A volte i giochi non belli sono amati più di quelli universalmente belli: ecco quali, per i giocatori

Ci sono giochi universalmente belli e altri che non lo sono altrettanto – ma spesso vengono amati anche di più. Ma quali sono?

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Non tutti i videogiochi sono belli allo stesso modo. Vale a dire, non tutti i videogiochi sono belli in modo universalmente riconoscibile: ci sono, anzi, alcune opere ricche di difetti, estremamente migliorabili, ma che ciò nonostante entrano nel cuore e da cui è davvero difficile staccarsi.

Sono quei giochi sottovalutati (e sottovalutabili proprio per la loro realizzazione), che però possono riuscire a colpire nel segno e a coinvolgere anche per tanto tempo. In sintesi, allora, ci sono giochi "non belli" che possono venire amati anche più dei giochi universalmente belli.

Di quali giochi stiamo parlando? I videogiocatori che animano il forum di ResetEra hanno provato a stabilirlo e i nomi che hanno riesumato sono davvero interessanti.

Uno dei nomi più citati è quello dei due Kane & Lynch. I due giochi firmati da IO Interactive, che esordirono dal 2007, non riuscirono ad imporsi per alcune evidenti problematiche con cui erano stati strutturati, ma ciò non toglie che molti videogiocatori siano rimasti comunque molto affezionati. A parte i rischi della nostalgia, si intende.

Un altro nome di gioco non certo universalmente bello, ma amato, è quello di Anthem, dal quale un giocatore afferma non riuscisse proprio a staccarsi. Un giocatore ha invece nominato Dead by Daylight, sempre giocatissimo dalla sua instancabile community, mentre un altro ha rispolverato Homefront: The Revolution.

Interessante il fatto che un altro giocatore abbia invece citato Fallout 4, affermando di non ritenerlo un bel gioco per il sistema di dialoghi e la storia, ma di averlo amato moltissimo e di essersi divertito a vagare per le Wasteland.

Viene nominato anche Metal Gear Survive, con un giocatore che sottolinea come fosse divertente giocarci in co-op e interagire con le meccaniche di costruzione dei sistemi di difesa della propria base. Per un altro, invece, il nome è quello di ReCore, «l'ho amato», aggiunge, semplicemente.

Per stare in tema, probabilmente citerei il nome di True Crime: New York City, che per motivi inspiegabili giocai più del precedente e più apprezzato True Crime: Streets of LA.

L'apprezzamento universale, insomma, non è importante per godervi un gioco: basta il vostro, in prima persona.

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