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Recensione

Dynasty Warriors 6

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Avatar di Fabfab

a cura di Fabfab

Pubblicato il 15/10/2008 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6.5

A qualche mese dall’uscita sulle console, la saga di Koei arriva anche su Pc.E’ dunque tempo di tornare sui campi di battaglia della Cina mitologica per rivivere ancora una volta il dramma della caduta dell’Impero e della susseguente guerra civile, che vide emergere dal caos tre grandi condottieri a contendersi il potere con la forza delle armi e dell’astuzia.Coraggio, amore, guerra, tradimenti… nessuno di questi ingredienti manca al sesto capitolo della saga di Dynasty Warriors: basterà ad invogliarci a tornare a combattere la solita, vecchia guerra?

Guerrieri cinesiDynasty Warriors è un gioco ambientato nella Cina mitologica descritta in un famoso romanzo storico, “La storia dei Tre Regni”. Le vicende narrano della caduta dell’imperatore e del caos che a questa segue, con tre fazioni che si affrontano per conquistare il potere supremo e riunificare il paese: Shu, Wu e Wei. Ognuno dei regni guerrieri può vantare tutta una serie di eroi e condottieri a capo delle proprie armate, molti dei quali liberamente impersonabili dal giocatore, il che significa decine di scelte messe a disposizione dell’utente, a tutto vantaggio della longevità.Concretamente il titolo è un picchiaduro “di massa”, che mette il personaggio utilizzato dal giocatore contro decine di avversari contemporaneamente. Una formula semplice, ma divertente ed in qualche maniera molto affascinante, che ha garantito alla saga di Koei una lunga e proficua carriera videoludica, nonostante l’uscita a ripetizione di titoli quasi del tutto identici gli uni agli altri, salvo qualche piacevole eccezione: una prolificità che non ha risparmiato nemmeno i computer casalinghi, sebbene in misura minore. Anche questo sesto capitolo ripercorre le stesse vicende del romanzo, dalla rivolta dei Turbanti Gialli fino alla vittoria di uno dei tre leader. Tra l’altro, probabilmente a causa della familiarità del pubblico orientale con l’argomento trattato, la narrazione durante il gioco non risulta troppo esaustiva, e per comprendere appieno le vicende risulta necessario consultare l’apposita enciclopedia testuale inclusa, per fortuna interamente localizzata in italiano. Anche perchè a seconda delle fazione impersonata, le vicende cambiano completamente.

Una pennellata di frescoDynasty Warriors 6 è il primo episodio della serie espressamente pensato e realizzato per la nuova generazione di console, ed in qualche modo di questo fattore ne beneficia anche la versione per Pc, che può contare su un comparto tecnico discreto, anche se prevedibilmente molto lontano dagli standard di questa piattaforma.Rispetto ai capitoli precedenti, Koei ha provveduto ad un restyling totale dell’aspetto dei personaggi e dei loro movimenti. Così si è passati da lievi ritocchi a modifiche significative, per arrivare a veri e propri stravolgimenti (come quello che colpisce il crudele Dong Zhuo, totalmente rivisto nell’aspetto). Anche le animazioni sono totalmente rifatte, tramite sessioni di motion capture realizzate con l’apporto di veri esperti di arti marziali: il risultato sono personaggi più credibili e molto meno legnosi nei movimenti rispetto al passato. Anche gli stili di combattimento sono stati rivisti e modificati (alcuni personaggi hanno cambiato arma), anche se il discorso vale solo per gli eroi selezionabili nella modalità Musou, la principale: gli altri, sbloccabili in seguito ed utilizzabili solamente nelle modalità Libera e Sfida, sono cloni dei personaggi principali.Il nuovo motore grafico presenta un apprezzabile grado di dettaglio, numerosi “effetti speciali” si accompagnano ai nostri attacchi, ma soprattutto gestisce un numero ancora più elevato di nemici su schermo, anche se a fronte di qualche occasionale rallentamento nelle fasi più affollate.Sparisce finalmente il nebbione onnipresente in buona parte dei vecchi episodi, sostituito da una linea dell’orizzonte discretamente profonda. Non mancano tuttavia dei fenomeni di pop-up, sia ambientali che per quanto riguarda i nemici, che a volte compaiono dal nulla invece di avvicinarsi gradulamente.Gli scenari sono in totale una ventina e sono stati completamente rivisti rispetto al passato, anche se la varietà risulta un poco limitata. In generale appaiono più curati e dettagliati, ma continuano a soffrire di una certa povertà di elementi scenici. I campi di battaglia si sviluppano anche in profondità, quindi accade spesso di doversi inerpicare su montagne, mura possenti o torri, piuttosto che lanciarsi in dirupi o tuffarsi in corsi d’acqua. Vale a questo punto aggiungere come la colonna sonora rimanga quella di sempre, con un riuscito mix di moderno e antico, mentre l’unico doppiaggio presente è quello inglese.

Sul campo di battagliaPassiamo adesso ad analizzare la fase sul campo. Le modalità a disposizione sono le classiche, Musou, Sfida e Libera, le ultime due del tutto accessorie. La Musou è la principale e permette di vivere la storia dei Tre Regni nei panni del condottiero prescelto. All’inizio sono disponibili solo 9 eroi, ma altri vengono sbloccati in seguito, anche se, a differenza che in passato, non tutti sono utilizzabili nella modalità Musou.Il gioco alterna le battaglie (6 per ogni condottiero) a scene di intermezzo realizzate con la grafica di gioco, che narrano lo svolgersi degli eventi. Rispetto agli altri capitoli in ogni scontro, oltre all’obiettivo primario (che in genere è sconfiggere il leader avversario evitando nel contempo che soccomba quello del nostro esercito), sono presenti 3 obiettivi secondari, il cui conseguimento non è obbligatorio, ma che premiano con una notevole dose di punti esperienza qualora vengano completati.I punti esperienza sono un’altra delle novità introdotte. Con il tempo il personaggio sale automaticamente di livello, ma spetta al giocatore scegliere, su uno schema ramificato, su quali carateristiche intervenire: attacco, difesa, musou, vita e così via. Inoltre, a seconda del “percorso” prescelto, sono presenti bonus di varia natura, ottenibili solo dopo aver sbloccato il “ramo” che porta a loro. Facendo raggiungere al personaggio il massimo livello, il 50, si sbloccano tutte le abilità a disposizione.Sparisce invece ogni sistema di potenziamento delle armi: queste si ottengono casualmente sul campo di battaglia, ma non sono in alcun modo modificabili. In pratica prima di ogni scontro si tratta solo di scegliere quella con i bonus che preferiamo. Ovviamente più si avanza nei livelli, più si ottengono armi potenti e varie negli effetti. Lo stesso discorso vale per le cavalcature, anch’esse distribuite a caso nei vari livelli: ottenere le migliori e più potenti è una questione di pura fortuna.

CombattimentoCome al solito si combatte con tre pulsanti: c’è l’attacco normale, quello potente ed infine il colpo speciale da utilizzarsi dopo aver caricato un’apposita barra Musou. In più, novità di questo episodio, troviamo il sistema Renbu: concatenando una lunga serie di colpi senza interruzioni, si riempie una seconda barra. Più questa è piena, più i colpi della catena si diversificano, diventando più rapidi e potenti: inoltre una volta raccolti gli appositi tomi sparsi sul campo di battaglia, è possibile attivare un ulteriore, devastante attacco speciale, perfetto per chiudere la combinazione e spazzare via gi avversari quando si fanno troppo pressanti.Ai tasti offensivi si aggiungono come da tradizione uno per il salto ed uno per la parata, che permette di prevenire anche gli assalti da dietro e può essere spezzata solo con un attacco di potenza.Da sottolineare anche l’aumentata importanza della cavalcatura, che guadagna esperienza quanto più la utilizziamo nelle missioni, diventando più veloce e potente, e che ci accompagna fedelmente per tutto il corso della battaglia.

Libertà d’azioneCome in passato i campi di battaglia sono delimitati da muri invisibili che non è concesso attraversare. Tuttavia al loro interno vi è ora molta più libertà d’azione.Gli scenari sono composti da rilievi, foreste, corsi d’acqua, animali selvaggi, torri difensive, basi e fortificazioni di ogni tipo. Sono sempre disponibili più percorsi da seguire, a seconda della strategia offensiva che si intenda adottare, ma è sempre necessario non agire in solitaria e seguire con attenzione l’evolversi della battaglia, perchè se avanziamo solo noi, ignorando gli alleati in difficoltà, l’unica sorte inevitabile sarà la sconfitta.La libertà cui accennavo sopra si palesa in una maggiore interazione del personaggio con gli scenari. Adesso è possibile saltare dalle alture, in modo da risparmiare tempo durante gli spostamenti, o sorprendere i nemici comparendo all’improvviso in mezzo a loro. Un corso d’acqua non rappresenta più un limite invalicabile ma un’opportunità: sarà possibile attraversarlo a nuoto, oppure in sella al proprio cavallo. Una fortificazione non ci obbligherà necessariamente a sterminarne i difensori prima di poterla oltrepassare: sarà possibile attaccare il portone ed abbatterlo, oppure avvalersi dell’aiuto di scale per raggiungere i bastioni.Esistono anche castelli che non possono essere espugnati senza l’aiuto di armi d’assedio. In tal caso è necessario avanzare assieme alle nostre truppe e proteggere gli ingegneri mentre questi costruiscono scale, catapulte e arieti. Volendo portarsi avanti con il lavoro potremo anche scalare le mura e fare strage dei difensori sugli spalti.Insomma, ci sono molte più cose da fare che in passato ed è necessario usare sempre un po’ di fosforo, anche se la maggior parte del tempo lo si passa comunque a sterminare orde di imbelli avversari.

LongevitàDare una valutazione alla longevità di DW6 non è una questione semplice, data la variabilità che essa presenta a seconda del giocatore. Portare a termine tutte le campagne, potenziare al massimo gli eroi, sbloccare tutti i personaggi richiede molto tempo: manca però l’opzione multiplayer presente nella versione per console.D’altronde l’azione alla lunga diventa ripetitiva, e la mancanza di una qualsiasi modalità on-line potrebbe pesare per quei giocatori che non rinunciano mai ad una bella sfida in rete. Inoltre i veri appassionati potrebbero non gradire il fatto che ci sono molti meno personaggi del solito, dato che solo una ventina possono essere usati nella modalità Musou, mentre gli altri servono solo nelle modalità Sfida o Libera.

HARDWARE

Sistema operativo: Windows XP e Windows VistaCPU – Pentium 4 1.6GHzRAM – 512MBHard Disk – 5GB o piùDVD-ROMMonitor – 640×480 o 1280×720Scheda video – 3D Accelerator with Hardware T&L and Pixel Shading supporting 128MB or more of VRAM, DirectX 9.0c+

– Interessanti novità nel gameplay

– Il solito fascino di sempre

– Molte cose da fare

– Le innovazioni potrebbero non bastare ad alcuni

– Le capacità dei Pc più recenti non sono minimamente sfruttate

6.5

L’ultimo capitolo della saga dei guerrieri Koei sbarca anche su Pc, andando a coprire una certa tipologia di gioco che latita su questa piattaforma. Non si può certo dire che Dynasty Warriors 6 sfrutti tutte le potenzialità di un computer della nuova generazione, però riesce comunque a risultare abbastanza piacevole alla vista, con il merito di girare anche su macchine meno performanti.

Le novità introdotte il questo sesto capitolo, sebbene non rivoluzionarie, riescono nel compito di rinnovare un gameplay datato, rappresentando un motivo sufficiente per gli appassionati della saga per accaparrarsi questo nuovo capitolo, consigliato anche a chi non ha mai provato prima un episodio della serie. Giocare a DW6 è decisamente divertente e piacevole, sempre che non vi siate ormai definitivamente disaffezzionati alla serie…

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