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Recensione

Virtua Tennis 3

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Avatar di Songoku

a cura di Songoku

Pubblicato il 27/03/2007 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Dopo tanta attesa…Sono passati alcuni anni dall’uscita di Virtua Tennis 2 su PS2. Pur non essendo un porting graficamente eccelso (era nettamente inferiore alla versione DC), il gioco si dimostrò però un assoluto mostro di giocabilità; un puro concentrato di divertimento, soprattutto in multiplayer. Dopo averlo desiderato a lungo, sbarca nella line-up di PS3 il terzo capitolo della saga. Lo dico subito; c’è di che essere soddisfatti.

Struttura generaleDa un punto di vista meramente strutturale, Virtua Tennis 3 è molto simile al precedente episodio. Le modalità presenti sono le consuete, tra cui esibizione, allenamento e modalità carriera. Quest’ultima ricorda da vicino quella cui eravamo abituati: si crea un proprio giocatore, scegliendone le fattezze fisiche e l’abbigliamento (in verità con un numero di opzioni non elevatissimo) e poi lo si fa entrare nel tennis professionistico. Potrà restare nel circuito per venti anni, alternando i tornei a sessioni di allenamento per potenziare i propri parametri quali potenza dei colpi, velocità di gambe, controllo di palla e via dicendo. Diverse novità nei metodi di allenamento: oltre alle modalità già sperimentate in rpecedenza (abbattere birilli col servizio ecc) ce ne sono parecchie altre, alcune davvero carine. Un esempio per tutti la “valanga”, cioè un esercizio per le gambe che consiste nello schivare enormi palle da tennis che rotolano giù da un pendio, mentre nel frattempo cerchiamo di raccogliere delle mele.

Chi lascia la strada vecchia per la nuova…La domanda fondamentale per questo seguito era una sola: sarà divertente come il prequel? La risposta è decisamente “sì”. Anzi, “di più”! Il gioco ha ancora un’impostazione tipicamente arcade, con controlli estremamente intuitivi (se avete giocato al 2 potete buttare il libretto di istruzioni, salvo fare caso al fatto che un paio di tasti sono stati invertiti) e fasi di gioco frenetiche ed estremamente varie. I colpi possibili sono quelli tipici del tennis: tiro potente, pallonetto e taglio. Non crediate però di vedere sempre le stesse tre mosse, riprodotte nella stessa maniera: la posizione del corpo rispetto alla palla e la direzione e la profondità dei colpi consentono una grande varietà di combinazioni possibili, con risultati sempre diversi supportati da una fisica di ottimo livello. In questo sta la parte più “simulativa” del gioco, comunque potenziata rispetto alle precedenti edizioni, cioè la possibilità di adottare strategie diverse e realistiche: dal gioco di fondo alla predilezione per le discese a rete, dall’uso dei colpi liftati ai pallonetti spiazzanti. La componente arcade, come già nel capitolo precedente, si incarna soprattutto nell’assenza dell’”errore gratuito”: a meno che non sia l’avversario a farvi sbagliare, la palla sarà quasi sempre in campo. Dal punto di vista della giocabilità rimaniamo perciò assolutamente soddisfatti: pur strizzando l’occhio a un realismo più marcato, Virtua Tennis 3 rimane mostruosamente divertente e crea immediatamente dipendenza, e se avete degli amici con cui giocare darete vita a partite affascinanti e tiratissime.

Interessante è anche l’originale uso del Sixaxis; tra le quattro configurazioni possibili, ce n’è una che consente di lasciar perdere levette e tasti a favore dei sensori di movimento del pad. Con esso potremo muovere il personaggio inclinando e ruotando il controller, mentre con vigorosi spostamenti del pad, daremo l’impulso per i colpi. Se da una parte questa modalità non convince del tutto (inevitabile il confronto con le potenzialità del Wiimote), dall’altra ci rallegriamo per la pronta risposta del Sixaxis alle nostre sollecitazioni; giocare in questo modo è possibilissimo e nemmeno troppo difficile, col pad che reagisce con precisione e senza ritardi ad ogni movimento.

Comparto audio-visivoDal punto di vista del dettaglio grafico puro Virtua Tennis 3 è ovviamente avanti anni luce rispetto al predecessore, anche se le potenzialità della ps3 sono ben altre. Quello che colpisce davvero positivamente sono la fluidità e la cura delle animazioni, estremamente varie ed appaganti, sia nelle fasi di gioco che in quelle di “commento” al punto giocato (gioia, frustrazione ecc). È un piacere vedere i giocatori mentre corrono e tirano con naturalezza e fluidità impressionanti, mentre le loro magliette svolazzano ad ogni movimento. Particolare cura è stata dedicata anche alla riproduzione delle movenze tipiche dei giocatori più famosi: chi segue il tennis (quello reale!) si stupirà nel vedere quanto il Roddick virtuale sia identico alla controparte in carne e ossa al momento del servizio.Molto buoni anche gli effetti di luce e ombra, con vari campi spesso al tramonto e sessioni di allenamento in ambienti chiusi dove la luce che filtra dalle finestre crea effetti davvero convincenti. Se a tutto questo aggiungete il supporto per il Full HD ecco che davvero non ci si può lamentare dell’aspetto visivo del titolo.Anche l’audio non è affatto male, specie negli effetti sonori: il colpo della racchetta sulla pallina è sempre ben realizzato, nelle sue varie sfumature a seconda del tiro scelto. Stesso discorso per le reazioni del pubblico, non troppo varie ma sempre inserite al punto giusto. Le musiche sono complessivamente ben fatte, anche se in tutta sincerità vi suggerirei di spegnerle: dopo tutto è tennis ragazzi, serve silenzio! La chicca è la presenza di diverse voci degli speaker, a seconda del paese in cui si gioca: se la lingua di default è l’inglese, non manca la possibilità di ascoltare arbitri spagnoli o italiani ecc.

DifettiPurtroppo Virtua Tennis 3 non è esente da qualche problemuccio che se non inficia la qualità globale del titolo (il consiglio è uno solo: acquistatelo!), lascia comunque un po’ di amaro in bocca, specialmente se si considera che alcuni di questi difetti erano presenti anche nell’episodio precedente.Partiamo col problema più grave e importante, e cioè la totale assenza di una modalità on-line, che avrebbe fatto raggiungere al gioco livelli di longevità eccelsi. Purtroppo saremo ancora costretti a invitare a casa gli amici.Altri difetti possono essere riscontrati nella varietà di scelta, a più livelli: non sono moltissimi i parametri per la creazione del proprio giocatore, così come non sono tanti i tennisti famosi tra cui poter scegliere. Vero che non siamo in un gioco di calcio, ma certamente qualche atleta in più non faceva male, specie considerando che questa penuria comporta il fatto che in modalità carriera ci troveremo ad affrontare sempre gli stessi giocatori, nei tornei meno importanti così come in quelli più rinomati. Come si diceva, i personaggi presenti sono molto curati e realistici, con tutti i nomi veri. Non si può dire lo stesso dei tornei, che possiamo solo cercare di associare alla loro controparte reale (i vari Wimbledon, Roland Garros ecc per intenderci).Ultima nota per la gestione dei replay: troppo spesso la telecamera è mal posizionata, finendo col mostrarci più il cielo o il pubblico che non l’azione di gioco appena conclusa.Difetti in qualche modo marginali dunque, dovuti magari alla mancanza di tempo o fondi (ad esempio per l’acquisizione delle licenze). Certo però con un po’ più di cura il gioco poteva guadagnarne ulteriormente.

– Ottima giocabilità

– Tecnicamente soddisfacente

– Manca l’on-line

– Qualche personaggio in più non guastava

8.0

A conti fatti, siamo di fronte a un ottimo gioco; la serie di Virtua Tennis non ha perso la sua elevata giocabilità e l’ha coniugata con la potenza visiva della next-gen, che dà bella mostra di sé soprattutto nelle bellissime animazioni dei giocatori e grazie al supporto dei 1080p. Se avete amato e giocato il capitolo precedente fino a ieri, non fatevi scrupoli e acquistate questo nuovo episodio, non vi deluderà. Nonostante alcuni piccoli difetti, uno su tutti la mancanza di una degna modalità on-line, Virtua Tennis 3 resta comunque un gioco in grado di entusiasmarci, proprio come il suo illustre prequel.

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