Recensione

Ancient Space

Avatar

a cura di Specialized

Quando si parla di strategici in tempo reale ambientati nello spazio, ecco che Homeworld esce sempre fuori come termine di paragone assoluto. Eppure sono passati ben 15 anni da quel classico targato Relic Entertainment, senza che altri titoli ne abbiano davvero preso il posto nel cuore degli appassionati del genere. Ora ci prova Ancient Space, RTS spaziale del team polacco CreativeForge Games da poco approdato su Steam a 19,99 euro. Non si tratta di un titolo tripla A, ma poco ci manca se consideriamo l’indubbio spessore grafico, l’attenzione al comparto audio e la presenza di doppiatori d’eccezione provenienti da serie TV come Firefly, Battlestar Galactica e Star Trek e persino da Starship Troopers. 
In cerca della Ulysses
Non la solita produzione indie insomma, anche se l’assenza di qualsiasi modalità multiplayer può essere vista come un “risparmio” in termini di risorse e budget. Non pensiate però che Ancient Space sia un titolo striminzito, visto che la Campagna principale può portare via dalle 15 alle 20 ore, alle quali si sommano le tre sfide Skirmish (nulla di che a dire il vero) e, volendo, le singole missioni della Campagna da rigiocare singolarmente. La trama, che ci vede a capo di una flotta inviata in un lontano settore spaziale per scoprire la sorte di una precedente spedizione guidata dall’astronave Ulysses, si dipana lungo 15 missioni sempre piuttosto varie e articolate, che iniziano con una classica scorta a una flotta mercantile e continuano seguendo i canoni tipici della fantascienza. Purtroppo, nonostante le ottime voci inglese (niente italiano purtroppo, nemmeno per i sottotitoli), l’andamento del plot non riserva grandi scossoni, le cut-scene non sono poi molte e si capisce quasi subito dove andrà a parare il tutto, anche se non abbiamo sperimentato tempi morti o cadute di tono davvero gravi.
Poche unità ma buone
Trama a parte, Ancient Space si basa su una struttura tattico-strategico piuttosto solida e completa, ma anche in questo caso il paragone con Homeworld, che rimane ancora oggi su ben altri livelli, non è dei più azzeccati. La nave-madre Ulysses 2 funge da centro di produzione di unità e da nodo nevralgico di tutta la nostra flotta, sfornando unità spaziali divise in quattro classi di grandezza. La produzione di risorse veste un ruolo molto limitato nell’economia del gameplay, che si concentra invece molto più sui combattimenti basati sul classico concetto di “opposizione”, con unità adatte ad attaccare certi nemici e altre più efficaci contro altri tipi di avversari. La particolarità del gioco è che il numero di unità che si possono creare è limitato, rendendo così impossibile la solita tattica di produzione “infinita” di unità e di un attacco in massa contro il nemico.
Meno male che c’è la pausa
Le unità possono essere potenziate tra una missione e l’altra secondo diversi perk e anche la Ulysses 2 può essere modificata con diversi moduli aggiuntivi in senso offensivo, oppure con una maggior propensione alla difesa. Nel complesso non siamo di fronte a un titolo particolarmente ricco di unità o modifiche, ma queste sono presenti in quantità sufficiente per assicurare una certa varietà e un senso di upgrade comunque tangibile. Più che altro Ancient Space soffre di una taratura della difficoltà poco “simpatica”, che fin dalla prima missione si basa molto sul trial & error e su attacchi nemici spesso davvero troppo massicci. In questi tratti mettere in pausa il gioco e optare per un’attenta microgestione delle singole navi (soprattutto nell’indirizzarle vero l’obiettivo più adatto) diventa necessario ma anche un po’ stancante, soprattutto se non si digerisce molto spezzare il ritmo in un RTS come questo. Nulla vieta di non interrompere l’azione (cosa tra l’altro impossibile da fare se si opta per il livello di difficoltà più alto), ma sappiate che resistere a certi attacchi senza prendersi un attimo per pensare è al limite dell’impossibile.   
Homeworld 2.0? Non proprio
Spiace anche l’impossibilità di sfruttare appieno il mondo 3D creato dal team polacco, che sebbene bellissimo a vedersi e di grande atmosfera non prevede alcun impatto tattico se si attacca dall’alto o dal basso, finendo con il diventare solo una bella ambientazione e poco altro. Tutto sommato però Ancient Space è un titolo più che discreto, considerando anche l’idea degli ufficiali in carne e ossa come risorse e abilità, la varietà delle missioni e il rapporto prezzo-longevità più che valido. Non vi aspettate però un moderno Homeworld e anche l’assenza del multiplayer può farsi sentire sulla lunga distanza, ma per i fan del genere CreativeForge Games se n’è uscita con un titolo tutt’altro che malvagio e dai tratti decisamente hardcore, come capita quasi sempre quando ci sono di mezzo strategia, nebulose, galassie e flotte spaziali da gestire.

– Ottimo comparto grafico-sonoro

– Solida struttura strategica

– Buona longevità

– Impegnativo…

– …a tratti pure troppo

– Manca il multiplayer

– Spazio in 3D poco sfruttato

– Non è il nuovo Homeworld

7.0

Ancient Space è un discreto RTS spaziale con un valido comparto grafico e sonoro, una Campagna in singolo lunga e impegnativa e un modello strategico forse un po’ vecchio stile ma ben amalgamato tra potenziamenti, perks e risorse da ottenere. A non convincere del tutto sono più che altro le improvvise impennate nel livello di difficoltà, la quantità non proprio enorme di unità e upgrade, l’assenza del multiplayer e il mancato sfruttamento dell’universo 3D in cui è ambientato il gioco. Se comunque 15 anni fa vi eravate innamorati di Homeworld e volete riprovare le stesse vibrazioni spaziali, Ancient Space saprà in parte accontentarvi.

Voto Recensione di Ancient Space - Recensione


7