L’episodio 6 della seconda stagione di The Last of Us ha regalato un momento dal forte impatto emotivo per i fan della serie.
Un dettaglio quasi impercettibile ha infatti rivelato l’origine dell’iconico orologio di Joel, arricchendolo di un nuovo e commovente significato.
Attenzione: da ora seguono spoiler sulla serie ispirata al big Naughty Dog (che trovate su Amazon). Proseguite a vostro rischio.
La puntata si apre con un flashback ambientato nel 1983, quando Joel e suo fratello Tommy sono ancora adolescenti. Durante una scena familiare in cucina, si nota che il padre dei due ragazzi indossa proprio quell’orologio che, molti anni dopo, la figlia Sarah avrebbe riparato e regalato a Joel nel primo episodio della serie.
Un dettaglio che conferma come l’orologio fosse già un cimelio di famiglia, passato da una generazione all’altra, simbolo silenzioso dell’amore, del dolore e dei legami che sopravvivono anche all’apocalisse.
Il momento è reso ancora più struggente da un dialogo tra Joel e suo padre, in cui quest’ultimo confessa di aver subito violenze dal proprio genitore e spera che Joel, un giorno, riesca a fare meglio.
Parole che tornano in mente nello struggente confronto finale dell’episodio tra Joel ed Ellie, dove l’uomo si lascia andare a una riflessione molto simile. È un cerchio che si chiude, un passaggio generazionale di traumi, ma anche di desiderio di redenzione.
I fan più attenti su Reddit si sono interrogati anche su un altro possibile simbolo familiare: la pistola che Joel utilizza nella serie. Alcuni ipotizzano che possa essere appartenuta al padre, conferendo anche a quell’arma un valore affettivo e narrativo maggiore rispetto al videogioco, dove l’arma viene trovata su un cadavere qualsiasi.
Questi piccoli dettagli, disseminati con cura dagli autori, sono ciò che rende The Last of Us più di una semplice serie post-apocalittica. L’orologio non è solo un oggetto, ma una metafora del tempo che scorre inesorabile, delle cicatrici che ci portiamo dietro e delle storie che ci formano, anche quando non vogliamo.
La serie continua a dimostrare una profonda sensibilità narrativa, capace di trasformare una semplice inquadratura in un colpo al cuore. Come vi ho ampiamente spiegato nella mia recensione.