La vicenda che ha coinvolto il fumettista romano Zerocalcare e il celebre creatore di videogiochi giapponese Hideo Kojima ha trovato un epilogo inaspettato attraverso i social network. Dopo giorni di polemiche e speculazioni sulla rimozione di una fotografia che li ritraeva insieme, il disegnatore italiano ha deciso di rompere il silenzio con un video pubblicato sui suoi canali ufficiali.
Nel filmato, caratterizzato dal consueto stile ironico e accompagnato da illustrazioni essenziali, viene chiarito un dettaglio fondamentale della controversia. Contrariamente a quanto ipotizzato in molti commenti online, non c'era alcuna strategia promozionale dietro quello scatto. Anzi, secondo quanto raccontato dall'artista, sarebbe stato proprio Hideo Kojima a insistere per mettere in evidenza il fumetto durante la fotografia, quasi come se volesse lui stesso promuovere l'opera.
Il volume al centro delle polemiche è Kobane Calling, un lavoro che racconta in forma di reportage a fumetti l'esperienza dell'autore durante un viaggio nella città curda di confine tra Siria e Turchia. L'opera documenta la resistenza delle milizie curde contro l'avanzata dello Stato Islamico, un tema evidentemente sensibile per le autorità di Ankara. È stata proprio questa tematica a scatenare le segnalazioni che hanno portato alla rimozione dell'immagine.
L'intento originale dello scatto era semplicemente quello di immortalare un incontro tra un appassionato di videogiochi e uno dei suoi punti di riferimento nel settore. Il fumettista, che tra l'altro si appresta a tornare sulla piattaforma streaming Netflix con una nuova serie animata, non avrebbe mai immaginato che una semplice fotografia potesse generare un caso diplomatico di tali proporzioni.
La chiusura del video rappresenta forse l'elemento più suggestivo dell'intera risposta. Viene infatti mostrata una delle sequenze più memorabili di Metal Gear Solid, precisamente il dialogo che segue la sconfitta del personaggio di Sniper Wolf. In quella scena, il gioco di Kojima approfondisce le origini curde del cecchino e fa riferimento proprio ai conflitti che hanno devastato quella regione. Una scelta tutt'altro che casuale, che collega simbolicamente il lavoro del game designer giapponese alla testimonianza documentata nel fumetto italiano.