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Recensione

Angry Video Game Nerd Adventures

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Avatar di Naares

a cura di Naares

Pubblicato il 30/09/2013 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

L’Angry Video Game Nerd è uno dei personaggi di YouTube più apprezzati in assoluto dai giocatori di mezzo mondo. James Rolfe gli diede vita ormai parecchi anni fa, tributando la propria infanzia e permettendo a milioni di giocatori di conoscere una moltitudine di titoli apparsi sulle prime macchine da gioco. Il tutto senza dimenticare una consistente dose di ironia e una volgarità esilarante nel suo essere colorita. Considerata la predilezione del Nerd per la gloriosa epoca degli 8bit, è certamente comprensibile che il suo videogame ufficiale conti su un’impostazione grafica di quel tipo. Largo quindi a 2D, sprite e meccaniche semplicissime, per portarci indietro fino agli anni ‘80, quando Metroid, Castlevania e Megaman regnavano incontrastati nei loro campi.
He’s gonna take you back to the past 
Ripensando agli anni ‘80 e ai primissimi ‘90 è chiaro come l’industria videoludica non potesse contare sui numeri da mass market del nostro presente, motivo per cui gli sviluppatori avevano in linea di massima priorità differenti rispetto a quelle odierne. Non dovendo far presa su un pubblico di giocatori casual, il livello di difficoltà di un gioco non doveva per forza abbassarsi a valori medio bassi. I giocatori erano infatti gli hardcore o i veri geek, quelli che consumavano centinaia di monetine in sala giochi senza troppi rimpianti, persone che non avevano paura di sfide impegnative, perché il concetto di “difficile” non esiste se nessuno inventa il “facile”. Ecco dunque che se la normalità era un Super Mario Bros. – accessibile un po’ a tutti – diveniva tutto sommato normale rapportarsi a Metroid, a Castlevania, a Gradius o a Double Dragon. Le eccezioni ci sono sempre state, certamente, e anche allora i vari Megaman non erano sicuramente noti per la loro semplicità, tutt’altro. 
Ad ogni modo, essendo cresciuti con questo genere di prodotti, è normale che i giocatori di quel periodo siano stati abituati a fruire di prodotti che non fanno compromessi, motivo per cui anche questo Angry Video Game Nerd Adventures decide di sbattersi in faccia al giocatore in tutta la sua brutalità. Parliamoci chiaro, niente esagerazioni in stile Super Meat Boy, Super Hexagon e soci, ma piuttosto un approccio “concettualmente” simile a Dark Souls, dove si richiede al giocatore una grandissima attenzione ed una conoscenza perfetta delle varie situazioni di gioco.
Assholevania
The Angry Video Game Nerd Adventures è fondamentalmente un platform a scorrimento orizzontale con elementi action, appartenente alla categoria dei metroidvania ma sprovvisto della componente esplorativa, in quanto quasi tutti i livelli si svilupperanno attraverso un percorso obbligato. L’incipit sarà molto semplice, in linea con lo stile irriverente del Nerd: durante una sessione con il suo “shitty game” di turno, James finirà inevitabilmente afferrato per i testicoli da un’oscura entità uscita fuori dalla TV e portato all’interno del gioco. Semplice, ma a nostro avviso preferibile al rapimento di una principessa da parte di una tartaruga troppo cresciuta. Non ci saranno un gran numero di azioni disponibili, con il Nerd capace esclusivamente di saltare o di sparare con la propria arma. Questa sarà ovviamente una classica pistola Zapper dell’epoca NES, ma potremo ottenere nel corso del gioco dei power up tra cui una sorta di lanciarazzi che somiglia in maniera preoccupante al Nintendo Scope del glorioso SNES. Sfortunatamente l’implementazione delle armi addizionali è mal riuscita. Ci basterà infatti venire colpiti una sola volta dal nemico di turno per perdere il power up e tornare alla nostra fidata Zapper, motivo per cui spesso e volentieri ignoreremo del tutto le armi bonus, specie quando collocate in posti pericolosi. Considerato infatti l’alto livello di difficoltà, venire colpiti è cosa tutt’altro che rara. Stessa sfortunata sorte tocca ad alcuni oggetti bonus che raccatteremo nel corso dei livelli e che avranno effetti su tutto il quadro, ad esempio immobilizzando nemici ed environment per un tot di tempo o uccidendo tutti gli avversari a schermo. Anche in questo caso tenderemo spesso ad ignorare queste piccole aggiunte. La sensazione è che si potesse (e dovesse) fare di più, come se queste idee fossero state buttate nel gioco senza prestare troppa attenzione all’utilità delle stesse o alla giusta maniera per coniugarle al solidissimo gameplay.
I livelli di gioco sono nove, otto dei quali affrontabili in qualsiasi ordine per sbloccare poi quello finale. Le ambientazioni riprendono in tutti i casi celebri prodotti del passato, e sono letteralmente disseminate di riferimenti che faranno la gioia di tutti i nostalgici. Le citazioni comprendono saghe storiche quali Castlevania, The Legend of Zelda, DOOM, Megaman, Duke Nukem, Super Mario Bros. e chi più ne ha più ne metta. 
Com’è lecito aspettarsi anche i fan del Nerd troveranno pane per i propri denti: il gioco è infatti un ricettacolo di volgarità del tutto gratuita, che fa del titolo in questione un prodotto sconsigliato ai più giovani. Si andrà quindi dalle randomiche alzate del dito medio da parte del nostro protagonista, a pedane a forma di tette su cui saltare in allegria, a uccelli con evidenti problemi agli sfinteri, a spogliarelliste sculettanti in adorabili sprite. Stesso tipo di approccio ai menu di gioco, con il Nerd pronto a lasciarsi andare a sproloqui di qualsiasi genere ogni volta che perderemo una vita e il classico continue/quit game giustamente rinominato in continue/fuck it. 
This game is shitting me
Come vi avevamo anticipato la difficoltà del gioco è parecchio alta. Ci troviamo su un livello in linea o superiore ai primi capitoli della serie Megaman, ma inferiore ad esempio a prodotti quali Contra o al più recente Super Meat Boy. La struttura attinge a piene mani dai platform impegnativi che non perdonano sbavature di alcun genere, quindi se avete trovato il recente Donkey Kong Country Returns troppo difficile per i vostri gusti probabilmente questo gioco non farà per voi.  Ad ogni modo il titolo sa evitare di divenire frustrante, venendoci incontro con un gran numero di checkpoint disseminati in ogni livello. Non vi neghiamo che già settando la difficoltà su “normale” raggiungere il successivo checkpoint può regalare una soddisfazione non indifferente, quasi avessimo completato il livello stesso. Il motivo è la forte impostazione verso il trial and error che ci porterà quasi inevitabilmente a morire tra un punto di salvataggio e l’altro. Con un approccio ragionato e un buon sangue freddo sarà possibile completare ciascun livello in un tempo variabile fra i 20 e i 30 minuti. A livello di difficoltà normale abbiamo impiegato poco più di due ore per completare il gioco, portandoci tra l’altro a casa uno dei tre personaggi segreti sbloccabili nel corso dell’avventura. Se infatti il nostro Nerd potrà contare su una potenza di fuoco ed un’agilità bilanciati, gli altri personaggi ci aiuteranno nella nostra impresa con abilità particolari quali il poter colpire i nemici attraverso i muri, l’identificare strutture fragili presenti nella mappa o la capacità di effettuare il classico doppio salto. Una variazione gradita quindi in termini di gameplay, un aiuto non indifferente contro i boss di fine livello ma, a conti fatti, una longevità che fa storcere il naso. Non che un gioco si debba valutare in base a quanto duri, ma considerata l’offerta avremmo francamente ritenuto più corretto un price point allineato sui 10 euro, piuttosto che sui 14 attualmente richiesti. Il gioco è sì molto piacevole e stimolante anche per i giocatori più abili, ma non aggiunge assolutamente nulla al genere, limitandosi ad essere un prodotto perfettamente confezionato, giocabile e godibilissimo eppure carente nei contenuti. Il fattore rigiocabilità è presente, ma solo per i giocatori più coriacei che vogliano cimentarsi con l’ultimo livello di difficoltà o per i fan più sfegatati del Nerd. 
SCUMM(bag)Sul versante tecnico abbiamo a che fare con un prodotto che ammicca palesemente all’epoca degli 8bit ma riesce ad essere molto piacevole alla vista grazie alle ottime palette cromatiche e a uno stile caricaturale davvero riuscito. Magistrale il lavoro fatto con i controlli, e in particolare con la croce direzionale digitale, che dà un feeling di assoluta precisione nei salti e nei vari spostamenti. Non possiamo dunque che raccomandarvi di usare un pad, magari uno che possa contare su una croce direzionale dotata di buona ergonomia. Da questo punto di vista il pad di Xbox 360 sembra parecchio sacrificato, ma se non avete alternative migliori farà comunque bene il suo lavoro. Più che buona la colonna sonora del prodotto, direttamente tratta dalle musiche scritte per lo show dell’Angry Nerd e rimasterizzata in varianti dall’effetto midi che richiama alla perfezione gli anni ‘80.

HARDWARE

OS: Windows XP or later Processor: Pentium 4 or higher Memory: 256 MB RAM Graphics: 256MB or higher DirectX: Version 9.0 Hard Drive: 40 MB available space Sound Card: Any

– Difficile e in grado di dare grandi soddisfazioni

– Controlli eccellenti su D-Pad

– Una manna per i giocatori di vecchia data

– Bassa longevità in rapporto al prezzo

– Non innova in nessun campo

– Power up implementati in modo grossolano

– Solo uno slot per i salvataggi

8.0

The Angry Video Game Nerd Adventures è un titolo difficile, raccomandato ai nostalgici e a tutti i giocatori hardcore che non disdegnino sfide particolarmente impegnative. Non porta nulla di nuovo al genere e non è perfetto, ma questo AVGNA convince pienamente, in virtù di un gameplay solidissimo che prescinde da una innegabile scarsa longevità. Se le sfide non vi spaventano vi consigliamo caldamente di provarlo, perché senza inutili frustrazioni questo titolo saprà alimentare il vostro ego a suon di checkpoint in un contesto dissacrante e assolutamente ispirato.

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