Zuckerberg contro la censura su Facebook: gli utenti hanno diritto di sbagliarsi, anche sull'olocausto

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

È polemica attorno alle parole che Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook, ha proferito in merito alle misure del social network per arginare le fake news e le informazioni pericolose che vi potrebbero circolare.Secondo il dirigente, infatti, il social network non ha nessun diritto di oscurare pagine che riportano teorie cospirazioniste, comprese quelle che negano l’esistenza dell’Olocausto, perché gli utenti hanno tutto il diritto di interpretare le cose a modo loro e eventualmente di sbagliarsi. Ciò che conta, secondo Zuckerberg, è che non sia dato spazio a post che possono tramutarsi in pericoli reali per le persone, che possono sfociare in vera e propria violenza nel mondo reale.«Non credo che la nostra piattaforma debba oscurare questi contenuti [in merito alle teorie sull’Olocausto, ndr], perché credo che ci sono delle cose che possono essere interpretate in modo sbagliato da persone diverse. Non penso che lo facciano in modo intenzionale, è difficile prendere in mano un intento e comprenderlo» ha spiegato Zuckerberg. «Vogliamo agire nei confronti delle informazioni errate che vogliono indurre alla violenza, vogliamo oscurare questo tipo di informazioni. Se qualcosa può risultare in danni reali, danni fisici reali, o se c’è un attacco mirato a degli individui, allora quel contenuto non dovrebbe trovarsi sulla nostra piattaforma» ha aggiunto il proprietario del social più famoso del pianeta. «Andare da qualcuno che è stato vittima di Sany Hook e dirgli ‘non è così, sei un bugiardo’ è una forma di molestia, e rimuoveremo questo tipo di contenuti» ha assicurato.In merito alla frase sulle pagine che negano l’Olocausto, Zuckerberg ha voluto aggiungere: «non intendo in assoluto difendere l’intento delle persone che negano l’esistenza dell’Olocausto. Il nostro obiettivo in merito alle fake news non è impedire che le persone possano dire qualcosa che non è vero, ma impedire alle fake news e alle informazioni errate di fare il giro del mondo sul nostro servizio.» In futuro, quindi, dovremmo aspettarci meno visibilità per contenuti di questo tipo, che non verrebbero rimossi a meno che non incitino alla molestia o alla violenza. Fonte: The Guardian