Recensione

Top Spin 3

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a cura di Dr. Frank N Furter

Il Verdetto di SpazioGames

6

Dal giorno in cui è stato commercializzato il Wii, non si è ancora avuta la possibilità di provare un titolo tennistico degno di questo nome. La compilation Wii Sports, all’interno della quale si poteva giocare anche a tennis, è tuttora il metro di paragone utilizzato con ogni gioco dedicato al mondo tennistico. Top Spin 3 può essere identificato come il primo vero tentativo di portare ad un livello più professionale l’esperienza di gioco. Il sistema di controllo offerto dal Nintendo Wii sembra fatto apposta per uno sport del genere infatti i numerosi fan del tennis, sono in trepida attesa di un titolo che possa riuscire a soddisfarli in pieno sotto il punto di vista dell’immedesimazione totale col personaggio nel campo da gioco. Per scoprire il risultato finale di questo match non vi resta che proseguire con la lettura della recensione.

Una racchetta a senso unico…Non vorremmo tenere i nostri assidui lettori sulle spine, quindi, iniziamo subito col presentare ed esaminare il sistema di controllo di Top Spin 3. La prima volta che si prova un titolo del genere c’è sempre la tentazione di saltare la fase di tutorial per cominciare subito a giocare. In questo, fareste bene a seguire le nostre indicazioni e sciropparvi un po’ di sano allenamento, poiché le sorprese non mancano mai. Innanzitutto ci saremmo aspettati un tutorial più lineare, fatto di piccole prove da superare per poter giocare, invece quello che troverete sono dieci paragrafi di testo con un piccola animazione disegnata a spiegazione della voce selezionata. Uno sforzo su questo aspetto così elementare non sarebbe stato superfluo, anzi. A differenza del tennis visto in Wii Sports utilizzerete anche il Nunchuk. La sua funzione principale consiste, neanche a dirlo, nello spostare nella direzione desiserata il vostro personaggio. I tasti C e Z hanno due funzioni ben specifiche. Il primo blocca la pallina e vi permette di effettuare il servizio. Il secondo serve per eseguire un servizio senza problemi, ovvero, un tiro normale, praticamente “teleguidato”. In questo modo non commetterete un doppio fallo nel caso in cui aveste sbagliato in precedenza. Il Wii Remote svolge il resto del lavoro, ma lo fa in maniera davvero molto approssimativa purtroppo. Con un movimento da destra verso sinistra e con un angolo di 180° impartirete la battuta. C’è però da porre l’accento su di un aspetto davvero importante. Quando giocate a Wii sports (Wii tennis ribattezzato da noi) se volete effettuare un rovescio, il movimento del braccio sarà da sinistra verso destra, come nella realtà senza contare che in più, a seconda delle necessità, potrete stabilire la potenza ed eventuali effetti da impartire alla pallina. In Top Spin 3 tutto ciò non esiste. In sostanza il gioco non rileva se avete colpito per dare un rovescio, infatti basterà ripetere sempre la stessa manovra, da destra verso sinistra, senza che la situazione cambi di una virgola. Lo stesso movimento per ogni vostra mossa. La potenza non è determinata dalla velocità con cui si sposta il bianco telecomando Nintendo, ma dal raggio o meglio, dalla sua ampiezza. La mira invece è affidata al control stick del Nunchuk. Mentre vi preparate a ribattere la pallina vi basterà inclinare l’analogico verso la direzione desiderata ed il gioco è fatto. Nulla di più avvilente per un utente Wii. Praticamente l’unica differenza con le versioni 360 e PS3 è data dal movimento aggiuntivo fatto dal Wii Remote per usare la racchetta. Nel caso in cui voleste dare un effetto particolare al tiro non vi servirà a nulla inclinare il controller in un determinato modo. Basterà schiacciare il tasto predefinito nel momento in cui vi preparate a controbattere. Il sacrificio o, sarebbe meglio definirlo non utilizzo del sistema di controllo nella sua vera natura, non finisce qui. Quando l’azione di gioco si fa più concitata è probabile che siate costretti ad avvicinarvi alla rete e quindi a giocare palle molto corte. In questo caso il gioco dimostra tutta la sua limitatezza. Gli scambi sotto rete dovrebbero essere frenetici e repentini mentre, nel nostro caso, i tennisti sembrano essere appesantiti ed impacciati. Fatto sta che dopo un paio di colpi uno dei due perde la palla. Il sistema di controllo si rivela quindi essere tutt’altro che innovativo. In pratica hanno solamente aggiunto il movimento del Wii remote per dare la sensazione di colpire la pallina ma, in definitiva, assomiglia molto allo schema di controllo di un comunissimo pad. Per una console come il Wii, dove il sistema di controllo dovrebbe rappresentare l’aspetto più importante di cui tener conto, una realizzazione così superficiale anche se priva di gravi difetti, deve essere quindi necessariamente vista in modo negativo e corrisponde ad un netto passo indietro rispetto a quanto ci si poteva aspettare, anche dal punto di vista della giocabilità.

Atleti, competizioni, multiplayer e altro ancora…Dopo aver esaminato a fondo quello che ci riserva il sistema di controllo, vediamo cosa offre qusto titolo in termini di competizioni e opzioni secondarie. Potremmo iniziare col dire che il livello di personalizzazione del gioco è pari a zero. Nonostante nel mondo ci siano persone che usano la mano sinistra per compiere le azioni di tutti i giorni e, quindi, anche nel giocare a tennis, non c’è l’opzione per invertire l’uso di Wii Remote e Nunchuk. L’editor dei personaggi è inoltre totalmente assente in questa versione. Il multiplayer è solo ed esclusivamente offline con un massimo di 4 giocatori. Tutti questi tagli, più o meno gravi, fanno pensare ad una versione Wii davvero poco coinvolgente. Eppure, proprio sulla console Nintendo, si potevano raggiungere i risultati migliori in termini di giocabilità. Fatte le dovute critiche passiamo a snocciolare qualche dato riguardante il gioco. Il numero di tennisti selezionabili è ventisette, divisi in uomini e donne tra cui non possiamo non citare la presenza di alcune vecchie glorie del tennis come Boris Becker. Le ambientazioni sono solamente dieci e tra queste ricordiamo: Parigi, Roma, Wimbledon, Giappone, Città del Messico, New York e Melbourne. Il tabellone delle competizioni offre una vasta gamma di tornei anche se, all’inizio, sarete costretti a farli man mano che vincerete poiché, a parte i primi due, gli altri sono tutti da sbloccare. In ultimo c’è la possibilità di affrontare i propri amici in una competizione particolare chiamata “chiavi”. Questa modalità può essere giocata sia in singolo sia in multiplayer. In sostanza ci saranno nove prove da affrontare. Una volta terminate quest’ultime, le statistiche sul vostro comportamento in ogni singolo test saranno calcolate assieme a quelle degli altri: chi risulterà il più bravo in una determinata prova vincerà una chiave. Il giocatore che alla fine di tutte le mini competizioni avrà raccolto più chiavi sarà dichiarato il vincitore. Un’altra modalità da affrontare insieme ai vostri amici è quella proposta da “l’invincibile”. In realtà è una sorta di survival del tennis in cui un minimo di tre giocatori si sfida in una gara doppia. Chi perde esce e viene rimpiazzato da uno spettatore preso dal pubblico. Alla fine della competizione vince chi si sarà aggiudicato il più alto numero di mini-match.

Un pubblico freddo e distaccato…Passiamo ora alla realizzazione tecnica, anche in questo caso non esente da colpe. Osservando Top Spin 3 da un punto di vista puramente grafico sembra di essere rimasti ancora nella vecchia generazione di console. Nonostante i modelli poligonali dei tennisti non siano realizzati male, è il resto a lasciare perplessi anche tutti coloro che della rappresentazione grafica non ne fanno un elemento influente di giudizio. Il pubblico e le persone disposte all’interno del campo di gioco non sono che un’immagine statica. L’arbitro non muove nemmeno il braccio e non c’è la sensazione che sia lui a chiamare un fallo quando viene commesso. I raccattapalle sono fermi accanto alla rete in attesa di una pallina che non superi la metà del campo, peccato solo che quando questo avviene rimangano ben saldi al loro posto senza battere ciglio. Gli effetti sonori non sono nulla d’eccezionale ma c’è da dire che il comparto sonoro propone il meglio di se mentre navigherete tra i menu del gioco visto che potrete ascoltare anche brani famosi appartenenti a band come i Jamiroquai. Infine c’è da porre l’accento sulla scarsa intelligenza artificiale dei giocatori. Molte volte gli avversari si renderanno conto con diversi attimi di ritardo del vostro tiro ad effetto, oppure, si muoveranno dapprima in una direzione poi in quella dove voi avete indirizzato la pallina con l’evidente risultato di arrivare tardi e regalarvi punti d’oro. In definitiva l’esperienza di gioco, per certi versi sufficiente ed interessante, risulta appesantita da un sistema di controllo che non sfrutta a dovere le risorse del Wii, rendendo le partite meno divertenti del previsto. Il gioco è comunque da prendere in considerazione per gli amanti del tennis ma non aspettatevi un capolavoro.

– Ventisette tennisti tra cui spiccano vecchie glorie del passato

– Numerose competizioni da affrontare

– Sistema di controllo molto deludente

– Manca il supporto alla WiFi connection

– Editor dei personaggi assente

– I.A. degli avversari sottotono

6.0

Top Spin 3 delude sotto molti aspetti: in primis il sistema di controllo così tanto atteso. Non si può programmare uno schema dei comandi inferiore a Wii Sports e, per di più, molto simile a quello utilizzato in un pad tradizionale rispetto a quello che si può ottenere dalla rivoluzionaria accoppiata Wii Remote – Nunchuk. Le notevoli mancanze rispetto alle console Microsoft e Sony sono veramente pesanti. Non tanto nell’editor dei personaggi quanto nella totale assenza della componente online. Quello che non riusciamo a capire è come mai su Wii arrivino sempre più versioni “mozzate” dei giochi multipiattaforma. Eppure nel caso di Top Spin 3 l’implementazione del gioco in rete non è qualcosa di impossibile per la console Nintendo. Il vecchio e caro Wii Sports ha salda nelle sue mani la corona di miglior gioco di tennis in circolazione e questo la dice lunga sulla qualità effettiva di questo prodotto.

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