La Modalità Foto fa bene a longevità ed esplorazione: la visione di Arkane per Deathloop

In occasione di un recente aggiornamento di Deathloop, abbiamo avuto l'opportunità di chiacchierare con il producer del perché un mondo di gioco come questo veda nella Photo Mode una carta vincente.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sulle nostre pagine, abbiamo parlato a più riprese del percorso davvero unico di Arkane Studios. Il team di sviluppo francese, nato dalle ambizioni di Raphael Colantonio (oggi indipendente) ha vissuto tanti capovolgimenti prima di diventare conosciuto in tutto il mondo come «quello di Dishonored», arrivando a crescere al punto da avere due divisioni.

La prima, quella originaria, è oggi conosciuta come Arkane Lyon: si tratta della software house effettivamente autrice di Dishonored, che di recente ha firmato anche Deathloop sotto la direzione di Dinga Bakaba. L'altra metà del cielo è rappresentata da Arkane Austin (PreyRedfall), oggi guidata da Harvey Smith, prima director presso il team di Lione e oggi in Texas dopo l'addio di Colantonio.

Proprio in seguito a un aggiornamento di Deathloop – il titolo sopra le righe, come da manuale per Arkane, che trovate su PC e PS5 – e a una iniziativa a esso collegata, abbiamo avuto l'opportunità di sederci a un tavolo virtuale per chiacchierare in esclusiva italiana con Jérémy Leuliet, producer presso Arkane Lyon. Tra le ultime novità introdotte nel gioco, infatti, troviamo anche una inedita modalità foto.

E, considerando quanto la direzione artistica e l'unicità siano dei marchi di fabbrica nella visione di Arkane Studios, abbiamo approfondito l'argomento direttamente con gli autori.

Catturare immagini è esplorare il gioco

Personalmente, sono una cultrice delle modalità foto nei videogiochi (ma chi ci segue su Twitch sicuramente se n'è già accorto), perché mi permettono di fermare il mondo di un titolo per osservarlo nel dettaglio. Quando dai ai videogiocatori questa possibilità, metti nelle loro mani il controllo dell'inquadratura, della messa a fuoco: significa che potrebbero concentrarsi su qualsiasi cosa, anche la più piccola.

Se, da un lato, questo significa che il tuo comparto tecnico deve essere all'altezza della libertà che offri, dall'altro si traduce anche nel fatto che i giocatori potranno vedere da vicino cose che, nel normale flusso del gameplay, altrimenti rimarrebbero nell'ombra. È un discorso che abbiamo affrontato anche con Tango Gameworks, autori di Ghostwire Tokyo, che ci hanno spiegato la loro visione del «turismo paranormale» consentito dalla Photo Mode del gioco.

Una visione che sposa anche Leuliet: «la direzione artistica e il design di Deathloop sono uno dei molteplici motivi per cui abbiamo deciso di proporre una Photo Mode» mi racconta. «Il nostro scopo era quello di offrire ai giocatori la possibilità di creare dei loro souvenir dal gioco, attraverso delle splendide immagini».

È una visione condivisibile: non so voi, ma personalmente mi capita di sfogliare gli album degli scatti fatti in un gioco, ripercorrendo i momenti dell'avventura proprio come si farebbe guardando l'album di una vecchia vacanza.

«Deathloop offre ai giocatori un ambiente visivo ricco: catturare delle immagini dall'isola di Blackreef è un grande modo per scoprire quanto abbiamo lavorato sul design e la direzione artistica dei livelli» sottolinea il producer.

Una nuova forma di longevità

Considerando, quindi, che si moltiplicano gli sviluppatori che ritengono la Photo Mode un modo di esplorare il mondo di gioco, questo va a braccetto anche con la longevità dell'esperienza.

Non si parla di esperienza "ludica" tradizionalmente intesa – quella in cui si interagisce con altri personaggi o con l'ambiente di gioco – ma per chi ha il debole per le modalità foto c'è del divertimento nel trovare la giusta angolazione e la giusta prospettiva per ogni scatto.

«Proporre una Photo Mode all'interno del tuo titolo è come dargli un nuovo slancio» mi spiega Leuliet. «È un modo per permettere ai giocatori di trovare nuove vie con cui sperimentare, all'interno del gioco. L'utente può visitare il gioco con una nuova prospettiva e ha la possibilità di diventare a sua volta una parte del processo creativo. È il giocatore a diventare l'artista».

Non ho dubbi che i virtual photographer che ci leggono non faticheranno a concordare, in merito al fascino di avere un proprio processo creativo nel mondo di un titolo che stanno apprezzando.

«Poter mostrare il tuo lavoro creativo alla community sui social network è uno splendido modo per mettere in evidenza la creatività dei giocatori e contemporaneamente che cosa offre l'esperienza di gioco di Deathloop».

Esattamente: oltre a essere una nuova forma di longevità, perché incoraggia una esplorazione normalmente non prevista, la Photo Mode è anche una risorsa dal punto di vista della promozione del gioco. Quando vedi utenti che catturano immagini anche più belle di quelle del team preposto al marketing di un'opera, e le condividono spontaneamente, questi ti stanno permettendo di ottenere visibilità e di essere scoperto – come videogioco – da altri potenziali appassionati.

Considerando quindi quanto talento si veda in alcuni scatti realizzati dai videogiocatori, avevo chiesto a Leuliet se Arkane stesse meditando di dare vita a dei concorsi online per la community dei fotografi virtuali. «Sarei davvero onorato dal vedere i giocatori riunirsi intorno alla Photo Mode di Deathloop per vedere la loro creatività messa alla prova da delle competizioni di fotografia», mi aveva risposto qualche giorno fa. Un pensiero che nel frattempo si è tramutato in realtà, considerando che il primo contest ufficiale – con tanto di premi – è stato lanciato sul sito ufficiale di Bethesda.

«La creatività non ha limiti» aggiunge, «siamo entusiasti di vedere quanto profondamente i giocatori sperimenteranno con i mezzi che gli abbiamo messo a disposizione. Ci siamo divertiti molto con i filtri, quando abbiamo testato la Photo Mode: secondo noi è uno dei modi più semplici di aggiungere un bel tocco al tuo scatto».

«Ciò detto» conclude il producer, «ogni opzione della Photo Mode è una chiave con cui creare delle splendide immagini. Abbiamo proposto tante opzioni perché volevamo che il giocatore si sentisse libero di sperimentare con pochi limiti, con la sua immaginazione».

Un'idea che, come sa chi conosce Arkane Studios, va a nozze con la filosofia del team di Lione.

Deathloop è disponibile su PC e PlayStation 5. Trovate su SpazioGames.it la video recensione completa del gioco. Se interessati, potete acquistarlo anche su Amazon in sconto (poster in acciaio incluso).