Recensione

Halo: Spartan Assault

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a cura di FireZdragon

Che il gaming sia arrivato alla portata di tutti è una cosa ben nota, con i tablet che ormai spopolano nei salotti degli italiani e palmari sempre più all’avanguardia che permettono di godere di titoli di tutto rispetto anche su dispositivi mobile. Con un mercato in così rapida ascesa è dunque normale vedere i brand più blasonati raggiungere suddetti lidi, per la gioia di tutti gli appassionati, ma cosa succede quando la tendenza si inverte?È un po’ la domanda ricorrente che ci è sorta dopo aver giocato ad Halo: Spartan Assault, nella sua versione Xbox One. Il titolo è stato sviluppato originariamente per Windows Phone e PC e venduto al ragionevole prezzo di circa sei euro, cent più cent meno, per poi approdare, solo dopo qualche mese, anche sulla console casalinga targata Microsoft, dove le sorprese, purtroppo, non sono mancate, primo su tutti un rincaro del trecento percento.

Microtransazioni e ringari, è questa la next gen?Prima di iniziare a entrare nel dettaglio e parlarvi del gioco, credo sia essenziale piantare un paio di paletti in profondità: il titolo è ovviamente stato studiato per sfruttare un marchio noto e fare presa sullo zoccolo duro degli appassionati del brand, che con buona probabilità potrebbero anche chiudere un occhio sui tanti problemi che il titolo nasconde, ma dall’altro il titolo va analizzato per quanto offre e valutato anche per le sue qualità effettive.Ai fan quindi farà enormemente piacere sapere che Halo: Spartan Assault si pone come anello di congiunzione tra il terzo capitolo della serie e l’ultimo episodio e ci metterà nei panni di quella stessa Sarah Palmer vista in Halo 4, questa volta armata e corazzata di tutto punto.Dovremo così rivivere attraverso il simulatore virtuale della UNSC Infinity le battaglie da lei combattute su Dretheus V e respingere l’assalto Covenant iniziato nel 2552 con un attacco a sorpresa.La storia si dipana attraverso venticinque missioni singole, alle quali va ad aggiungersi anche la mini espansione già uscita per le versione mobile, quell’Operazione Hydra che porta con sé altre cinque missioni speciali ma che non sposta di molto l’ago della bilancia per quanto riguarda la durata, inchiodata intorno alle quattro ore scarse.Ogni singola missione infatti non vi porterà via più di una decina di minuti a stare larghi e considerando che uno dei vostri obiettivi sarà quello di completarle nel minor tempo possibile, perdere tempo per ammirare i panorami o passeggiare per le piccole mappe presenti non rientrerà sicuramente nei vostri piani. La visuale isometrica dal canto suo non lascia molto spazio alla spettacolarità e il level design in generale soffre di una piattezza piuttosto marcata, tanto che il vostro percorso sarà nella maggior parte dei casi estremamente lineare. Non esiste quindi spazio per l’esplorazione e quando entrerete nella giusta ottica di Spartan Assault non ne sarete nemmeno alla ricerca, intenti a correre a testa bassa asfaltando qualsiasi cosa si trovi sulla vostra strada.

Questione di feelingIl sistema di controllo prende per la terza volta una nuova forma e dalla funzionale combinazione mouse e tastiera, con la parentesi touch per i dispositivi mobile, si passa ora al gamepad, con una mossa capace di rendere Halo: Spartan Assault poco più di un semplice twin stick shooter.Una levetta del pad sarà infatti dedicata al movimento mentre la seconda alla mira. La meccanica funziona in maniera discreta ma mette in mostra davvero un sistema di fuoco troppo semplicistico, che non riesce a differenziare in maniera marcata l’utilizzo dell’arsenale presente. Inutile dire che le armi migliori in questa situazione diventano quelle a raffica, con i mitra spartan e i fucili d’assalto covenant a fare da padrone, in un panorama dove lo sbilanciamento delle bocche da fuoco è davvero all’ordine del giorno. Ogni giocatore può scegliere prima di scendere in campo due armi da portare con sé durante l’azione, basate rigorosamente su quelle già viste nella serie Halo, limitate solitamente ad una pistola e ad un fucile. L’interfaccia di gioco iniziale vi permetterà di scegliere anche armi più potenti spendendo parte dei punti esperienza guadagnati durante le missioni o, nel caso non abbiate voglia di perdere tempo, di comprare semplicemente questi punti attraverso delle invadenti microtransazioni. Le armi ottenute in questo modo purtroppo inficiano negativamente sulla valutazione finale del prodotto, dato che il titolo di 343 Industries si basa completamente su classifiche online costruite attraverso un sistema di punteggio che ricompensa il giocatore per le uccisioni multiple, la velocità di esecuzione e ovviamente la varietà nelle azioni di combattimento.Prendete un lanciarazzi come arma iniziale e la curva di difficoltà si abbasserà vertiginosamente permettendovi di eseguire in brevissimo tempo combo di altissimo valore e facendo perdere di vista così l’effettiva efficacia dell’abilità di chi sta giocando.A questo si aggiungono una serie di abilità speciali secondarie come l’invisibilità o scudi per la rigenerazione, anch’essi acquistabili come bonus extra o recuperabili durante l’azione. Inutile dire che partire con il setup perfetto vi permetterà di ottenere i risultati migliori, dando così l’addio ad una competizione regolare.

Poca varietàSi spara, si corre e si fa davvero poco altro in Spartan Assault, anche a causa di una costruzione delle missioni davvero troppo ripetitiva. Non bastano i mezzi a portare la varietà tanto sperata; con il sistema di controllo che ci troviamo per le mani, infatti, usare lo Spartan o un veicolo non farà davvero alcuna differenza, ad eccezione ovviamente della potenza di fuoco.Nuova aggiunta gradita è invece la possibilità di giocare cinque missioni extra in cooperativa online, con tanto di classifiche ovviamente, una scelta che però ci soddisfa solo a metà visto che permettere di sfruttare la coop in tutta la campagna sarebbe stato sicuramente più apprezzato.Ad aggiungere un altro po’ di longevità ci pensano i teschi, attivabili in coppia per ogni missione e che complicheranno leggermente le cose, davvero troppo poco comunque per mantenere alto l’interesse a lungo sul titolo.Anche tecnicamente non possiamo gridare al miracolo, con personaggi che pattinano sulle superfici rocciose di Dretheus V, un’intelligenza artificiale davvero deludente, qualche bug di troppo e routine comportamentali dei nemici praticamente nulle.Al triplo del prezzo visto su PC e dispositivi mobile ci aspettavamo davvero qualcosa di più.

– Gameplay semplice

– Buona rigiocabilità

– I fan di Halo potrebbero comunque apprezzarlo

– Pochissime aggiunte degne di nota

– Diversi bug

– Costo triplicato rispetto la versione mobile

– Microtransazioni e armi sbilanciate

5.5

Halo: Spartan Assault non ci ha soddisfatto, facendoci ancor più imbestialire per un porting su next gen che non solo non migliora i difetti della versione originale, ma che arriva sulla home console di casa Microsoft con un prezzo davvero troppo alto e con aggiunte marginali che non riescono davvero giustificarne l’acquisto. Solo i fan più sfegatati della serie potrebbero trovare piacere nel giocare il titolo, grazie ad una trama originale che svela qualche retroscena interessante. I Covenant, questa volta, hanno vinto.

Voto Recensione di Halo: Spartan Assault - Recensione


5.5