazz incredibilmente azzeccate per l’atmosfera di gioco. Alcuni difetti riscontrati riguardano la mancanza di v-sync che stona in alcune situazioni o qualche calcolo impreciso delle collisioni dei colpi sparati col lanciarazzi (può capitare di colpire una zona vicina ad un nemico e non fargli danno), ma nel complesso si tratta di casi rari che non inficiano assolutamente l’esperienza.

Sistema di controlloIl sistema di controllo è quanto di più semplice e intuitivo si sia visto, ed eredita gran parte dei comandi da CoD. Uniche differenze riguardano la gestione dei gadget per il proprio personaggio. Con il dorsale di sinistra scorreremo, infatti, i gadget che raccoglieremo per gli scenari, che varieranno da trapani riparatori, a esplosivi C4, da puntatori laser, a granate, etc. La varietà prevista dall’utilizzo dei gadget è soddisfacente e pone il giocatore davanti a delle scelte precise. Sarà possibile portare con sè soltanto un arma principale, un arma secondaria ed uno o più gadget, costringendoci a stabilire velocemente di volta in volta l’equipaggiamento più adatto alla situazione. Non mancherà la possibilità di reperire le armi dei nemici o munizioni nel corso degli scontri. Con il dorsale di destra alterneremo l’arma principale e quella secondaria (molto spesso esplosiva) con una fluidità e una scorrevolezza estrema. Manca la possibilità di stendersi completamente – particolare apprezzato dai cecchini in CoD – ma vista la vastità degli ambienti risulta essere una precisa scelta di game-design per non sbilanciare troppo il gioco in favore degli appostamenti. I mezzi previsti si controllano in modo affidabile, ed è possibile passare in tempo reale a diverse posizioni all’interno degli stessi, dall’abitacolo di guida, al sedile passeggero, alle mitragliatrici o cannoni. Unica pecca è l’eccessivo stress che potrebbe subire il tasto L3 adibito alla corsa, in quanto va premuto per tutta la sua durata.

OnlineL’unica modalità online presente per ora in BF,denominata Gold Rush, racchiude in sè tanti caposaldi del genere. Due squadre di massimo 12 persone ognuna, lotteranno, alternandosi, per la conquista (attaccanti) o la difesa (difensori) di alcune casse d’oro sparse per gli scenari. Per evitare troppa dispersione la mappa seppur estesa, sarà limitata inzialmente. Al conseguimento dell’obiettivo degli attaccanti (distruggere le casse d’oro), questa sarà estesa spostando l’azione di gioco in un’altra zona. Gli attaccanti potranno distruggere le casse sia con le proprie armi che con il piazzamento di esplosivi e i difensori avranno la possibilità di disattivare le cariche degli attaccanti. Le condizioni di vittoria sono semplici : distruggere tutte le casse d’oro dello scenario (attaccanti), uccidere tutti gli attaccanti (difensori). In caso di morte si potrà stabilire il punto di respawn, alla propria base o nel bel mezzo della squadra. Per avere sempre sotto controllo la situazione in alto appariranno due barre, una, spezzata in due, che rappresenta il livello di salute delle casse d’oro, l’altra, intera invece, il livello di salute dei nostri avversari.

Se il single-player prevedeva meccaniche semplificate per la scorrevolezza della trama, nel multiplayer – vero fulcro del franchise – saremo costretti a fare i conti con un arsenale limitato ma dalle numerose potenzialità. Sono previste 5 classi fra cui scegliere, ovvero: Assalto, Demolizione, Ricognizione, Specialista e Supporto, ognuna caratterizzata da un set espandibile di armi e gadget. A differenza di CoD, la cui struttura appariva un po’ rigida in termini di scelta, in BF avremo la possibilità di stabilire noi cosa sbloccare per diversificare il prima possibile il nostro stile dagli altri. Le varianti sono infinite ed ognuna assume una connotazione ben precisa nelle meccaniche di gioco. Nessuna classe andrà sottovalutata e tutte risulteranno indispensabili per garantire la vittoria della propria squadra. Non avremo, infatti, fin dall’inizio a disposizione il medikit rigenerante infinito, ma sarà appannaggio esclusivo di una particolare classe ed andrà, inoltre, sbloccato aumentando di livello.

Questo approccio a livelli rende necessaria una pianificazione attenta del nostro personaggio per non ritrovarsi inermi davanti alle situazioni di gioco. Ciò che rende emozionanti gli scontri online è l’assoluta varietà delle strategie applicabili. Sia che siamo in attacco o in difesa, avremo a disposizione diverse possibilità di approccio in relazione alle nostre scelte in fatto di classi ed oggetti. Vogliamo essere cecchini con il fucile di precisione ed appostarci ? Bene, lo potremo fare, ma ricordiamoci che non saremo mai al sicuro dinnanzi ad un carroarmato. Volendo potremmo sbloccare il puntatore laser per i cecchini per poter giudare un missile su di un obiettivo di modo da poter affrontare anche i mezzi pesanti. Vogliamo offrire fuoco di copertura per i nostri alleati ? Scegliamo la classe apposita ed imbocchiamo le armi, e se non va bene cambiamo la classe o sblocchiamo nuovi gadget. Insomma,come detto più volte in precedenza, avremo davvero numerose possibilità. Le mappe previste sono 8 e sono tutte ben diversificate fra loro in termini di espansione, posti strategici, coperture e architetture viste. Nonostante la modalità Gold Rush racchiuda praticamente in sè Deathmatch, Deatmach a Squadre e Cerca&Distruggi si può sentire la mancanza di altre modalità. Per fortuna gli sviluppatori hanno pensato di venire incontro alle esigenze dei fan rilasciando a breve e gratuitamente la modalità Conquest già vista in Battlefield 2. Senza contare la mole di trofei,premi, medagliette ed obiettivi accumulabili giocando e consultabili online al sito apposito.

Dal punto di vista strettamente tecnico il gioco non soffre né di lag nédi cali di frame-rate nonostante la vastità delle mappe e l’ottimo comparto tecnico proposto.

– Possibilità di distruzione

– Approccio sand box

– Audio stupefacente

– Multiplayer innovativo e profondo

– Single player facilitato

– Unica modalità online..per ora

8.6

Come detto nella fase inziale, il Re resta il re, ma è degnamente affiancato dall’unico sparatutto che riesce a tenergli testa sul fronte della profondità di gioco. Il titolo targato EA riuscirà ad imporsi sicuramente nel mercato grazie a meccaniche rinnovate e all’ottima modalità online. Se gli sviluppatori dovessero riuscire a migliorare ulteriormente l’esperienza offerta grazie al rilascio di nuovi contenuti aggiutivi (mappe, modalità,etc.), allora avremmo fra le mani un capitolo next-gen di Battlefield davvero entusiasmante e completo. Il punto di forza del titolo Dice risiede nella struttura online appagante e allo stesso tempo semplice ed intuitiva, non certo nel passabile, ma niente di più, single player. Al di là dei gusti personali, Battlefield : Bad Company è un titolo in grado di rinverdire il genere dotandolo di nuova linfa vitale e possibilità inedite ed attendiamo fiduciosi gli sviluppi del mercato, certi che i ragazzi di Dice hanno dato vita ad un nuovo filone.

Voto Recensione di Battlefield : Bad Company - Recensione


8.6