Nei giorni di Lucca Comics & Games 2025, una foto tra Hideo Kojima e Zerocalcare (ossia Michele Rech) è diventata virale, superando i 4,5 milioni di visualizzazioni sui canali ufficiali del creatore di Death Stranding. Tuttavia, dopo poco tempo, l’immagine è stata rimossa dai profili social di Kojima, suscitando numerose domande. Perché?
La fotografia mostrava Kojima con in mano una copia di Kobane Calling, la graphic novel di Zerocalcare ambientata tra Siria e Turchia. La reazione turca non si è fatta attendere: in molti hanno accusato Kojima di sostenere indirettamente i gruppi curdi YPG, considerati da Ankara terroristi a causa dei legami con il PKK. Questo ha scatenato una marea di commenti e minacce di boicottaggio dei suoi prossimi giochi.
Una polemica amplificata dai social: la foto, inizialmente vista come un gesto di amicizia tra due artisti, è stata interpretata come una dichiarazione politica. L'ondata di indignazione ha convinto Kojima a rimuovere l'immagine, cercando di placare le acque, ma il danno era ormai fatto. Non è la prima volta che Kobane Calling finisce al centro di polemiche simili: anche la serie Netflix Strappare lungo i bordi ha suscitato reazioni per i simboli legati alla causa curda.
È importante sottolineare che Michele Rech non è mai stato accusato di terrorismo, e i suoi lavori sono espressioni di testimonianze libere e personali. Nonostante ciò, la discussione su ciò che un artista può esprimere pubblicamente rimane aperta. Kojima, da sempre attento a non politicizzare il suo lavoro, ha scelto di rimuovere la foto per evitare ulteriori polemiche, ma un secondo scatto tra i due rimane ancora visibile sul sito di BAO Publishing, senza commenti ufficiali da parte dell’editore.
Questo episodio solleva (di nuovo) una riflessione importante sulla fragilità del discorso pubblico nell'era dei social media. Un gesto semplice, come la pubblicazione di una foto, può facilmente trasformarsi in un campo minato di interpretazioni politiche. È un segnale di quanto la cultura pop e l'arte siano ormai sotto osservazione e costantemente analizzate con la lente del sospetto.