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Recensione

TT Superbikes Legends

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Avatar di Krauron

a cura di Krauron

Pubblicato il 03/11/2008 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

4.5

La Tourist Trophy (abbreviato TT) è una storica corsa la cui peculiarità consiste nel percorrere più o meno una sessantina di kilometri in scenari campestri econ tanto di case, campi e pali a bordo strada decisamente pericolosi…La caratteristica di questo sport è che, considerate le modalità di svolgimento, è annoverato come uno di quelli più pericolosi di sempre concernenti le moto (e non solo). Vi basti pensare che, fin dalla data della sua fondazione, nel lontano 1907 ha mietuto numerose vittime. Appurato quindi che di turistico c’è ben poco, il prodotto sviluppato da Jester Interactive non è però né cinico, né brutale ed altrettanto errato sarebbe considerarlo come un arcade dove gli incidenti sono all’ordine del giorno.

Per vincere al TT occorre fare le curve lente piano e le curve veloci forte…Ogni racing game che si rispetti, per far breccia nel cuore dei sempre più esigenti appassionati deve riuscire ad offrire elementi in grado d’attirare l’attenzione, coinvolgere, ma soprattutto divertire senza però trascurare la presenza di idee innovative ed un adeguato supporto tecnico. Quando si parla poi di titoli ispirati a mezzi a due ruote, appare fondamentale che ci sia un sistema di controllo ben sviluppato, con una curva di difficoltà ben calibrata.Detto così sembra facile. Almeno fin quando non impugnerete il joypad della vostra PS2 e vi ritroverete con molti chilometri da percorrere…Nonostante l’hardware della console Sony possa ormai essere considerato all’apice della propria maturità, il primo elemento con cui vi scontrerete è purtroppo rappresentato da una realizzazione tecnica davvero deficitaria. Non appena iniziata una qualsiasi tipo di gara, infatti, balza all’occhio una resa grafica quantomeno improponibile.Scordatevi dunque texture ultra definite o un engine poligonale supportato da una fisica al passo con i tempi: sarete investiti da poligoni abbozzati, scalettature a iosa e una sensazione tangibile di old-generation a piena potenza (qualcuno potrebbe rimpiangere la vecchia PSOne…), per non parlare delle animazioni delle cadute e di muri invisibili che, una volta colpiti, di invisibile avranno davvero ben poco.A ciò si aggiunge una colonna sonora poco ispirata, con melodie incerte e ripetitive.

La difficile arte della programmazioneSenza per questo dimenticare i gravi difetti sopra menzionati, il vero ed insuperabile problema, volendo essere pignoli, compare già dalla schermata principale. Sono infatti solo tre le modalità a disposizione del giocatore e neppure tanto diversificate tra di loro. Si inizia con un classicissimo Inizio Gara , scelta indicata per tutti coloro che si avvicinano al gioco senza sufficiente pratica e dove è possibile poter impostare diversi parametri, come la tipologia di gara (a tempo, giro più veloce, gara vera e propria), la classe delle moto, il numero di giri e la difficoltà. Classico gara è la chiave di volta dell’intera produzione, forgiata da un susseguirsi di competizioni variabili in base alla moto scelta, che in apparenza risultano discretamente divertenti ma ben presto lasciano spazio ai numerosi lati oscuri di questa produzione. Leggenda gara dulcis in fundo permette di rapportarsi ai più grandi record che la storia del Tourist Trophy ricordi, migliorando le proprie prestazioni e cercando di ottenere il massimo dei risultati. Stop. Nulla da aggiungere, nessuna perla da ricordare, niente che possa farci incuriosire sul serio. Tutto ciò rappresenta pienamente lo spirito di un gioco che in quanto profondità e gameplay rasenta i minimi storici su PS2 e che difficilmente potrebbe riuscire a coinvolgere anche il più accanito dei fans di racing game.

Sbagliando s’imparaA bordo del nostro bolide le cose non migliorano, ma anzi se è possibile diventano ancor più tragiche. Quello che vi troverete di fronte in teoria è un forte titolo simulativo, come ci dimostra la possibilità di regolare l’assetto dei pneumatici o delle sospensioni, le angolazioni forcella e molto altro. Purtroppo però, analizzando pro e contro, tutti questi fattori si ritorcono contro il giocatore, terribilmente penalizzato per ogni sua caduta o curva presa male.Vi basti pensare che sarete chiamati in causa anche per regolare l’equilibrio del corpo del vostro pilota, evitando bruschi movimenti e che il tutto dovrà essere svolto con il massimo della concentrazione pena un’instabilità del mezzo che difficilmente è possibile riscontrare in altri racing game.Un titolo insomma che non perdona, cui va ad aggiungersi un’intelligenza artificiale avversaria fin troppo raffinata e agguerrita. Indipendentemente dalla potenza del vostro mezzo infatti, quasi sempre gli altri piloti vi raggiungeranno anche se sarete in testa, mentre invece difficilmtente potrà accade il contrario. Una amara legge, così come la sensazione che sia sempre l’avversario ad avere la forza necessaria per farvi sbandare e ruzzolare al suolo e che voi non siate abbastanza forti da ostacolarlo in modo altrettanto efficace. La situazione non cambia nemmeno ai più bassi livelli di difficoltà, con il massimo degli aiuti nelle accelerazioni e nelle curve più pericolose, regalando generose dosi di frustrazione mal digerita.Più che sul gameplay vero e proprio, gli sviluppatori sono stati attenti a dettagli “quantitativi” come ad esempio una gallery apposita per i replay ed una sorta di stanza dei record dove vengono memorizzati dettagli quali giro più veloce, impennata più lunga e cose così. Magra consolazione e poco altro per un titolo che risulta quindi decisamente povero di idee, mal realizzato e ingiocabile nel modo più assoluto.

-Tantissime classi di moto

– Prezzo budget

– Tecnicamente mediocre

– Spesso frustrante

– Modalità limitate

4.5

TT Superbikes Legends è un gioco svogliato, privo di ambizioni, tecnicamente deficitario ed estremamente frustrante nelle varie modalità.

Un titolo improponibile, noioso come l’attesa in fila alla posta, difficile da approcciare e incapace di regalare divertimento.

E’ davvero impossibile riuscire a trovare le persone adatte a cui poter consigliare questo gioco. Risparmiate anche il vostro peggior nemico e lasciatelo sullo scaffale, concentrando i vostri risparmi su titoli ben più meritevoli ed in grado di rendere onore alla brillante carriera della PS2.

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