L'ESA contro la OMS: non è vero che i videogiochi generano dipendenza

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Come riferito qualche giorno fa, la World Health Organization—o Organizzazione Mondiale della Sanità—aveva fatto sapere di essere intenzionata ad inserire anche la dipendenza dai videogiochi tra le patologie di salute mentale esistenti. La notizia, tuttavia, non è affatto piaciuta alla Entertainment Software Association, che ha voluto pubblicare una nota di dissenso sul suo sito ufficiale.“Proprio come fanno gli avidi tifosi di sport o i consumatori di tutte le tipologie che hanno a che fare con l’intrattenimento, anche i giocatori sono appassionati quando si tratta del loro tempo. Avendo rapito i giocatori per oltre quattro decadi, oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo, oggi, amano i videogiochi. La World Health Organization sa che il senso comune e ricerche obiettive provano che i videogiochi non generano dipendenza. Ed inserire quell’etichetta ufficiale su di essi non fa che banalizzare incautamente i veri problemi mentali, come la depressione e la fobia sociale, che avrebbero bisogno di cure e di reale attenzione da parte della comunità medica. Incoraggiamo quindi fortemente la WHO a cambiare direzione su quanto ha affermato di voler fare.”Secondo l’ESA, insomma, non sono i videogiochi a generare dipendenza, ma la fobia sociale e la depressione pregresse a causare un uso smodato del medium, che di per sé non sarebbe quindi nocivo. Inutile precisare che l’argomento sta venendo analizzando da medici ed esperti di dipendenze, che potranno quindi arrivare ad una decisione definitiva dopo aver preso in analisi tutti i dati del caso. Fonte: NintendoLife