Altro giro, altro picchiaduro. Questo però lo conoscete già, parliamo infatti di Injustice: Gods Among Us, titolo piuttosto apprezzato da critica e pubblico, anche in virtù del suo roster composto dagli indimenticabili protagonisti del mondo DC. Il fatto di poter spaccare la faccia a Superman non è però l’unica caratteristica appetibile del titolo, dopotutto è sviluppato dai Netherealm, team esperto che è riuscito a ritagliarsi un’importante nicchia tra i creatori di picchiaduro, proponendo un sistema di combattimento nettamente diverso da quelli visti nei fighting game nipponici, ma comunque degno di lode.
Visto che in redazione ci è recentemente arrivata l’Ultimate Edition del gioco, ci sembra un buon momento per risploverare il pad, e vedere quali differenze ci sono tra la versione next gen e quella current gen. Sarà un passo avanti sensibile, o un port poco incisivo?
Tutto nuovo? No, era una bat-tuta
Breve premessa lampo per riportare tutti in carreggiata. La storia di Injustice si rifà all’universo DC, ma sfrutta l’espediente della realtà parallela per permettere agli sviluppatori di fare un po’ quel che vogliono con i personaggi e le situazioni. Tenete a mente che si tratta di un picchiaduro, ergo le forzature narrative non mancano, ma, in pieno stile Netherealm, lo story mode è ben più elaborato e longevo del solito.
Qui risiede la forza primaria dei picchiaduro della casa statunitense, i contenuti. Mentre gran parte dei titoli di questo genere tendono a offrire poche modalità e opzioni, i giochi Netherealm sono pieni zeppi di missioni, prove e sbloccabili, e costruiti attorno a una campagna con tanto di filmati d’intermezzo e combattimenti speciali (di solito trasformati tramite condizioni specifiche o prove d’abilità da completare). Da questo punto di vista Injustice è inarrivabile, raggiunto solo dall’ultimo Mortal Kombat opera dello stesso team (e in parte dagli ultimi Blazblue), ma non si può dire lo stesso del suo combat system, a cui non mancano i difetti. Si tratta di un sistema più che buono, sia chiaro, ma si porta dietro alcune magagne da Mortal Kombat, prima su tutte una certa prevalenza dello zoning per via di proiettili che non si incontrano e risultano fin troppo spammabili. In Injustice all’inizio la situazione era intollerabile, e la rete popolata da Superman e Deathstroke spammoni che rendevano ogni battaglia a dir poco frustrante. Persino la finale all’EVO di Injustice fu vinta da un Superman con la tendenza ad abusare dei laser, cosa che non è andata giù a molti appassionati di lunga data. Dopo parecchie patch, il problema è stato almeno parzialmente ridimensionato, lo zoning è più facile da punire e molti personaggi sono stati ribilanciati a dovere. Le tier list colpiscono ancora nel segno, ma almeno si può andare online senza dover sclerare automaticamente ad ogni incontro con uno zoner.
La versione Ultimate per PS4 ovviamente mantiene ogni ritocco ai super guerrieri, risultando più piacevole per chi ama il competitivo, ma per il resto è del tutto invariata. Il sistema di combinazioni è sempre il target combo system, dove la serie di colpi va introdotta subito e non necessita di rispettare particolari tempistiche, l’enfasi sul juggling (combo aeree con i “rimbalzi”) è sempre molto elevata, e sono stati mantenuti anche i ring interattivi, con vari elementi utilizzabili per ottenere un vantaggio sull’avversario e che vengono sfruttati in modo differente a seconda dell’eroe scelto. Non presenta, insomma, la finezza dei titoli più tecnici, e potrebbe far storcere il naso a chi ha passato la gioventù sui classici di SNK e Capcom, tuttavia si tratta di una struttura più accessibile della media e calcolata degnamente, capace di divertire anche giocatori esperti se si ignorano le sue mancanze.
Una mazzata infuocata di DLC
Pochi motivi per prendere la versione PS4 a questo punto? Sì, ma non pochissimi. Perché perlomeno la versione next gen del gioco contiene oltre 60 Missioni Star aggiuntive, e tutti i personaggi scaricabili introdotti in seguito. Batgirl, Zod, Martian Manhunter, Zatanna, Scorpion e Lobo saranno quindi disponibili nel gioco, con rispettive missioni dedicate, e una pletora di costumi extra tutti da indossare.
Dal punto di vista del comparto tecnico, però, le innovazioni sono quasi inesistenti. Il titolo è più definito (e vorremmo anche vedere, è in 1080p), ma a livello di modellazione poligonale non abbiamo sinceramente notato alcun passo avanti, e i miglioramenti ad animazioni e texture sono a dir poco marginali. Qualcosa in più si poteva pure fare.
– Più bilanciato, con tutte le modifiche delle ultime patch
– Contiene tutti i DLC usciti nel pacchetto, costumi compresi
– Nuove missioni negli S.T.A.R. Labs
– Modifiche praticamente nulle al sistema, zoning compreso
– Miglioramenti tecnici marginali
La Ultimate Edition di injustice su PS4 è un port degno, anche se privo di ritocchi significativi. Di certo il pacchetto è onesto, poiché contiene tutti i personaggi DLC, un quantitativo innumerevole di costumi extra, e un bel po’ di missioni in più per gli amanti degli S.T.A.R.S. Labs, eppure le modifiche tecniche di poco conto ci impediscono di elogiarlo eccessivamente.
Resta un ottimo picchiaduro, il cui sistema di combattimento accessibile piacerà a molti anche sulla nuova macchina di Sony. Se però l’opera di Netherealm non vi ha convinto in passato, questa versione non vi farà minimamente cambiare idea.