Il 26 ottobre 2025 ha segnato una data storica per il mondo dei videogiochi: il venticinquesimo anniversario del lancio di PlayStation 2 in Nord America, la console più venduta di tutti i tempi, rimasta in produzione fino al 2013 e capace di ridefinire un’intera generazione. Per festeggiare l’occasione, Sony ha pubblicato un post celebrativo sui propri canali social, ricordando agli utenti che è possibile rivivere molte delle glorie dell’epoca grazie al PlayStation Plus Classics Catalog.
Tutto molto bello, almeno in teoria. Perché, come spesso accade, la community non ha perso tempo nel far notare l’elefante nella stanza: mancano ancora troppi classici. La risposta dei fan è stata pressoché unanime, un coro di nostalgici e delusi che si chiedono come sia possibile che, a 25 anni dal debutto della console, titoli iconici come Ratchet & Clank, Killzone, SOCOM o i primi due God of War non siano ancora disponibili nel catalogo Premium.
Un utente ha scritto: “Work on your classics output, please. There’s so many bangers we want to play.” — un sentimento condiviso da molti, che accusano Sony di essere troppo lenta nel riproporre il proprio patrimonio videoludico. La situazione risulta ancora più paradossale se si considera che, mentre i fan chiedono fedeltà storica, l’azienda continua a spingere prodotti come la GTA Definitive Edition Trilogy, universalmente criticata per la scarsa qualità dei porting. Un altro utente, ironizzando, ha commentato: “How about you celebrate them? Give us more on Premium, instead of offering one game monthly.”
La recente aggiunta della Sly Cooper Trilogy è stata accolta con entusiasmo, ma la sensazione generale è che Sony stia procedendo a passo di lumaca. Anche Jak & Daxter, disponibile sin dai tempi di PS4, non basta a placare la sete di nostalgia di una fanbase che vorrebbe vedere l’intero pantheon PS2 tornare alla luce. Come ha scritto un fan: “It’s bizarre that God of War 1 and 2 aren’t in the catalog. These are two of the most important games for PS2 and Sony in general.”
In effetti, l’assenza di capisaldi come i God of War originali rende difficile parlare di celebrazione autentica. Al di là dei post commemorativi, molti si aspettavano un’iniziativa concreta: magari un pacchetto dedicato, una riedizione curata, o quantomeno una roadmap chiara sui futuri arrivi. Invece, la ricorrenza ha finito per trasformarsi in un piccolo boomerang comunicativo, con i fan più attenti che chiedono a gran voce una strategia di preservazione più ambiziosa.
PlayStation 2 ha significato molto più di una semplice console: è stata il simbolo di un’epoca in cui il videogioco si è imposto come fenomeno culturale, e il suo catalogo rimane uno dei più ricchi e influenti di sempre. A distanza di venticinque anni, però, la sensazione è che Sony stia ancora cercando un modo coerente per valorizzare quell’eredità. Forse, entro il trentesimo anniversario, potremo davvero rigiocare a tutti i grandi capolavori che hanno definito una generazione. Ma per ora, resta solo una domanda: dove sono finiti i classici?