Final Fantasy VII Remake: la pericolosa sfida di riadattare i classici

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a cura di Marco Giannotta

Final Fantasy VII è da sempre uno dei titoli old-gen più acclamati di una tra le serie più longeve nella storia dei videogiochi. Per oltre un ventennio, gli studi di Square Enix
(ex Squaresoft) hanno regalato a milioni di giocatori in tutto il mondo degli RPG dotati di una vera e propria personalità: trame intricate e coinvolgenti, personaggi con una reale complessità psicologica, ambientazioni dai toni onirici. Il tutto accompagnato da un gameplay costantemente rivolto all’innovazione e da colonne sonore impossibili da dimenticare. La serie di Final Fantasy è tutto questo, e anche di più. Per molti, peraltro, è stata proprio la settima fantasia finale -arrivata in Giappone, America ed Europa nel 1997 – a rappresentare il punto di svolta di tutto il franchise. Squaresoft fu infatti in grado di proporre, per la prima volta su PS1, un’avventura straordinaria, destinata a diventare uno dei titoli più venduti di sempre, nonché una vera e propria istituzione per tutti i fan della serie.

Non è un caso se a distanza di vent’anni i volti e le vicende di Cloud e Sephiroth sono ancora ben impressi nel cuore dei videogiocatori, che col tempo si sono dimostrati sempre più avidi nel loro desiderio di approfondire i retroscena legati all’affascinante universo di Gaia. Gli sviluppatori non hanno mancato di rispondere a questo interesse, arricchendo di buona lena tutto l’universo di Final Fantasy VII con spin-off, porting su piattaforme moderne – quali PC e PS4 – e addirittura film in computer grafica. Proprio in questo quadro s’inserisce una delle sfide più audaci raccolte da Square: rispondere al richiamo di quei fan che da tempo richiedevano un remake in HD di FF VII su console next-gen. Sembrava un’utopia, nessuno ci sperava più, e invece alla conferenza Sony dell’E3 2015 la software house ha stupito tutti, annunciando a gran sorpresa Final Fantasy VII Remake.

Sebbene il titolo sia ancora provvisorio, gli obiettivi perseguiti sono cristallini: riproporre su console di ultima generazione la lotta di Cloud Strife al fianco del gruppo Avalanche contro la Shinra Corporation. Si tratta di una mastodontica opera la cui spettacolarità non risiederà esclusivamente nel lavoro di rifinitura grafica, quanto nell’intenzione rischiosissima di creare un titolo che tracci un collegamento con le numerose estensioni di FF VII realizzate fino ad oggi. In soldoni, partire dalla base del primissimo FF VII realizzato su PS1 ed unificare la trama in un’unica grande matassa. Ma non finisce qui: tutto ciò dovrà essere fatto rivisitando le dinamiche tradizionali del gameplay, per alcuni intoccabili, allo scopo di riadattarle ai canoni moderni, che richiedono più azione, più scena e più dinamismo in un contesto costantemente in evoluzione.

Si comincia dalla ristrutturazione del sistema di battaglia, che manterrà la sua classica ATB ma eliminerà le transizioni che dividono azione in campo da azione in battaglia. Gli scontri s’innescheranno direttamente in tempo reale durante l’esplorazione del mondo di gioco, poggiandosi su un battle system fluido ed interattivo, per certi versi paragonabile a quello di Kingdom Hearts, ma meno frenetico rispetto a quest’ultimo, promettono gli sviluppatori. Molti dettagli sono ancora in fase di definizione, ma i trailer finora divulgati lasciano pregustare un interessante (e legittimo) lavoro di rimaneggiamento sotto questo aspetto.

Per affrontare la spinosa questione relativa alla narrazione, invece, Square ha pensato di suddividere Final Fantasy VII Remake in più episodi, ossia di frazionare la distribuzione del gioco al pubblico in più parti, determinando per ogni episodio un punto di inizio e di interruzione nella trama, più una specifica data di uscita, tutte informazioni ancora da comunicarsi. Questa tattica sembra avere un duplice obiettivo: da un lato, consentire agli sviluppatori di sfruttare appieno le potenzialità dei nuovi engine senza rinunciare ad alte prestazioni tecniche e grafiche, dall’altro mantenere vivo l’interesse dei giocatori evitando di spazientirli con eccessivi tempi di attesa, inserendo al contempo sul mercato titoli singoli in grado di generare massicci introiti.

Non a caso, i tempi di sviluppo palesano tutta l’aleatorietà legata all’uscita di Final Fantasy VII Remake. Alcuni stessi componenti di Square Enix hanno ammesso che forse il gioco è stato annunciato troppo presto; del resto, i rumours sul suo sviluppo si erano oramai sparsi ad un livello tale che mantenere segreta l’iniziativa avrebbe potuto rivelarsi controproducente. A ben vedere, effettivamente sono già passati tre anni dalla rivelazione del gioco e, a parte qualche breve trailer e qualche immagine, il materiale divulgato non è molto. Anche le informazioni in merito sono state rilasciate col contagocce: basti pensare alla stessa suddivisione del titolo in più episodi, di cui fondamentalmente non si sa niente.

Volendo speculare, si potrebbero comunque ipotizzare tre macro-episodi per Final Fantasy VII Remake. Il primo potrebbe estendersi fino all’incontro fatale fra Aerith e Sephiroth, uno dei momenti più intensi di tutto il gioco. Interrompere il primo episodio a cavallo di questo momento cruciale potrebbe rappresentare uno stuzzicante espediente per creare suspense. Il secondo episodio, invece, potrebbe essere dedicato all’approfondimento della vera identità del protagonista, la cui irreprensibile flemma viene finalmente scalfita da una numerosa serie di rivelazioni. Tutti gli interrogativi che rimangono aperti, alcuni dei quali prenderanno le mosse proprio dai nuovi indizi sul passato di Cloud, potrebbero poi essere definitivamente chiusi in un corposo ed epico terzo episodio.

Il processo di sviluppo di FF VII Remake rischia quindi di configurarsi come uno dei più lunghi di sempre, se non si considera l’epopea di Final Fantasy Versus XIII, poi diventato Final Fantasy XV. I primi tre anni “di rodaggio” sono già trascorsi ed è lecito presupporre che siano serviti a ricreare concettualmente in HD il progetto, riprogrammare il gioco con nuovi motori, reimmaginare graficamente ambienti e personaggi e riscrivere la sceneggiatura partendo dal collante della trama PS1. D’altronde, l’universo di FF VII è enorme e la sfida accettata dal Director Tetsuya Nomura, personaggio tanto geniale quanto meticoloso, è forse una delle più ambiziose e folli di sempre.

Il team esecutivo sa di dover confezionare un prodotto eccellente, sa che Final Fantasy VII è un gigante della serie e a toccarlo si rischia di ustionarsi. Tuttavia, sfide di così alto rischio possono nascondere straordinari risultati. In un mercato videoludico in cui si pensa sempre più a cavalcare le tendenze esistenti, anziché crearne di nuove, l’idea di proporre ai fan ciò che chiedono da anni può rivelarsi lungimirante, specie se si riesce a rendere nuovo ciò che nuovo non è. Certo, la domanda sorge spontanea: i fan sono sempre sicuri di ciò che vogliono davvero? Evitare di paragonare il remake all’originale sarà impossibile, il che sottopone il titolo next-gen ad un (pre)giudizio che ha due possibili esiti: dimostrarsi spietato o lasciarsi positivamente sorprendere.

Al momento non è stata comunicata una data di uscita per Final Fantasy VII Remake. Annunciato per Playstation 4, non è ancora dato sapere se la release Playstation 4 sarà estesa anche ad altre piattaforme.