Recensione

Legacy of Kain: Soul Reaver 2

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a cura di Ryuken

Molti (me compreso) lo aspettavano con impazienza e finalmente è arrivato; di cosa sto parlando? Ma semplice, della mitica (in tutti i sensi) saga di Soul Reaver, che anni or sono ci aveva entusiasmati, stupiti, catturati e delusi (visto il finale!!) su PSX.Finalmente potremo portare a compimento la vendetta di Raziel.Infatti, alla fine dello scorso episodio Raziel si lanciava all’inseguimento del suo aguzzino attraversando un portale spazio temporale denominato Chronoplast; le nuove vicende incominciano proprio da qui: nel filmato introduttivo vedrete Kain e Raziel spuntare dall’altra parte del portale, in un’epoca nella quale Nosgoth pare ancora fiorente (nulla a che vedere con la città decaduta che avevamo avuto modo di visitare in Soul Reaver ma sempre infestata però).La trama, eccellente ed avvincente, vi sarà svelata con il contagocce, man mano che andrete avanti nell’avventura, attraverso dei filmati dal grande impatto audio visivo; come nel precedente episodio è presente l’intera traduzione nella nostra lingua madre sia per quanto riguarda le scritte che per ciò che concerne il parlato (anche questa volta i doppiatori hanno conferito grande atmosfera al prodotto grazie ad una performance incredibilmente bella, avvincente e nel contempo tetra ed entusiasmante).Tutto ciò che avevamo amato ed odiato (nulla a parte il finale) è stato trasposto, ampliato ed approfondito in questo ultimo episodio che vi svelerà dei risvolti sulla vita di Raziel per certi versi sconcertanti (non vi anticipo nulla però!).La distinzione e la possibilità di passare dal mondo materiale a quello spettrale è anche in questo caso il punto cardine del prodotto Crystal Dynamics, in quanto alcune azioni sono effettuabili solo ed esclusivamente in uno dei due mondi, quindi, al fine di raggiungere una determinata zona o risolvere un enigma apparentemente irrisolvibile, sarà assolutamente necessario operare l’azione appena menzionata peraltro molto spettacolare dal punto di vista grafico.Il sistema di controllo è rimasto invariato, le abilità di Raziel sono quelle che faticosamente abbiamo appreso nel primo episodio, quindi: quella di nuotare, planare, lanciare attacchi od oggetti a distanza, la possibilità di abbassarsi, pararsi dai colpi nemici e infine due diversi tipi d’attacco.C’è poi un ultima abilità, quella di attraversare (letteralmente) cancellate, realizzabile solamente quando si è nel mondo spettrale. Perciò se nel modo materiale vi trovaste la strada sbarrata da un’inferriata sappiate che per poterla attraversare dovrete prima passare nel regno degli spettri.Naturalmente la fida spada Soul Reaver vi accompagnerà sia nel modo dei “vivi” che in quello dei morti.L’unica novità di rilievo inserita sta proprio nella Soul Reaver che, se utilizzata troppo di sovente nel mondo umano finirà per assorbire tutta la vostra energia spettrale dimostrandosi una vera e propria divoratrice d’anime.La mietitrice va quindi usata con opportuna cautela e negli scontri maggiormente impegnativi o ancora per aprire alcune porte altrimenti invalicabili. La meccanica di gioco che ha reso celebre il capostipite è la medesima: ci troviamo di fronte ad un’action adventure nel quale vi è uno spiccato comparto esplorativo unito sapientemente con momenti di puro combattimento in stile beat’em up a scorrimento.Gli enigmi che vi si pareranno di fronte saranno tutt’altro che semplici e richiederanno l’utilizzo di un minimo di materia grigia per essere portati a buon fine.Ad ogni modo nulla di nuovo sotto la luce del sole, nulla che non abbiamo già avuto modo di apprezzare su PSX a parte, ovviamente, la grafica ed il sonoro di livello superiore.

GRAFICAMENTE PARLANDOIl team di sviluppo ha fatto un buon lavoro mantenendo il tratto gotico che aveva fatto la fortuna dell’episodio precedente.Il numero di poligoni che compongono il protagonista e le ambientazione è elevato, tanto che anche i personaggi di secondo livello sono ben caratterizzati. Nota di merito va alla realizzazione del malvagio Kain e dei vari mostri, cosiddetti, di fine livello che incontrerete sulla vostra strada.Gli ambienti sono fantastici, vasti, privi di difetti significanti e ricchi di particolari (gli affreschi ed i dipinti che avrete modo di ammirare sui muri della magione di Nosgoth sono fantastici ed evocativi) anche se forse sarebbero potuti essere un poco più interattivi, giacchè si capisce al volo quali oggetti sono utilizzabili (per esempio le lance o le fiaccole appese ai muri) e quali no.Le animazione si presentano prive di grosse sbavature: il protagonista ed i cooprotagonisti sono composti di un numero elevato di frame che però vanno a contrapporsi ad alcune animazioni dei nemici poco curate. Alcune razze di demoni che incontrerete presentano delle movenze poco convincenti.Ad ogni modo si tratta di piccolezze, come lo sono delle saltuarie compenetrazioni fra i poligoni che compongono il fondale e quelli che formano il corpo di Raziel.

SONOROL’audio, incredibilmente adatto, coinvolge all’ennesima potenza nell’atmosfera demoniaca e tetra della quale il gioco è intriso.Le colonne sonore sono da pelle d’oca e il doppiaggio si dimostra all’altezza di quello apprezzato nella prima release.Vi consiglio vivamente di giocare a LoK: SR2 in una stanza buia con due bei auricolari nelle orecchie.Il terrore è garantito.

LA GIOCABILITA’ C’E’ MA LA LONGEVITA’?La giocabilità è buona e l’apprendimento dei comandi avviene in modo indolore ed immediato.Ogni qualvolta vi sarà richiesto l’utilizzo di un’abilità non ancora utilizzata, ma facente parte del repertorio del nostro caro Raziel, sul monitor apparirà una scritta indicante l’azione da compiere ed il tasto da premere per poterla effettuare.Non si tratta quindi del solito tutorial nel quale il giocatore è bombardato da mille informazioni, ma di un modo sapiente per permettere anche ai novizi di familiarizzare subito con i comandi; similmente alla trama anche questi ultimi sono svelati con il contagocce.La varietà di azioni, come visto, è ampia, i nemici sono numerosi e ben caratterizzati, alcuni enigmi non sono uno scherzo da risolvere e i combattimenti richiedono una strategia ben precisa che vi faccia perdere poco tempo e, soprattutto, energie preziose.Il titolo distribuito da Eidos è in grado di creare un’atmosfera angosciante, mi spigo meglio: nelle sezioni “acquatiche”, dove sarete costretti a nuotare metri e metri in acque paludose, mi sono ritrovato nel controllare Raziel con il desiderio di trovare subito un varco per la terra ferma, la situazione mi creava un certo senso di irrequietezza come se io mi trovassi realmente al fianco del protagonista, immerso in quelle acque e in quell’epoca senza tempo.Il fatto appena menzionato è, secondo il mio modesto parere, il più grosso pregio del gioco; il che non è poco, vi pare?Arriviamo al punto debole del gioco: la longevità.Anche il primo episodio per PSX non aveva brillato per lunghezza, la stessa cosa la si può dire per una seconda volta.Una volta portato a termine LoK: SR2 non presenta più nulla che possa spingere il videogiocatore a rigiocare una seconda volta l’intera vicenda: nessun personaggio nascosto, nessuna chicca, nulla di nulla.Intendiamoci bene, il livello di difficoltà è ben bilanciato e le ore da impiegare per il compimento dell’avventura non sono certo poche ma non siamo nemmeno ai livelli di FFX per intenderci, insomma un gradino sopra la media del genere il che non può essere additato come un grosso difetto.

Coinvolgimento assicurato grazie ad un’atmosfera impareggiabile.

Ottima realizzazione grafica.

Grandiosa realizzazione sonora.

La logevità poteva essere più elevata.

Qualche saltuario difettuccio grafico.

8

Legacy of Kain: Soul Reaver 2 è un gioco consigliato a tutti i fan di questa saga.

Se Babbo Natale non ha già provveduto sapete che cosa fare (catapultatevi dal vostro negoziante di fiducia!!!!!).

Voto Recensione di Legacy of Kain: Soul Reaver 2 - Recensione


8